Diffamò Parmaliana: condannato il Procuratore generale Franco Cassata

Diffamò Parmaliana: condannato il Procuratore generale Franco Cassata

Redazione

Diffamò Parmaliana: condannato il Procuratore generale Franco Cassata

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venerdì 25 Gennaio 2013 - 12:06

Il giudice di pace di Reggio Calabria ha condannato ad 800 euro di multa il Procuratore Generale di Messina, Franco Cassata. Avrebbe diffamato con un dossier anonimo il docente universitario ed esponente dei DS Adolfo Parmaliana. L'esponente politico, che aveva denunciato il comportamento omissivo di politici e magistrati sul fronte della lotta alla mafia, si suicidò lanciandosi da un cavalcavia dell'autostrada

Il Procuratore Generale di Messina, Franco Cassata, è stato condannato per diffamazione dal giudice di pace di Reggio Calabria. Sarebbe lui, infatti, l’autore di un dossier anonimo, divulgato nel settembre 2009, contro il professore Adolfo Parmaliana che, sentendosi perseguitato, qualche mese dopo si suicidò. Cassata è stato condannato ad 800 euro di multa ed al risarcimento del danno in favore dei familiari di Parmaliana. Si tratta di una sentenza per certi versi storica perché colpisce un alto magistrato accusato di aver cercato di screditare il docente universitario noto per le sue battaglie in favore della legalità. Il dossier anonimo fu inviato, fra gli altri, allo scrittore Alfio Caruso e al senatore Beppe Lumia, grande amico del professor Parmaliana. Parmaliana, docente universitario e segretario dei DS di Terme Vigliatore, si lanciò da un cavalcavia dell’autostrada Messina-Palermo. Lasciò però una lettera in cui denunciava le responsabilità di politici e magistrati che avevano tentato di ostacolare importanti inchieste sulla mafia. La moglie presentò una denuncia contro ignoti e indirizzò le indagini degli investigatori verso la Procura Generale di Messina. L’autore dello scritto anonimo commise infatti un errore fatale, allegò al dossier un documento inviato da un fax di una cartoleria di Barcellona e indirizzato alla Procura Generale di Messina. Le indagini avrebbero quindi individuato nel procuratore Cassata il presunto autore dello scritto anonimo. Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia Europea, commenta con soddisfazione il risultato ottenuto dai legali della famiglia del compianto professore: “Finalmente un po’ di giustizia per Adolfo. Si tratta di una sentenza storica, un evento senza precedenti. Mi auguro che il Consiglio Superiore della Magistratura adesso si assuma la responsabilità di rimuoverlo definitivamente. Perché se era grave fingere di non vedere che a Messina il procuratore generale era un imputato, ancor più grave sarebbe fingere di non vedere che adesso a Messina il procuratore generale è persino condannato”.

6 commenti

  1. purtroppo esistono gli uomini come il prof.Parmaliana,poi gli ominicchi ed i quaquaraqqa….

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  2. “Nel dubbio”Leggo e commento:”Il Procuratore Generale di Messina, Franco Cassata, è stato condannato per diffamazione dal giudice di pace di Reggio Calabria. Sarebbe lui, infatti, l’autore di un dossier anonimo, divulgato nel settembre 2009, contro il professore Adolfo Parmaliana che, sentendosi perseguitato, qualche mese dopo si suicidò. Cassata è stato condannato ad 800 euro di multa ed al risarcimento del danno in favore dei familiari di Parmaliana” Non è una sentenza storica” ma una sentenza iniqua, dato che non rispetta la giusta equità fra il danno causato (istigazione al suicidio) e la punizione inflitta, se è vero, come sostiene il giudice di pace che; “Sarebbe lui, infatti, l’autore di un dossier anonimo, divulgato nel settembre 2009, contro il professore Adolfo Parmaliana che, sentendosi perseguitato, qualche mese dopo si suicidò, E’ chiaro che la pena inflittagli è, oltre che ridicola, partigiana. Anche io mi ritengo un perseguitato dalla giustizia, ma, anche se il suicidio che in questi casi alberga nella mente dei soggetti interessati, alla fine, nei casi più forti, prevale il buon senso e la volontà di difesa, da viventi, della legittimità degli atti, soggetti a rilievi di illegalità, compiuti nell’esercizio delle funzione espletate negli ambiti professionali di competenza. Un uomo politico di rilevanza nazionale, se bene ricordo, alcuni anni fa, parlò di “verminaio messinese”. La giustizia è giustizia vera quando è condivisa, ossia quando il condannato ritiene equa la pena inflittagli, e non quando la verità o la colpevolezza sono da determinate a seconda le esigenze delle parti interessate che ne detengono un ruolo decisionale. Ed allora per i casi di “pubblica amministrazione” che, essenzialmente interessano il Comune di Messina, trasferiamo, per legittimo sospetto, tutte le procedure in corso di giudizio a Reggio di Calabria. , Il Presidente Napolitano ha condannato tale modo di fare giustizia, ma le sue raccomandazione sono state, sempre, inattese .

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  3. MessineseIncallito 25 Gennaio 2013 15:28

    VERGOGNA

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  4. Adolfo, dovevi avere un pò più di pazienza… alla fine i nodi vengono SEMPRE al pettine.

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  5. 800 euro? Siamo sicuri? Spero che ci sia un errore

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  6. 800 euro sono poche anzi sono quasi una beffa per i familiari del professore Parmaliana e per la sua memoria. non vedo, quindi, il motivo di questi toni trionfalistici. Certo una cosa è sicura il Procuratore Generale della Repubblica di Messina è stato riconosciuto colpevole di una reato molto grave, soprattutto per chi riocpre il ruolo di massimo rappresentante della pubblica accusa. Quindi o si dimette di sua sponte o deve essere rimosso dal CSM.
    Giuseppe Musolino

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