Si fermano altri lavoratori, sistema al collasso, i sindacati fanno appello a Palazzo Zanca

Si fermano altri lavoratori, sistema al collasso, i sindacati fanno appello a Palazzo Zanca

Francesca Stornante

Si fermano altri lavoratori, sistema al collasso, i sindacati fanno appello a Palazzo Zanca

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venerdì 01 Marzo 2013 - 13:26

La segretaria della Fp Cgil Clara Crocè aggiorna il triste bollettino dei lavoratori disperati che ancora aspettano gli stipendi. I segretari delle Fp Cisl e Uil Emanuele e Calapai si appellano al commissario Croce e chiedono un incontro urgente. La certezza è che il sistema è fallito.

Nei servizi sociali è sempre più caos. Lo ripetiamo ormai da mesi, nessuno sembra stupirsi più. Oggi si sono fermati nelle rispettive sedi i lavoratori delle cooperative sociali Nuove Solidarietà e Azione Sociale perché senza stipendi andare avanti è impossibile. Non si può mettere più il carburante nelle auto per andare a presentare assistenza, non si può neanche comprare il biglietto del tram perché i soldi mancano ormai da mesi. Paradossale la situazione dei lavoratori della cooperativa Nuove Solidarietà che ha incassato diverse fatture per oltre 800mila euro ma che ai lavoratori ha pagato un solo stipendio: quello di luglio agli operatori dei Centri di aggregazione giovanile, quello di agosto agli assistenti del servizio domiciliare. La segretaria della Fp Cgil Clara Crocè si chiede dove siano finiti i soldi e perché il Comune non controlli l’operato delle cooperative. I lavoratori non possono più aspettare, qualcuno deve, una volta per tutte, dare delle risposte.

Sui servizi sociali intervengono oggi anche Cisl e Uil. I segretari delle Funzioni Pubbliche Calogero Emanuele e Pippo Calapai per i quali oggi ci si trova a pagare lo scotto della scellerata decisione di sopprimere “l’Istituzione dei Servizi Sociali” che andrebbe riconsiderata e rilanciata per dare stabilità e certezza ai servizi. I segretari ricordano che era un’ Istituzione organizzata in maniera puntuale che ha saputo mettere ordine e controllo all’attività dei servizi sociali, accorciando i tempi di pagamento delle fatture per i compensi spettanti ai lavoratori con la prospettiva di migliorarsi e rendersi pienamente autosufficiente e capace di poter garantire e incrementare le attività sociali coinvolgendo Associazioni di volontariato, Ipab, e attori sociali. “La Cisl e la Uil a quel tempo avevano ipotizzato una graduale sperimentazione di gestione diretta di alcuni servizi, oggi però ci si ritrova a giocare al rimpallo delle responsabilità tra i vari uffici e senza mai avviare le procedure di rescissione dei contratti per quelle cooperative affidatarie che per contratto hanno l'obbligo di assicurare i pagamenti delle retribuzioni in favore de lavoratori”. Nessuna risposta arriva dalle Cooperative, il sistema è fallito e con esso si rischia il fallimento delle famiglie dei lavoratori, dicono i sindacalisti. Nessuna notizia arriva neanche sui nuovi bandi di gara anche se all’orizzonte sembrano esserci nuovi tagli che si abbatteranno sui servizi sociali, tutti i sindacati in queste settimane hanno più volte chiesto di avviare al più presto un dialogo per approntare bandi che rispettino prima di tutto lavoratori e utenti. Emanuele e Calapai ribadiscono questa necessità e rivolgono un accorato appello al Commissario Croce chiedendo la convocazione di un incontro urgente per poter avere chiarimenti e dare avvio ad un tavolo tecnico per definire i nuovi bandi di gara. “Lo stesso Presidente della Regione, a cui stanno a cuore le sorti di Messina, non può limitarsi a fare proclami. Deve intervenire con fermezza, per verificare ed accertare le responsabilità e procedere alla nomina di Commissari ad acta per gli Enti inadempienti. Come lo stesso appello va rivolto al Prefetto che tanta sensibilità ha dimostrato in diverse vertenze, perché voglia attivare tavoli congiunti, risolutivi e definitivi, ma soprattutto per evitare il tracollo irreversibile di una città agonizzante” dicono Cisl e Uil.

Nel frattempo però non bisogna dimenticare che molti lavoratori, stanchi del nulla di fatto di questi mesi, hanno deciso di andare avanti senza sigle e bandiere sindacali. Si sono costituiti in Movimenti e Comitati spontanei che stanno conducendo una battaglia parallela, l’obiettivo sono gli stipendi e qualche garanzia sul futuro. (Francesca Stornante)

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