La Genesi di Busacca da Patti a Messina dove è diventata l’assopigliatutto

“Voglio precisare che la Genesi mette al centro la persona anche per i valori spirituali che rappresentiamo, perché facciamo parte della Compagnia di Gesù, seguiamo i valori gesuitici e mettiamo sempre al centro la persona, gli utenti ed i lavoratori”. Il 29 luglio scorso, chiamato in Commissione servizi sociali a Palazzo Zanca, così il presidente della Genesi Giuseppe Busacca chiariva ai consiglieri le attività e gli obiettivi di una coop che “approdando” nel capoluogo aveva finito da un lato con lo scompaginare un contesto cittadino rimasto immutato per anni, dall’altro per scatenare una serie di polemiche dopo essersi aggiudicata gli appalti nei servizi sociali. Cooperativa che oggi finisce al centro della vasta operazione condotta dalla Polizia, “Patti e affari”, che ha permesso di fare luce su un sistema messo in piedi a Patti e nel Distretto D30 per gestire gli appalti pubblici legati ai servizi socio-assistenziali. Tra gli arrestati anche Giuseppe Busacca, il numero uno di una coop che in questo momento in città gestisce una vasta serie di servizi.

In pochi mesi infatti la Genesi con offerte presentate con un ribasso al 100% si era aggiudicata appalti a catena sia a Messina che nel Distretto sanitario D26, diventando l’assopigliatutto (vedi articoli correlati) e finendo al centro delle perplessità sia per la soglia di ribasso che per la segnalazione di altre anomalie da parte dei consiglieri comunali, con in testa Angelo Burrascano.

Dopo essersi radicata nel settore sia nel versante tirrenico che in altre regioni la coop che può vantare 1.600 dipendenti è sbarcata in una città che dalla chiusura dell’Istituzione dei servizi sociali ha visto sempre lo stesso scenario, con le stesse cooperative impegnate nei vari fronti d’assistenza. Nell’era della virtuale rivoluzione accorintiana portata avanti dall’assessore ai servizi sociali Nino Mantineo la Genesi, secondo quanto dichiara lo stesso Busacca ai consiglieri “partecipa solo a 4, 5 gare su 18”. E le vince. A conti fatti si è aggiudicata l’intero servizio di assistenza domiciliare anziani (nord, sud e centro, tre distinti bandi), il trasporto nei centri riabilitativi e il trasporto disabili in 14 comuni finanziato dalla legge 328. Ciliegina sulla torta è stato l’affidamento a trattativa privata della gestione di Casa Serena.

Per fare un esempio, nella gara per l’assistenza zona centro, un bando da 1.312.946,67 euro e 45 operatori full time che si rivolge a 300 anziani e 33 famiglie multiproblematiche, la Genesi ha sbaragliato le altre quattro concorrenti (in tre si erano presentati con il 100% di ribasso). Lo stesso è accaduto nella gara per il servizio nella zona sud, bando che prevede lo stesso numero di utenti ma con budget da 1.252.358,89 euro e 46 operatori full time. Il 100% di ribasso, previsto dalla normativa, riguarda le cosiddette spese comprimibili e non interessa quelle del personale. Quando però si tratta di servizi che riguardano le fasce più deboli il rischio è che alla fine la “compressione” eccessiva delle spese finisca con l’avere ripercussioni serie sul servizio. E, seppur consentito dalla normativa, poteva essere l’amministrazione Accorinti a dare un’impronta diversa, eliminando la possibilità di presentare offerte con il massimo ribasso.

Alle perplessità suscitate da un ribasso così eccessivo da apparire imbarazzante, hanno replicato in una nota congiunta il sindaco Accorinti e il dirigente Giovanni Bruno (ed il fatto che questa nota non fosse firmata anche dall’assessore Mantineo alla luce di quanto accaduto negli ultimi giorni consente una diversa lettura) nella quale veniva precisato che la normativa consente il 100% di ribasso: “La modalità della gara è quella del pubblico incanto, mediante il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Viene attribuito alle società partecipanti un punteggio relativo alla qualità del progetto presentato pari a punti 80, ed un punteggio relativo all’offerta economica pari a punti 20. Il sistema prevede che l’incanto sia espletato da una Commissione di gara nominata mediante pubblico sorteggio presso l’UREGA provinciale. Si attinge da Albi professionali su base regionale. La commissione viene presieduta dal dirigente del dipartimento Servizi Sociali. Le scelte operate sono in linea con l'attuale normativa, nella massima trasparenza, a garanzia dei partecipanti e dei fruitori finali dei servizi in appalto”.

Da rilevare che gran parte delle società partecipanti hanno presentato offerte con il 100% di ribasso.

Per quel che riguarda i bandi del Distretto socio-sanitario D26 e finanziati dalla legge 328 ad accendere i riflettori è stato il consigliere comunale Angelo Burrascano a proposito dell’aggiudicazione del servizio di “trasporto disabili” con un ribasso del 100% nonostante fossero presenti nel bando di gara, costi di gestione ineludibili nonché spese indispensabili alla realizzazione del servizio. Per Burrascano il ribasso è difficilmente comprensibile alla luce sia della durata (tre anni) che della estensione (14 comuni: Messina, Alì Terme, Alì, Fiumedinisi, Furci Siculo, Itala, Mandanici, Nizza di Sicilia, Pagliara, Roccalumera, Rometta, Saponara, Scaletta Zanclea, Villafranca Tirrena). In una lunga serie di interrogazioni Burrascano ha chiesto lumi su controlli e verifiche sul servizio e sull’offerta presentata, nonché sulla situazione dei pagamenti e del personale. Più recentemente il consigliere del Megafono ha acceso i fari sulle gare relative all’assistenza domiciliare agli anziani vinte dalla Genesi chiedendo di procedere in autotutela all’immediata revoca degli affidamenti di tutti gli appalti in questione. Con tabelle alla mano e dettagliati conteggi, Burrascano fa le pulci ai tre appalti che Genesi si è aggiudicata con il ribasso del 100% nello scorso mese di febbraio e rileva differenze tra i costi indicati e quelli effettivi. Nella zona nord la differenza rilevata da Burrascano era di oltre 51 mila euro, cifre simili per gli altri due bandi, centro e sud. La domanda che si è posto come faccia la coop a coprire le differenze.

Busacca ha replicato in commissione consiliare, spiegando che le differenze erano state determinate da un problema con Excel “l’equivoco è nato da un sistema di calcolo a catena di Excel che ha subito una inspiegabile e autonoma modificazione. Purtroppo nella trasformazione tra Excel in Word è nato l’equivoco sulle somme, Excel non ha letto alcune celle”. Il presidente della Genesi ha sottolineato come Burrascano finora abbia fatto interrogazioni solo sulla coop ignorando le altre che, è risaputo, non pagano stipendi per mesi e mesi ed ha poi fornito spiegazioni sui ribassi al 100% che “non hanno conseguenze sui lavoratori perché facciamo ampio ricorso al Credito bancario. Ci accingiamo ad avere risorse dalla banca per 2 milioni di euro per garantire il pagamento. Il Comune ci deve 1 milione e 547 mila euro. E’ vero così facendo paghiamo il 4% d’interesse ma si risparmia sull’assenteismo. I nostri lavoratori sono pagati puntualmente e si registra il crollo dei certificati medici, anche a Casa Serena”. A proposito della casa per anziani Busacca spiega poi di fare almeno 300 telefonate al mese agli ospiti (sfiorando lo stalkeraggio…) per sapere se ci sono lamentele e disservizi. Il consigliere Burrascano però non si accontenterà di queste risposte ed è deciso ad andare avanti per far luce sulle aggiudicazioni di servizi cosi importanti.

Presente alla seduta anche l’assessore Mantineo che ha sottolineato come sia i lavoratori che gli utenti hanno dato riscontri positivi sull’operato della Genesi “non serve molto gettare fango in modo generico sul sistema, che necessita di un miglioramento ma siamo nella fase propositiva” ed ha concluso “Fino a prova contraria in questo momento non ci sono indagini che riguardano questa amministrazione né le cooperative che stanno gestendo i servizi”.

Rosaria Brancato-Francesca Stornante