Stadi, assolti l'ex assessore Gianfranco Scoglio e l'ex patron del Messina Pietro Franza

Stadi, assolti l’ex assessore Gianfranco Scoglio e l’ex patron del Messina Pietro Franza

Alessandra Serio

Stadi, assolti l’ex assessore Gianfranco Scoglio e l’ex patron del Messina Pietro Franza

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mercoledì 01 Ottobre 2014 - 17:04

A pochi giorni dalla sentenza del Tar sull'accordo per lo sfruttamento commerciale degli stadi San Filipp e Celeste, il Tribunale penale di Messina ha assolto pienamente due dei 3 protagonisti.

Non ci sarebbero reati di natura penale nella lunga vicenda relativa alla convenzione stipulata fra Comune e FC Messina per lo sfruttamento commerciale degli stadi San Filippo e Celeste. Il Tribunale di Messina ha assolto oggi l’ex city manager Gianfranco Scoglio e Pietro Franza, all’epoca presidente e dell’FC Messina.

La sentenza, di primo grado, é della II sezione Penale (presidente Samperi). La Corte ha assolto entrambi con formula piena, “perché il fatto non sussiste”.
La vicenda scaturisce dall’accordo procedimentale, che garantiva alla società di calcio la disponibilità degli stadi San Filippo e Celeste per 15 anni. Un accordo che, secondo l’accusa, sarebbe stato siglato senza tenere conto delle norme che richiedono l’evidenza pubblica. Nel 2009 la Procura, che aveva apposto i sigilli agli impianti sportivi, aveva chiesto il rinvio a giudizio dell’ex city manager, che aveva curato il procedimento per conto del Comune, e i fratelli Pietro e Vincenzo Franza.

In udienza preliminare Pietro Franza e Scoglio hanno scelto il rito ordinario, sono stati rinviato a giudizio, hanno affrontato il processo e oggi sono stati assolti. Eranl difesi dagli avvocati Alberto Gullino, Luciano Scoglio e Isabella Barone.Vincenzo Franza, invece, ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato ed era stato assolto. In appello, peró, nel 2012, i giudici di II grado hanno ribaltato il verdetto, condannandolo ad un anno. La Corte di Cassazione ha successivamente annullato la sentenza, rinviando il processo alla Corte d’appello di Reggio Calabria, che ha dichiarato la prescrizione. Vincenzo Franza, peró, mira all’assoluzione completa e ha impugnato anche quest’ultimo verdetto; è ora in attesa che la Suprema Corte fissi udienza.
Per comprendere appieno i motivi della decisione della Corte si dovrà attendere il deposito delle motivazioni. Attese, a questo punto, visto che appena una settimana fa il Tar di Catania si è pronunciato sulla stessa vicenda, affermando sostanzialmente che l’accordo andava stipulato passando per i bandi pubblici. Il processo chiuso oggi, ovviamente, mirava a stabilire eventuali responsabilità penali, quindi le due pronunce non sono “contraddittorie”.

“Dopo tante tribolazioni – è il commento di Pietro Franza – subite non solo da me ma anche dalla mia famiglia, arriva un provvedimento che fa giustizia e che sprona sempre di più me stesso ed i miei familiari a continuare a riporre fiducia nel corretto operato della magistratura”

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