Sciopero Cgil Uil su legge di bilancio. Le presenze in Sicilia

Sciopero Cgil Uil, aderisce il 76% dei lavoratori della raffineria di Milazzo

Redazione

Sciopero Cgil Uil, aderisce il 76% dei lavoratori della raffineria di Milazzo

giovedì 16 Dicembre 2021 - 15:36

Numerose le adesioni in Sicilia allo sciopero indetto da Cgil e Uil sulla legge di bilancio. Presenti anche i lavoratori della raffineria di Milazzo.

Alta partecipazione per lo sciopero indetto da Cgil e Uil per la giornata di oggi, presso il teatro Massimo di Palermo. I sindacati comunicano adesioni di massa da tutta la Sicilia. Oggetto del dibattere la legge di bilancio, per la quale si chiedono modifiche che garantiscano il pensionamento ai giovani ma anche un miglioramento sul piano salariale.

Cgil e Uil hanno comunicato di aver registrato circa 10.000 presenze alla manifestazione. Alte anche le percentuali. Dal nostro territorio hanno preso parte allo sciopero il 76% dei lavoratori dell’indotto della raffineria di Milazzo. Adesioni anche dal 100% tra gli edili del cantiere del passante ferroviario a Palermo e dal 25% sempre a Palermo nel pubblico impiego. Ha scioperato anche il 100% dei lavoratori della Sasol e della Sonatrach, dell’area industriale di Priolo.

«In tutta la zona industriale di Siracusa -scrivono i sindacati- ha incrociato le braccia l’80% dei lavoratori del diretto e dell’indotto. A Catania adesione del 73% alla Coca Cola e alla Pfizer; a Ragusa del 75% alla Sofad (commercio) l’ 80% alla Cosedil, il 100% alla Metra, il 90% al cantiere Versalis Il 76% dei lavoratori dell’indotto della raffineria di Milazzo ha scioperato cosi come il 100% dei lavoratori dell’Abbazia Sant’Anastasia, un ‘azienda vitivinicola e di agriturismo di Castelbuono, in provincia di Palermo. Voli cancellati all’aeroporto di Catania e 76% di adesione nella logistica e nel trasporto pubblico locale. I portuali sciopereranno domani».

Alfio Mannino e Luisella Lionti, rispettivamente segretari regionali di Cgil e Uil, hanno così commentato: «Una grande partecipazione che dà il segno del diffuso malcontento verso una manovra economica che non dà risposte ai problemi della Sicilia e dei siciliani. Se si apre una fase di redistribuzione, questa deve dare sollievo ai lavoratori e ai pensionati che più hanno sofferto la crisi, ai tanti precari, a chi ha i redditi più bassi che sono la prevalenza in Sicilia».

Mannino e Lionti hanno quindi posto l’accento sulle richieste elevate al governo, definendole “fondamentali per la ripresa del Mezzogiorno e per una Sicilia che chiede anche politiche di sviluppo e per l’occupazione che ad oggi mancano”.

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