Il segretario cittadino Grioli replica alle accuse lanciate dai tre consiglieri del Fli Trischitta, Pergolizzi e Canfora, che hanno deciso di presentare ricorso al tar, sollevando una questione di ineleggibilità
Il Fli accusa, il Pd risponde. La polemica gira intorno alla recente elezione del collegio dei revisori dei conti di palazzo Zanca , di cui Dario Zaccone è il neo presidente, avendo ottenuto il maggior numero di voti, ben 17. Il segretario cittadino del partito democratico, Giuseppe Grioli, replica alle accuse lanciate dai tre consiglieri del Fli Trischitta, Pergolizzi e Canfora, che hanno deciso di presentare ricorso al Tar, convinti che Zaccone sia ineleggibile «per avere ricoperto il ruolo di Presidente del Collegio Sindacale della Feluca s.p.a. e quello di Sindaco Effettivo di Messinambiente S.p.a. sino al 27.12.10».
«In merito alla elezione dei componenti il Collegio dei Revisori del Comune di Messina – si legge nella nota di Grioli – appare opportuno precisare che il gruppo consiliare del PD al Comune ha espresso in modo convinto e coeso il proprio sostegno al dott. Dario Zaccone certo delle sue qualità professionali e della sua assoluta autonomia ed indipendenza che saranno garanzia assoluta per il Comune di Messina».
«Sorprende a tal proposito la notizia relativa ad un ricorso che sarebbe presentato da esponenti del FLI contro l’elezione del dott. Zaccone. Quest’ultimo è pienamente eleggibile nella carica in questione in quanto i suoi incarichi pregressi (Messinambiente cessato nel dicembre 2010 e Feluca cessato il 13 luglio 2012) non possono intaccare minimamente l’indipendenza e autonomia nell’esercizio delle sue funzioni».
I vertici locali del Partito Democratico, dunque, confermano totale fiducia a Zaccone ed esprimono «compiacimento nei confronti del Gruppo Consiliare del PD che ha mostrato coesione e convinzione capaci di attribuire il risultato migliore al candidato sostenuto dal PD e questo non può non essere interpretato anche come un segnale di forza e autorevolezza del Gruppo e del professionista votato». (DLT)
Verrà mai il giorno in cui potremo dire: “una volta c’era il teatrino della politica”?
Siamo stati ingenui nel riporre aspettative sul ruolo dei revisori dei conti all’interno degli enti locali siciliani, pensavamo che avrebbero contribuito ad una gestione corretta delle risorse economiche,ma è un fallimento gigantesco dei loro compiti così palese,che questi professionisti hanno perso totalmente la fiducia di noi cittadini.
Ma chi volete che creda ai dei revisori dei conti di nomina politica,di questa mala politica.I revisori dei conti dovevano essere i nostri cani da guardia a difesa dello strapotere della burocrazia siciliana,esprimere valutazioni sullo stato di attuazione degli obiettivi programmati nonché una valutazione sull’efficacia,efficienza ed economicità dei servizi comunali e regionali.I risultati di questa attività di controllo,come emergono in questi giorni,per merito di quelli del Nord,sono stati inefficaci e inutili,bilanci taroccati,rilievi drammatici della Corte dei Conti,Comuni e Regione Siciliana praticamente falliti.
Qualcuno dei revisori mi deve spiegare come minchia si controllano i conti,se il Comune di Messina non applica un sistema di contabilità economico-analitico,pertanto i dati riportati nelle relazioni considerano i valori finanziari desunti dal rendiconto finanziario,e quindi gli indicatori finalizzati a misurare l’economicità della gestione si riferiscono ai dati di spesa e non ai dati desunti dal conto economico.Poi c’è l’aspetto grave che i revisori non hanno accesso diretto alla contabilità finanziaria,per i dati di natura finanziario contabile si servono di stampe fornite dal servizio finanziario, carta straccia insomma.