Lo stop alla ripresa della mensa scolastica arriva dai revisori dei conti. Non è servizio essenziale

Lo stop arriva dai revisori dei conti, con il chiaro riferimento alla gravissima situazione economica, dal momento che la gestione provvisoria impone un limite alle spese e vieta l’autorizzazione di quelle che non riguardano i servizi essenziali.

La nota, trasmessa al sindaco, all’assessore Panarello, al dirigente De Francesco, al ragioniere genrale Cama, alla presidenza del consiglio comunale, fa riferimento all’atto d’indirizzo della giunta del 13 gennaio in merito al servizio di refezione scolastica.

L’atto d’indirizzo n° 7, varato dall’amministrazione nei giorni delle proteste per le scuole al gelo e nell’imminenza della sospensione della mensa scolastica, partiva dal presupposto che il servizio di refezione scolastica “debba essere considerato un livello essenziale da assicurare alla popolazione studentesca quale diritto essenziale da garantire, unitamente al servizio di riscaldamento. L’interruzione dei suddetti servizi potrebbe portare un grave disagio sociale all’utenza soprattutto sotto il profilo dell’assistenza e della garanzia del diritto allo studio”. L’assessore Panarello nella proposta sottolineava come “un numero molto elevato di fruitori del servizio mensa dichiara reddito Isee zero. L’eventuale interruzione di questi servizi comporterebbe gravi disagi, in particolare alle categorie più svantaggiate”. La giunta ha quindi deliberato di dare indirizzo al dirigente del dipartimento delle politiche culturali ed educative affinchè vengano avviate le procedure per ridurre al minimo i tempi di interruzione dei servizi di refezione scolastica”. L’atto d’indirizzo, in quanto tale non necessitava di parere di regolarità tecnica e contabile pertanto non è stato allegato.

Da quel 13 gennaio l’assessore Panarello ha annunciato la risoluzione del problema, e la scorsa settimana, in particolare ha dichiarato che il ragioniere generale aveva apposto la firma al provvedimento di spesa per la riattivazione della mensa per un mese e che entro domenica il bando sarebbe stato pubblicato. “L’emergenza scolastica è cessata”, ha concluso. Cisl e Cgil le hanno fatto notare che nella migliore delle ipotesi il servizio non sarebbe stato riattivato prima della fine di febbraio. Ma adesso a dare lo stop e a dire “attenti, non si tratta di un servizio essenziale” sono i revisori dei conti, alle prese con quel previsionale 2015 diventato un rebus.

Nella nota il collegio dei revisori fa riferimento sia all’atto d’indirizzo del 13 gennaio, che al provvedimento firmato dal dirigente il 19 gennaio. Il nocciolo della questione è appunto il “disagio sociale”. I revisori ricordano all’amministrazione che in base all’art. 163 del Tuel (testo unico degli enti locali), in assenza del bilancio non si possono impegnare somme che non siano destinate a spese per servizi essenziali. Di più, Zaccone & compagni invitano espressamente il ragioniere generale a non autorizzare alcun impegno di spesa che non rientri nei parametri della gestione provvisoria. Procedere con il bando per il servizio mensa, che ricordiamo è a domanda individuale (pertanto viene coperto solo in parte dalle amministrazioni) sarebbe un azzardo ed un rischio anche per quei dirigenti che eventualmente darebbero seguito alle disposizioni della giunta (non dimentichiamo che è un atto di mero indirizzo). Il percorso verso la riattivazione della mensa è ancora pieno di ostacoli, e l’emergenza non è affatto conclusa. Il bando non è stato pubblicato ed a queste condizioni, fin quando non ci sarà il previsionale, è assai improbabile che lo sia. I tempi slittano. Quando sarà varato il bilancio peraltro, sarebbe meglio procedere con l’affidamento definitivo e non solo con un provvedimento tampone quale quello indicato dall’atto del 13 gennaio. Val la pena specificare che l’assessore Panarello nell’atto d’indirizzo invitava a “ridurre i tempi” , ma i miracoli, in questa situazione non si possono fare.

Rosaria Brancato