Per i vertici Atm l'adesione allo sciopero è stata del 40%. E i sindacati chiedono di cacciarli

Per i vertici Atm l’adesione allo sciopero è stata del 40%. E i sindacati chiedono di cacciarli

Redazione

Per i vertici Atm l’adesione allo sciopero è stata del 40%. E i sindacati chiedono di cacciarli

venerdì 02 Dicembre 2022 - 16:46

Anzi meno, perché il dato riguarderebbe solo gli autisti, mentre in altri reparti al 10 %. La replica dei sindacati

“I dati, forniti al termine dello sciopero, mostrano che meno del 40% degli autisti ha aderito alla manifestazione, mentre negli altri reparti aziendali la partecipazione è stata inferiore al 10%”. I vertici aziendali di Atm forniscono percentuali totalmente diverse rispetto a quelle dei sindacati, che parlano di adesioni al 90 %, con punte del 100 %.

“Pressioni per indurre allo sciopero”

“Il personale dipendente è stato libero di scioperare, nessuno della dirigenza aziendale ha posto in essere comportamenti antisindacali, lo stesso non può dirsi tuttavia per le molte segnalazioni pervenuteci di veri e propri atteggiamenti intimidatori da parte sindacale nei confronti dei lavoratori per indurli a scioperare.  Certo, – proseguono i vertici aziendali – dispiace aver registrato azioni di “picchettaggio” da parte delle rappresentanze sindacali aziendali davanti l’ingresso della palazzina Atm e nei principali capilinea che, in qualche caso, hanno assunto i toni di vere e proprie pressioni sugli autisti che non hanno scioperato”.

“Stipendi puntuali e piccoli errori subito corretti”

“Ci dispiace sentire sempre le solite informazioni tendenziose da parte dei sindacati – dichiarano i vertici aziendali – soprattutto per quanto riguarda i continui errori giudicati punitivi nel pagamento di stipendi e straordinari. Siamo orgogliosi di poter dire che entro la metà del mese paghiamo regolarmente e completamente tutti i nostri dipendenti, al netto dei normali errori umani che vengono prontamente corretti. In buona sostanza: stipendi e premi di produttività sono pagati regolarmente. Gli “errori” in busta paga lamentati sono in realtà frequentemente dovuti a mancate timbrature da parte del personale che non ottempera, spesso volutamente, alle disposizioni aziendali, il che, oltre ad essere un fatto deprecabile, cui conseguono le dovute contestazioni, è causa di innumerevoli perdite di tempo per l’ufficio aziendale preposto alle rilevazioni contabili. Eventuali veri errori nelle buste paga, quasi fisiologici in una azienda con oltre 500 dipendenti, si contano sulle dita di una mano e vengono sempre sanati a semplice richiesta da parte dell’interessato.”

Il premio di risultato

In merito alle dichiarazioni di Filt Cgil, Uilt, Faisa ed Ugl, che dicono di non avere aderito alle motivazioni dello sciopero dei proclamanti contro il governo nazionale, ad eccezione di Orsa che invece vi ha aderito, e che però rivendicano i numeri dell’astensione, “non possiamo che evidenziarne la consueta genericità, unicamente per ottenere una immeritata ribalta mediatica. Non possiamo non rilevare la falsità delle dichiarazioni dei sindacalisti intervistati dai mass media in merito al non regolare pagamento degli stipendi. In particolare, Atm Spa è l’unica azienda in Italia a pagare il premio annuale di risultato addirittura in anticipo mediante acconto mensile “vuoto per pieno”. Nonostante questo, i sindacati si lamentano se ad alcuni dipendenti vengono effettuate delle dovute ritenute per non avere lavorato e, quindi, non avere raggiunto alcun risultato. Ma questo sistema di corresponsione del premio di risultato, – i sindacati non lo dicono – lo hanno voluto proprio loro, nonostante i ripetuti avvertimenti da parte aziendale che così si sarebbero determinati forti recuperi alla chiusura dei periodi di osservazione. Così come, e non si può far finta di dimenticarlo, che Atm ha erogato nel corso di quest’anno altri due premi una tantum per un importo massimo di 500 euro”. 

I vertici Atm accusano i sindacati di voler tornare allo “sfacelo” di un tempo e aggiungono: “Allora glielo daremo noi un lavoro su cui cimentarsi – conclude l’Azienda – visto che l’accordo di secondo livello sul premio di risultato non piace ai signori sindacalisti ed è fonte di contestazione per loro miopia, l’azienda provvederà ad avanzare le necessarie proposte di modifica come previsto dallo stesso accordo, iniziando con l’eliminarne l’acconto mensile, così come avviene nelle altre aziende del settore”. 

La replica dei sindacati: “Il sindaco provveda al commissariamento”

“Alla luce delle dichiarazioni mendaci, offensive e minacciose giunte al termine della protesta democratica di centinaia di lavoratori Atm da parte dei vertici aziendali”, i segretari generali di Filt Cgil, Carmelo Garufi, Uil trasporti, Michele Barresi, Ugl, Antonino Sciotto, Faisa Cisal, Letterio Sturiale, e Orsa, Mariano Massaro, chiedono formalmente al sindaco di Messina, Federico Basile , socio unico di Atm Spa, “il commissariamento urgente del presidente e del Cda di Atm Spa e un urgente incontro per riportare sui binari della correttezza il confronto aziendale ed evitare il ripetersi ad oltranza delle proteste che gioco forza penalizzano l’utenza cittadina”.

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