Se la pandemia non ferma la sagrestia. Viaggio tra le spese di Asp Messina

Se la pandemia non ferma la sagrestia. Viaggio tra le spese di Asp Messina

Alessandra Serio

Se la pandemia non ferma la sagrestia. Viaggio tra le spese di Asp Messina

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martedì 01 Dicembre 2020 - 08:04

Viaggio tra le spese sanitarie dell'Azienda Sanitaria di Messina nell'anno dell'emergenza coronavirus

Per fronteggiare l’emergenza la Regione vuole i commissari anti covid delle aziende sanitarie di “superpoteri”: ogni commissario avrà risorse aggiuntive, umane e strumentali, da impiegare per far fronte alla lotta al Coronavirus. La proposta è all’esame della Giunta Regionale e prevede che all’Asp di Messina venga confermato il dottor Carmelo Crisicelli.

Per il responsabile dell’ufficio Igiene dell’Asp sarebbe una boccata d’ossigeno. La sua mini struttura fronteggia da 10 mesi un lavoro enorme, col personale ridotto al lumicino.

Intanto l’Asp prosegue la sua ordinaria attività, e malgrado l’esigenza di concentrare gli sforzi per lottare contro il nemico numero uno, il virus, non dimentica i bisogni spirituali.

In arrivo la cappella

Così, vedrà la luce prestissimo, nella sede Asp di via La Farina, una cappella nuova di zecca. Una delle stanze degli uffici è stata liberata e ristrutturata, spese a carico del bilancio aziendale. A carico dell’Asp anche i poco più di 10 mila euro per arredarla: 760 euro circa per un altare in noce massello, 300 euro per una poltrona in velluto rosso, 1400 euro per un tabernacolo per la statua della Madonna, 4600 euro per 11 banchi in legno massello, poi coppa, calice, pisside, turibolo e gli altri oggetti sacri necessari a celebrar messa.
Perché non solo di medicina vive l’uomo, anche se quello sarebbe il compito istituzionale dell’Asp.

Paolo La Paglia
Paolo La Paglia

La delibera del direttore generale Paolo La Paglia è del 26 novembre ed ha l’ok dell’economato, dopo che la ditta che ha ricevuto l’incarico per la fornitura degli arredi ha ribassato il preventivo da 12 mila a 10 mila e 300 euro circa, infine a 10 mila 100 euro circa, sconto che ha convinto il direttore di dipartimento a dare corso alla “volontà della direzione strategica di adibire un locale a cappella”.

La delibera fa riferimento ad una circolare della Conferenza episcopale italiana sul culto nelle istituzioni sanitarie per la cura di coloro che soffrono, la Pastorale sulla salute. Lo schema di intesa tra l’Assessorato Regionale della Sanità e la Conferenza Episcopale Siciliana sull’assistenza religiosa é dell’apeile 2001 e sa facoltà di adibire luoghi di culto per assicurare l’assistenza spiriturale nelle strutture di ricovero.

La nuova cappella servirà i bisogni spirituali dei dipendenti dell’Azienda sanitaria che lavorano negli uffici della direzione generale, amministrativa e sanitaria, del provveditorato e gli uffici personale, economico, avvocatura, e protocollo, un centinaio di persone circa impiegate nei settori strategici dell’azienda, di programmazione e gestione, non negli ospedali o “nei luoghi di sofferenza”.

In piena pandemia e in vista della seconda ondata, l’Asp di Messina non ha dimenticato la divulgazione sul tema delle conseguenze per la salute nelle aree a rischio ambientale. Così all’inizio di novembre 2020 viene autorizzata la liquidazione di una fattura da 2.982 euro per Insanitas, il portale di divulgazione scientifica, per l’acquisito di redazionali sul tema della salute nelle aree a rischio ambientale appunto, con la dicitura “luglio 2020”, come periodo di pubblicazione.

Incrociando nel motore di ricerca il termine insanitas e aree a rischio ambientale vengono fuori scarni risultati: sul portale Insanitas è stato pubblicato nel febbraio 2020 un redazionale sulle attività di prevenzione di Asp Messina nella Valle del Mela, che è anche l’unico risultato che compare effettuando la ricerca all’interno del sito stesso, poi un paio di articoli relativi alla campagna di prevenzione nella stessa area, nel settembre dello scorso anno.

10 commenti

  1. È una vergogna…

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  2. Come interpretare in maniera fantasiosa una circolare della conferenza episcopale rivolta a tutti gli OSPEDALI dove si trovano ricoverati malati più o meno gravi. Circolare che ha trovato sicuramente consenso favorevole a livello nazionale, tanto che nei progetti di umanizzazione, obiettivi dei Direttori generali di tutte le aziende Sanitarie Italiane, è previsto che le Strutture di Ricovero abbiamo “una cappella o altro locale adibito alla pratica religiosa”…. Cosa che invece NON è prevista o essenziale nei Locali dove si trovano esclusivamente Uffici. Modi per impiegare in maniera più proficua questi soldi non mancano. Questo si chiama spreco!

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  3. Difficile trovare una spesa piu’ insensata…

    Lasciando stare la domanda perche’ una pubblica amministrazione dovrebbe fare riferimento a circolari della conferenza episcopale, questa cappella a quale finalita’ degli uffici dovrebbe contribuire visto che tra l’altro non e’ una struttura di ricovero?

    Gli impiegati dell’amministrazione con impellenti bisogni spirituali non possono usare le loro pause per pregare a San Giacomo a meno di 500 metri di distanza..?

    Da buoni cattolici, questi 10.000 euro non potevano forse essere usati per alleviare altre sofferenze/emergenze?

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    1. Per altro 15 mila euro…

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    2. Facciamo ridere tutta l’Italia e nessuno interviene

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  4. viaviamo in un mondo di pazzi invece di pensare alla pandemia il direttore dell’ASP
    a chi pensa ? all’altarino sperando che con la preghiera risolva la malattia

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  5. forse il direttore generale spera che l’assessore alla sanità non lo faccia fuori e così prega

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  6. Forse per andare a espiare la loro incapacità.

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  7. Da mandare immediatamente alla corte dei conti, ma come si fa a mettere una cappella negli uffici amministrativi?? Mai visto in nessuna amministrazione italiana. E poi la laicità dello stato? E le altre fedi diverse? Ma poi 11 banchi? Ci sono chiese che hanno meno posti. Soldi NOSTRI buttati che dovevano essere usati per curare le persone. La scienza calpestata dalla superstizione

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  8. Quest’altra castroneria mancava alla città di Messina…. Quanta ipocrisia nel dire che si fa questa cappella per i bisogni spirituali dei dipendenti così inclini alla preghiera ma poco propensi all’ ascolto del prossimo ….mentre che ci siamo mettiamo pure un padre confessore che li assolva tutte le volte che” peccano”durante il lavoro così da diventare tutti” santi”subito e gridare …..miracolo!!!!!!

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