«Chi “sente” un popolo non dimentica»: ricordare il dramma per non abbandonare Messina

«Chi “sente” un popolo non dimentica»: ricordare il dramma per non abbandonare Messina

Emanuele Rigano

«Chi “sente” un popolo non dimentica»: ricordare il dramma per non abbandonare Messina

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sabato 01 Ottobre 2011 - 11:15

Tre striscioni sono stati appesi in città: a Giampilieri, di fronte al Municipio e allo stadio San Filippo, per onorare la tragedia dell’uno ottobre 2009. Ecco perché scordare l'alluvione vuole dire perdere il futuro della nostra Terra

Ricordare il dolore vuol dire non dimenticarlo. Viverlo ancora: negli occhi, nello spirito, in quel brivido che rende un pensiero infinito. Messina il primo ottobre 2009 ha capito quanto caro può essere lo scotto se si sottovaluta la forza della natura. Quella stessa natura che ci ha fatto uomini e ci ha dato la forza di ragionare, di dare fantasia all’intelletto, di migliorare il mondo, di renderlo più onesto e sicuro: come lo vorremmo.

Tutti hanno l’obbligo di tenere bene a mente ciò che accaduto, per non ripetere gli stessi errori. Ognuno può avere il proprio modo di ricordare le vittime della tragedia di Giampilieri, Altolia e Scaletta. Una preghiera, un racconto, un messaggio, una candela accesa, una foto su un social network, uno strisicione. Anzi due, tre. Messina è anche questa. Capace di smarrirsi nelle quotidianità e al contempo di vivere con grande partecipazione momenti di esaltazione o di raccoglimento. Come quello odierno.

Messina ha un’anima, racchiusa in quelle popolazioni che hanno sofferto e si sono sapute rialzare. Messina ce la può fare se solo i suoi cittadini troveranno il coraggio di dire le cose come stanno, così come hanno fatto i ragazzi di “Avanti Messina” attraverso quei messaggi lanciati alla città. «Chi “sente” un popolo non dimentica», non può dimenticare. E il cuore di una comunità è rappresentato dalla sua memoria. Ecco perché, a due anni da quel tragico evento, portiamo addosso le ferite ma dobbiamo essere consapevoli che un futuro per la nostra città e per la provincia c’è. E’ custodito nella determinazione di ognuno di noi di fare il bene della Propria Terra, onorando quelle trentasette vittime innocenti con il rispetto per il territorio. Sentendo un “popolo” non solo con le parole, ma con la mente e soprattutto con i gesti. AVANTI MESSINA! (E.Rig.)

Gli striscioni, visualizzabili in basso, sono stati affissi all’ingresso di Giampilieri, nella cortina del porto di fronte Municipio e allo stadio San Filippo

Un commento

  1. belle parole, ma nessuno pone ancora l’attenzione su come ancora oggi, a due anni da quella sera, la fase di prevenzione della protezione civile locale sia inesistente. se davvero volete ricordare degnamente quelle vittime fatelo almeno voi. su, basta solo studiare un pochino e far qualche domanda in comune per rendersi conto di come siamo messi. ma son sicuro che il mio commento volerà al vento… anche se stasera non si muove una foglia

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