Debito Ato3, l'Aula chiede approfondimenti e invia gli atti in Commissione

Debito Ato3, l’Aula chiede approfondimenti e invia gli atti in Commissione

Rosaria Brancato

Debito Ato3, l’Aula chiede approfondimenti e invia gli atti in Commissione

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mercoledì 14 Agosto 2013 - 15:16

All'ordine del giorno della seduta straordinaria del Consiglio Comunale i debiti fuori bilancio dell'Ato3 ed il piano di rientro. Ma la delibera necessita di approfondimenti su cifre che sfiorano i 27 milioni di euro e su un servizio costato annualmente oltre 40 milioni. L'Aula rinvia gli atti in Prima Commissione ed aggiorna il Consiglio al 22 agosto.

Più che di urgenza sarebbe stato meglio parlare di rilevanza, tant’è che alla fine il Consiglio Comunale, riunitosi in seduta straordinaria alla vigilia di ferragosto per affrontare il nodo rifiuti e Ato3 non ha potuto fare altro che rinviare gli atti alla Prima Commissione Consiliare, lunedì 19 agosto, ed alla successiva seduta del Consiglio giovedì 22 agosto. E non poteva essere altrimenti, vista la natura della delibera,che riguarda debiti fuori bilancio. E’ stato lo stesso prefetto, Stefano Trotta, incontrando alle 9 del mattino i capigruppo consiliari e la giunta a sottolineare l’importanza del provvedimento ai fini della risoluzione delle continue emergenze pur ricordando che non necessariamente doveva essere approvato in giornata. Dalla carrellata di interventi in Aula è apparso subito chiaro che la delibera, pur rilevante, necessita di approfondimenti e di un passaggio in I Commissione, nonché di alcuni chiarimenti che dovranno essere forniti sia da dirigenti che dagli assessori.

La delibera,numero 74 del 9 agosto è stata proposta dal vicesindaco e assessore al Bilancio,Guido Signorino, e dall’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua che nel corso della seduta hanno illustrato i dettagli, i progetti per la futura gestione dei rifiuti e risposto agli interrogativi dei consiglieri. L’Aula è chiamata ad esprimersi sui debiti fuori bilancio all’ ATO3 e sul piano di rientro che individua nel Fondo di rotazione della Regione un “salvagente” con possibilità di restituzione in 10 anni con rate da 2 milioni 683 mila euro l’anno fino al 2022. Nel dettaglio il debito fuori bilancio relcamato dall’Ato 3 supera i 14 milioni e 600 mila euro per servizi resi nel 2007, 2009, 2010 e 2011, più altri 3 milioni relativi alla transazione del 2006, più altri 8 complessivi di anticipazioni della Regione sulle transazioni. Un totale di monte debitorio fino al 2011 che sfiora i 27 milioni di euro. Restano fuori 2012 e 2013.

Tenuto conto della premessa che sui debiti fuori bilancio non è prevista la convocazione d’urgenza e che le somme possono essere reperite solo dopo l’approvazione del bilancio previsionale 2013, gli interventi dei consiglieri si sono soffermati sugli aspetti della delibera ancora da approfondire. Da Mario Rizzo a Pippo Trischitta, Paolo David, Antonella Russo, Carlo Abbate, Daniele Zuccarello, tutti si sono soffermati sui pareri dei dirigenti allegati al provvedimento che non sono chiari su un punto: la certificazione dei servizi resi dall’Ato3. Negli anni indicati l’amministrazione avrebbe dato l’ok ad una spesa ben sapendo che la cifra poi richiesta sarebbe stata superiore “Un buon padre di famiglia-ha detto Rizzo- non autorizza 41 milioni di euro sapendo che ha una copertura finanziaria solo di 37 milioni di euro, lasciando che poi in futuro altri si accollino il debito”. Non esiste una documentazione che attesti, a parte le fatture dell’Ato3, l’effettivo “arricchimento” nella qualità del servizio, nonché il servizio stesso. “Viste le condizioni della città-pattumiera mi chiedo come sia possibile spendere 40 milioni di euro l’anno per l’igiene, sono allibito”, gli fa eco Abbate, mentre Antonella Russo vuol conoscere la documentazione relativa al contenzioso con l’Ato3 “non capisco l’urgenza, dal momento che prima del debito fuori bilancio dobbiamo approvare il previsionale 2013 del quale finora non abbiamo visto neanche l’ombra”.

I consiglieri presenti (28) hanno sottolineato la determinazione nel voler affrontare con senso di responsabilità l’argomento e votarlo, ma non “a scatola chiusa” e senza il passaggio in Commissione.

“Ci stiamo assumendo responsabilità anche per gli assenti e per quanti hanno operato in passato- spiega Adamo- ma l’urgenza deve essere giustificata dalla straordinarietà della situazione, mentre qui siamo di fronte ad un problema noto da anni. Invece istituiamo una commissione che scavi a fondo sull’accaduto e nel frattempo pensiamo ai progetti concreti”.

Qualche battibecco in Aula c’è stato con i colleghi di Cambiamo Messina dal Basso, come Nina Lo Presti, che si è soffermata sulla gravità della gestione degli anni passati “è stata trovata la polvere sotto il tappeto che altri hanno messo” e Gino Sturniolo, ma l’obiettivo comune è quello di risolvere un contenzioso ereditato per poter poi passare ad un nuovo modo di smaltire i rifiuti.

Tecnicamente non esiste motivo di votazione d’urgenza, l’Aula ha la necessità di capire il perché di certe cifre ed il percorso che ha portato a questi debiti, nonché alcuni pareri ancora poco netti sull’argomento. Resta poi il nodo fondamentale: le somme non saranno reali fino all’approvazione del bilancio previsionale 2013. Chi ha messo il punto interrogativo finale è stato Nino Interdonato: “L’unica vera urgenza qui non è emersa. Occorre pagare Tirrenoambiente per avviare la macchina che porterà al nuovo impianto nel sito. In caso contrario tra due mesi Mazzarrà Sant’Andrea sarà satura e noi non potremo materialmente smaltire nulla. Ci ritroveremo ad ottobre con una nuova emergenza e la discarica chiusa. Questa è la vera urgenza, ma non ne abbiamo parlato”.

Tutti concordi sulla necessità di istituire un tavolo o una commissione che esamini l’intero capitolo (27 milioni di euro di piano di rientro non sono una bazzecola da affrontare a cuor leggero), compresi i debiti fuori bilancio ed i progetti per il futuro, già annunciati in Aula dall’assessore Ialacqua.

“Se l’Ato3 dichiara una differenziata del 6%, e già viene da sorridere- sottolinea Sottile- e poi arrivano fatture da 40 milioni l’anno, siamo all’assurdo”.

Su pregiudiziale presentata da Trischitta il consiglio ha quindi approvato, 26 favorevoli e 2 contrari, il rinvio della delibera in Commissione il 19 agosto per ascoltare i dirigenti e gli assessori e la successiva discussione in Aula il 22 agosto.

Questi i consiglieri presenti oggi: Carlo Abbate, Piero Adamo, Pio Amadeo, Emilia Barrile, Carlo Cantali, Claudio Cardile, Andrea Consolo, Giovanna Crifò, Nicola Crisafi, Paolo David, Daniela Faranda, Lucy Fenech, Libero Gioveni, Nino Interdonato, Rita La Paglia, Nina Lo Presti, Mariella Perrone, Pierluigi Parisi, Ivana Risitano, Mario Rizzo, Antonella Russo, Nora Scuderi, Donatella Sindoni, Santi Sorrenti, Fabrizio Sottile, Luigi Sturniolo, Giuseppe Trischitta, Daniele Zuccarello.

Presenti per la giunta: il sindaco Accorinti, il vicesindaco Guido Signorino, gli assessori Daniele Ialacqua e Panarello.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. a me viene da chiedere come fa un’azienda che avanza una montagna di soldi dal 2007 …come fa a pagare venti milioni di euro di personale l’anno. O il comune dava soldi solo per gli stipendi e quindi ricavi annui zero? anzi sottozero? bohhhhhhhh

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  2. La nuova giunta parla di legalità, e questo le fa onore e rassicura i cittadini messinesi. Il nuovo consiglio comunale se da un lato giudica i provvedimenti dal punto di vita politico, dimostra anche che non intende sottovalutarne quelli tecnici. I debiti fuori bilancio (sia quelli del Comune che quelli delle partecipate e della azienda speciale “Atm”) che hanno affossato il nostro Comune poggiano su fatture emesse da terzi per servizi e/o prestazioni svolte, si suppone, a favore di un ente pubblico (Comune) senza un atto amministrazione di ordinazione e, conseguentemente, privo della relativa attestazione di copertura finanziaria (violazione del primo comma dell’articolo 191 del decreto legislativo 267/2000). Per procedere al loro riconoscimento è necessario, cosa non facile, che venga dimostrato l’illecito arricchimento da parte del Comune che può essere, anche, parziale. Nel caso di mancato riconoscimento delle legittimità del debito da parte del Consiglio Comunale, trova applicazione il quarto comma del citato articolo 191 del decreto legislativo 267/2000 che consiglio che venga letto attentamente (mai applicato) che attribuisce all’amministratore, al dirigente oppure al funzionario la titolarità del debito che ha riferimento alla fornitura del bene oppure alla prestazione servizio che hanno reso possibile. Le leggi ci sono, è necessario solo applicarli

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  3. COMMENTO APERTO A EMILIA BARRILE. Cara presidente Emilia BARRILE, in occasione dell’insediamento del Consiglio Comunale, la invitai ad attivarsi con R E N A T O sindaco e Guido SIGNORINO, per avviare celermente l’iter per l’approvazione del RENDICONTO DI GESTIONE 2012 e poi del BILANCIO DI PREVISIONE 2013, il tutto entro il 30 settembre, ultima giorno utile previsto dalla legge. Cara presidente, si goda il ferragosto, ma lunedì 19 convochi con urgenza il presidente della I commissione, quella delle POLITICHE FINANZIARIE, e l’assessore al bilancio, si sbrighi e non perda più tempo, mai come in questo caso è d’ORO.

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  4. Carissimo SAJA, B U O N ferragosto. Dalle colonne del nostro TempoStretto, il commento del nostro simpatico concittadino è una pillola di finanza locale, sintetica, chiarissima e gratis. che solo la prosa asciutta di SAJA sia capace di esprimere. A TempoStretto non siamo messi male in FINANZA LOCALE, per merito di giornalisti e commentatori.

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