Un lettore: "A Messina vive solo mia moglie, ma paghiamo Tari per 3 persone"

Un lettore: “A Messina vive solo mia moglie, ma paghiamo Tari per 3 persone”

Un lettore: “A Messina vive solo mia moglie, ma paghiamo Tari per 3 persone”

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mercoledì 23 Gennaio 2019 - 06:23
La segnalazione

Parte I:

Sullo stato di famiglia siamo rimasti in 3 perché, dal nucleo originario di 4 persone, non c’è più mia figlia grande che fa la ricercatrice in California (con buona pace del sistema “Italia”).

Rimangono, invece, mia moglie che vive e lavora qui a Messina, mia figlia piccola che studia a Pisa ed io che lavoro a Frosinone.

Quanto dovremmo pagare, quindi di raccolta rifiuti? Il buon senso direbbe una quota proporzionale a chi produce i rifiuti (UNA persona) invece la regola messinese è quella che privilegia la residenza, a prescindere dalla presenza effettiva e nonostante documenti inequivocabili (tasse universitarie, contratti di affitto, ecc.) dimostrino il contrario.

Morale: io pago la raccolta rifiuti qui a Messina (dove sono residente e praticamente non ci vivo) ed a Frosinone (dove ci vivo e non sono residente, perché lì vige la regola inversa: paga chi produce rifiuti e non chi è solo “residente”), ovvero pago DUE VOLTE!

Parte II:

Oggi vado, per l’ennesima volta a conferire la differenziata nel centro di raccolta di Tremonti. Sono anni che ci vado e, ovviamente, sono conosciuto.

Non avendo trovato sacchetti trasparenti al supermercato ho avuto la brillante idea di prendere quelli NERI, unico articolo esistente. Quindi mi presento con 2 sacchi neri, uno con la plastica e l’altra con la CARTA.

Bene, mi dicono subito che non accettano sacchi neri.

Gli rispondo: “Lo capisco, non ne ho trovato altri, ve li apro e vi faccio vedere cosa c’è dentro”.

Risposta: “Niente da fare. Ordini superiori (e qui c’è il responsabile) ce lo impediscono”

Ci riprovo: “Scusate ma conta quello che conferisco, non l’involucro esterno, no?”

Risposta: “No, perché poi non può gettarli”

Altra domanda mia: “Scusate, ma che vuol dire? Una volta che appurate cosa c’è dentro, mi incarico io di gettare i rifiuti nei contenitori (senza aggiungere “come sempre, visto che voi non smuovete un chiodo…”)

Risposta: “I contenitori sono tutti pieni e li deve gettare nel cassone alto”

Domanda mia: “Va bene, li getto nel cassone alto, così come ho fatto l’ultima volta quando, per farlo, sono dovuto salire sugli scalini del cassone stesso”

Risposta (il “responsabile”): “Non lo poteva fare e se c’ero io glielo impedivo”

Domanda mia (esasperata): “Va bene, allora lancio il sacco come fanno tutti gli altri (!)”

Risposta: “Non può lanciarlo perché il sacco nero non lo possiamo nemmeno pesare”

Conclusione: un grosso “VAFFA” a tutto il sistema (non le persone) e conferimento dei 2 sacchi neri aperti al primo cassonetto che ho trovato per la strada.

Morale: meglio fregarsene come fanno altri perché essere onesti e rispettosi di fatto (non di facciata) non serve a nulla. Qui in Italia conta più non essere “NERI” fuori che dentro….

Maurizio Brach

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