Otto consiglieri comunali chiedono di accendere i riflettori dell'Aula sulla gestione del Teatro

Otto consiglieri comunali chiedono di accendere i riflettori dell’Aula sulla gestione del Teatro

Rosaria Brancato

Otto consiglieri comunali chiedono di accendere i riflettori dell’Aula sulla gestione del Teatro

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sabato 03 Ottobre 2015 - 22:07

Otto consiglieri comunali chiedono la convocazione di una seduta urgente dedicata alla gestione del Teatro Vittorio Emanuele. Nina Lo Presti ed i colleghi evidenziano la necessità di far chiarezza su quanto denunciato dal componente del Cda D'Urso in una relazione inviata alla Regione ed ai revisori dei conti.

La politica gestionale dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele approderà in Consiglio comunale.

A richiedere, ai sensi dell’art. 44 del regolamento d’Aula, la convocazione di una seduta urgente alla presenza del sindaco Accorinti sono 8 consiglieri: Nina Lo Presti, Gino Sturniolo (entrambi Gruppo misto), gli Udc Mario Rizzo e Mariella Perrone , il Pd Benedetto Vaccarino, Giuseppe De Leo e Angelo Burrascano (Megafono) e la capogruppo Dr Elvira Amata.

“La necessità-si legge nella nota inviata alla presidente del Consiglio Emilia Barrile-scaturisce dalla recente relazione inviata dal consigliere d’amministrazione del Teatro Vittorio Emanuele Totò D’Urso all’assessorato regionale allo spettacolo, al sindaco e ai revisori dei conti del Teatro (vedi articolo allegato) nella quale si chiede di verificare le condizioni di legittimità dell’attività interna all’Ente, riguardanti la gestione amministrativo contabile e i rapporti che intercorrono tra il Cda dell’Ente, il Presidente ed il sovrintendente, nonché dal comunicato stampa diffuso dal Cda del Teatro con il quale si prendono le distanze dalla relazione di D’Urso, stigmatizzandone l’azione che si riterrebbe volta a ledere l’immagine del Vittorio Emanuele. Considerato l’impegno di spesa che questo Comune destina sul proprio bilancio all’attività del Teatro ed essendo il comune proprietario dell’immobile si ritiene urgente ed indifferibile la verifica da parte del consiglio comunale, in ottemperanza ai compiti di controllo propri dell’assemblea elettiva, delle attività svolte e promosse dagli organismi esecutivi dell’Ente”.

Ad innescare la miccia è stata la relazione di D’Urso trasmessa alla Regione, ai revisori e ad Accorinti, come pubblicato da Tempostretto, su alcuni punti riguardanti la gestione amministrativa dell’Ente che lo stesso consigliere aveva più volte segnalato al primo cittadino senza averne risposta. D’Urso peraltro è componente del Cda tra quelli nominati dal sindaco, pertanto proprio al primo cittadino aveva più volte espresso le sue perplessità in merito ad alcuni aspetti gestionali e relativi al rapporto tra il sovrintendente ed il Cda stesso. A settembre D’Urso ha trasmesso la relazione all’assessorato regionale chiedendo gli interventi di competenza compresa l’ispezione. Diversi i punti sottolineati, dal ruolo del Cda (spesso considerato un organo di mera ratifica di decisioni prese dal sovrintendente, altre volte viene informato successivamente ai provvedimenti, o informato solo parzialmente, più altri rilievi), passando dal caso Micha e di Comme un souvenir, fino ai dati emersi dalla relazione dei revisori dei conti in merito ai rapporti costi-incassi, o ancora alla stagione estiva, la foresteria, le varie forme di incompatibilità, o il Concertopera.

Anche alla relazione Accorinti non ha dato risposta, ma ha incontrato i componenti di sua nomina (Pulejo e Giacoppo) ed il presidente Puglisi e il sovrintendente Saija per avere la loro versione dei fatti.

Nei giorni scorsi il Cda ha diffuso un comunicato stampa con il quale “nello stigmatizzare il comportamento del Consigliere D'Urso, prende le distanze da quanto ha affermato nel suo esposto, ed esprime la più ampia fiducia per l'operato del Presidente Puglisi e del Sovrintendente Saija. Il Cda nella seduta del 25/09/2015 ha inoltre preso in visione un documento che risponde punto per punto alle affermazioni del Consigliere D'Urso. Il Cda, letta la nota di chiarimento elaborata dal Presidente, ne approva, all'unanimità, il contenuto al fine di evitare equivoci ed incomprensioni che possano in qualche modo adombrare l'immagine del Teatro di Messina e l'attività dei suoi organi. Il Cda, infine non trascurerà alcuna azione volta a difenderne l'immagine”.

Stando quindi al comunicato stampa il Cda all’unanimità (quindi Giacoppo, Pulejo, Macris, Altomonte e Moschella e il presidente Puglisi) ha stigmatizzato il comportamento di D’Urso, confermando piena fiducia a Saija ed annunciando possibili azioni legali nei suoi confronti.

Con la richiesta degli 8 consiglieri comunali i riflettori però si spostano dal Teatro a Palazzo Zanca ed il sipario sulla gestione si aprirà in Consiglio comunale alla presenza del sindaco. Nina Lo Presti ed altri 7 consiglieri di vari partiti infatti ricordano che l’amministrazione destina risorse all’Ente oltre ad essere proprietario dell’immobile e ad aver nominato alcuni consiglieri del Cda.

Rosaria Brancato

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