Bando assistenza ex Provincia, Fd'I replica a Calanna e insiste: da revocare

Bando assistenza ex Provincia, Fd’I replica a Calanna e insiste: da revocare

Bando assistenza ex Provincia, Fd’I replica a Calanna e insiste: da revocare

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martedì 02 Gennaio 2018 - 05:44

Contro replica di Fratelli d'Italia al commissario Calanna

Continua la polemica sul bando assistenza per gli alunni con problemi di comunicazione varato dalla ex Provincia regionale (leggi qui)

Dopo la richiesta di revoca da parte di Fratelli d'Italia e l'intervento delle famiglie, preoccupate per la perdita di qualità del servizio reso sin qui ai propri figli, è arrivata la replica del commissario di Palazzo dei Leoni, Francesco Calanna (leggi qui).

Una replica che non convince il coordinatore provinciale del partito, Giuseppe Sottile, né i deputati Ars Antonio Catalfamo ed Elivara Amata. Il partito torna a chiedere quindi all'ez provincia di tornare indietro sulla scelta di cambiare i criteri attraverso i quali è stato sino ad oggi assicurato il sostegno ai tanti ragazzini che hanno difficoltà ad esprimersi, per la sordità o per altre disabilità.

Giuseppe Sottile, in particolare, risponde punto per punto alla replica di Calanna. Di seguito, la nota.

L’incremento del numero degli alunni che, dall’avvio sperimentale del servizio, avvenuto nell’anno scolastico 2015/2016, è passato da 45 a 164 nell’anno 2016/2017, fino a 289 nell’anno scolastico in corso, da un lato dimostra inequivocabilmente il funzionamento delsistema dell’accreditamento, dall’altro spiega e rende palese i motivi dell’impossibilità per gli operatori nella provincia di Messina di partecipare al bando in relazione al criterio restrittivo stabilito, posto che si richiede lo svolgimento“nel triennio antecedente, di servizi analoghi per un importo non inferiore a quello a base d’asta” (cioè circa 2.000.000 di euro!!!), ponendo di fatto tale importo come una barriera insormontabile per i professionisti e le piccole e medie cooperative messinesi, che naturalmente, visti i numeri – anche se in crescita –e considerata l’istituzione recente del servizio, non possono certamente possedere lo stringente requisito richiesto.

Con riferimento alle rettifiche apportate al bando di gara, che secondo il comunicato risalirebbero “al periodo antecedente alla nomina dell’attuale commissario straordinario”, si osserva soltanto che il bando in questione è stato emanato in data 28.11.2017, mentre la nomina del Commissario è avvenuta il 20.10.2017, ossia più di un mese prima.

In ogni caso non è assolutamente vero che tali rettifiche costituiscano “una mera correzione resasi necessaria a causa di alcuni refusi”. Ciò può valere in relazione alla prima rettifica, ossia quella del 29.11.2017, ma non certo per la seconda, effettuata in data 7.12.2017, la quale è ben più rilevante e incisiva, posto che dispone una modifica dei requisiti sostanziali di accesso per la figura professionale, di talchè mentre nel bando originario si richiedeva, congiuntamente, il requisito della laurea triennale o magistrale in materie psicopedagogiche o affini ed il titolo di aggiornamento di assistente all’autonomia e comunicazione per un certo numero di ore, dopo la rettifica tali requisiti vengono previsti in maniera alternativa. E’ evidente che, trattandosi di un requisito sostanziale che riguarda la capacità tecnico – organizzativa (in quanto si amplia la possibilità di partecipazione), ciò avrebbe imposto, ai sensi di legge, il ritiro in autotutela e l’emissione di un nuovo bando.Nel caso di specie, invece, non sono stati neanche riaperti i termini.

Peraltro appare significativo che (stando a quanto si può leggere nell’Albo Pretorio) tale modifica sarebbe stata suggerita dall’ACA Sicilia, associazione che ha sempre criticato la concertazione e si è sempre pronunciata pubblicamente in favore del bando di gara, in netta contrapposizione rispetto al sistema delineato dalle linee guida dell’ANAC.

Sulla scelta operata dalla Città Metropolitana, inoltre, appare opportuno evidenziare come l’arrivo del Commissario sembra avere in qualche misura determinato una inversione di tendenza rispetto alla linea tracciata dall’ex sindaco metropolitano, il quale con Decreto sindacale n.252 del 5.09.2017, ha proposto agli istituti scolastici superiori la disponibilità a gestire direttamente le risorse ed il servizio specialistico a beneficio degli alunni disabili. Proposta alla quale hanno aderito tutti gli istituti della ex provincia di Messina, eccetto tre o quattro. La gara semmai andava effettuata soltanto per questi istituti, in via residuale.

Quanto alla salvaguardia per gli operatori da utilizzare nell’appalto, giova evidenziare come in realtà il fatto che nel capitolato sia richiesto alla ditta vincitrice dell’appalto un impegno ad attingere dall’elenco degli operatori già impiegati in precedenza nei servizi AAC, non solo non offre alcuna garanzia sulla effettività di un impiego diffuso dei predetti, ma si espone altresì al rischio di assunzioni secondo logiche clientelari. Inoltre non va sottaciuto che col sistema del bando non potrà essere garantita la paga oraria minimaprevista dal contratto collettivo nazionale del settore (19,17 euro l’ora), tenuto conto che tra i criteri di aggiudicazione è preponderante l’offerta economicamente più vantaggiosa, per cui il ribasso sarà determinato esclusivamente sul costo del lavoro, il cui importo a base d’asta risulta già al minimo garantito.

Il risultato, pertanto, sarà quello di avere operatori sottopagati con ragionevole pregiudizio sulla qualità del servizio. Occorre inoltre tenere conto che per gli operatori in possesso di partita IVA vi sarebbero notevoli difficoltà ad essere assunti.

Non può pertanto non ribadirsi che il sistema del bando presenta un elevato rischio di gestione monopolistica del servizio in un settore in cui invece la legge e le linee guida dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione hanno sempre preferito sistemi aperti,ponendo al centro innanzitutto le esigenze degli utenti e stabilendo come passaggio fondamentale quello della concertazione.

Concertazione che invece in questo caso è assolutamente mancata o è stata comunque carente poiché al Tavolo tecnico che sarebbe stato convocato in data 21.11.2017 (quando in pratica i giochi erano fatti) non vi era quasi nessuno, poiché alcune fra le associazioni menzionate non risulta hanno ricevuto alcun invito, mentre altre (come l’ANACA) lo hanno ricevuto solo su richiesta e addirittura la mattina stessa della convocazione. Ma soprattutto non è stata invitata la parte più importante, cioè i rappresentanti dei genitori, quindi gli utenti!

Infine, va contestata integralmente l’affermazione sia del Commissario sia della dirigente del V settore, secondo cui il sistema di accreditamento richiederebbe tempi molto più lunghi di quelli attualmente a disposizione. Tale circostanza è smentita dai fatti, poiché ad oggi risulta che la stragrande maggioranza degli istituti scolastici della provincia ha aderito al protocollo di intesa, erogando regolarmente il servizio, che era in scadenza il 22.12.2017 e che è stato prorogato al 31.01.2018. Per cui basterebbe un ulteriore proroga fino a fine anno scolastico per risolvere tutti i problemi.

Vero è invece il contrario, e cioè che proprio la tipologia del bando emanato presenta elevatissimi rischi di interruzione del servizio, trattandosi di bando di gara sopra soglia comunitaria e di particolare complessità, con procedura aperta, che si espone a notevoli rischi di ritardi in previsione di eventuali ricorsi o accessi agli atti.

Un commento

  1. LA PROVINCIA DI MESSINA NON DOVEVA SCOMPARIRE?

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