Il Comune paralizzato da una maggioranza che non c’è più: per l’Udc e Buzzanca è l’ora delle decisioni

Il Comune paralizzato da una maggioranza che non c’è più: per l’Udc e Buzzanca è l’ora delle decisioni

Il Comune paralizzato da una maggioranza che non c’è più: per l’Udc e Buzzanca è l’ora delle decisioni

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mercoledì 18 Gennaio 2012 - 10:49

Il consiglio comunale di ieri sera ha conclamato la crisi nella coalizione che ha fin qui sostenuto il sindaco. E una questione fondamentale come l’Atm finisce relegata sullo sfondo

Non è più tempo di giochetti e strategie. Dal consiglio comunale di ieri ci si aspettava un verdetto sull’Atm e invece ne è arrivato un altro: la maggioranza non c’è più. Né esistono presupposti reali affinché continui ad esistere, a meno che non si voglia continuare con un tira e molla inutile di cui la città è stanca e si abbia intenzione di tenere attaccato il malato terminale ad una macchina. Il punto è che nessuno vuole assumersi la responsabilità di staccare la spina. Non vuol farlo Buzzanca, deciso ad arrivare fino in fondo nonostante un’evidente fronda interna alla sua coalizione, che a ben guardare, però, ad oggi si è rivelata piuttosto innocua. Non vuol farlo l’Udc, che continua ad avere quattro assessori in Giunta, tra cui il vicesindaco, più una serie di bandierine nel variegato mondo delle società partecipate e degli incarichi legali, ma soprattutto non vuol passare agli occhi della gente come il responsabile principale della caduta dell’Amministrazione.

E così si va avanti così, nell’immobilismo più totale. Quanto accaduto finora con l’Atm è sintomatico. Già in una prima occasione il sindaco Buzzanca ha finito per ritirare la delibera, ufficialmente perché desideroso di portare in aula un piano concordato da tutte le parti politiche e sociali. Così non è stato, perché la versione “2.0” della delibera Atm ha trovato un fuoco di sbarramento persino all’interno della sua stessa maggioranza. Ieri sera si è giunti ad una fase di stallo preoccupante, con al centro gli emendamenti dell’ariete Melazzo: se gli emendamenti fossero passati tutti, l’Udc avrebbe detto sì alla delibera ma il Pdl avrebbe detto no, su indicazione del rappresentante dell’Amministrazione in aula, Scoglio; se gli emendamenti non fossero passati l’Udc avrebbe detto no e il Pdl avrebbe detto sì. Nell’uno e nell’altro caso la maggioranza si sarebbe spaccata. E s’è spaccata, al di là dell’esito formale della seduta: caduta del numero legale per abbandono del Pdl, deciso una volta che dall’Udc è stato confermato che gli emendamenti non sarebbero stati ritirati.

La caduta del numero legale imporrà di ripartire quasi da capo, si potranno presentare ulteriori emendamenti ma la “guerra fredda” rimarrà perché difficilmente le posizioni di partenza di Pdl e Udc cambieranno, in quanto ci vorrebbe un passo indietro dell’uno o dell’altro partito che ne minerebbe qualsivoglia credibilità. Ma soprattutto la caduta del numero legale, avvenuta oltre l’una di notte coi lavoratori in platea stremati da una maratona lunga oltre sei ore, certifica proprio quell’immobilismo sulle decisioni più importanti da assumere che la città non si può permettere, un città ostaggio dello scontro politico interno alla maggioranza arrivata ormai ai titoli di coda. Il sindaco, qualche settimana fa, aveva detto che le verifiche di maggioranza sarebbero avvenute in aula. Ieri la verifica c’è stata ed ha “verificato” la rottura. E allora per l’Udc e per Buzzanca, non nuovi a battibecchi più o meno stucchevoli in questi tre anni e mezzo di mandato, a nostro avviso è giunta l’ora delle decisioni: dentro o fuori. Non importa a chi toccherà staccare la spina o prendersi la briga di avviare una vera riconciliazione. Importa uscire da quest’immobilismo. Questa Messina in agonia non se lo può più permettere.

4 commenti

  1. burascano sindaco! è l’unica soluzione

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  2. IL SINDACO DI BRESCIA SI E’ DIMESSO DA DEPUTATO PER INCOMPATIBILITA’,MA IL SINDACO DI MESSINA COSA ASPETTA’ che lo cacciano con la scopa?

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  3. Buzzy chi? mi sembra il comandante Schettino,quello della nave concordia ,un xxxxxxxxxx al comando di una COSA più grande di lui.

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  4. x russol1960. grazie ma io faccio il sindaco a ” CARRAPIPI” e sono incompatibile chi “Buddaci”

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