I sindacati attaccano, Gioveni replica: "Nessun populismo, abbiamo solo fatto chiarezza"

I sindacati attaccano, Gioveni replica: “Nessun populismo, abbiamo solo fatto chiarezza”

I sindacati attaccano, Gioveni replica: “Nessun populismo, abbiamo solo fatto chiarezza”

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sabato 03 Settembre 2016 - 10:15

Continua la polemica tra i sindacati e il consigliere Libero Gioveni dopo la commissione servizi sociali di mercoledì scorso. La querelle è scoppiata sulle risposte del dirigente sull'ipotesi di pagamento diretto dei lavoratori da parte del Comune bypassando le cooperative. I sindacati, chiamati in causa, hanno risposto a muso duro. Non si è fatta attendere la replica di Gioveni.

La discussione sull’ipotesi di pagamento diretto dei lavoratori dei servizi sociali da parte del Comune sta scatenando un botta e rirposta senza esclusione di colpi. In commissione il dirigente del Dipartimento Domenico Zaccone, a precisa domanda, rispondeva che si tratta di una strada percorribile ma che dovrebbero essere i sindacati a fare formale richiesta per bypassare le cooperative. Domanda che era partita dal consigliere Libero Gioveni che più volte aveva proposto questa soluzione per far fronte agli immani ritardi nei pagamenti degli stipendi nei servizi sociali. Alla fine dunque la responsabilità è finita nelle mani dei sindacati che, fino ad oggi, non avrebbero prodotto alcun atto. Inevitabile la reazione durissima di Fp Cgil e Cisl Fp che hanno sparato a zero su amministrazione e consigliere comunale.

Gioveni però non ci sta e risponde alle organizzazioni sindacali: «In merito alla questione discussa in Commissione servizi sociali mercoledì scorso sull'ipotesi percorribile o meno del pagamento diretto degli stipendi al lavoratori dei servizi sociali, dispiace dover leggere da parte di autorevoli esponenti sindacali certe dichiarazioni rese per difendere ciò che a questo punto diventa "indifendibile" sulla base di altre, invece, dichiarazioni ufficiali, rese non certamente dal sottoscritto che nella fattispecie, insieme a tutti i colleghi consiglieri commissari, ha voluto solo che si facesse definitivamente chiarezza sulla vicenda, ma direttamente da soggetti titolati come, appunto, il Dirigente del Dipartimento e l'assessore, certamente consapevoli di aver reso delle affermazioni ufficiali rilasciate agli atti di una sede istituzionale.

Il Dirigente Zaccone ha chiarito anzitutto che all'atto di stesura dei nuovi capitolati la soluzione del pagamento diretto non è giuridicamente percorribile, ma lo è in corso d'opera quando, a seguito di inadempienze delle cooperative, ci si può affidare al cosiddetto "intervento sostitutivo" che prevede, appunto, il pagamento diretto, ma solo dopo che l'amministrazione abbia ricevuto un "atto propulsivo" da parte del sindacato, che fino a oggi -ha dichiarato Zaccone- non c'è mai stato.

I sindacati, però, omettono di dire o probabilmente hanno dimenticato che nei vecchi capitolati alla voce relativa a "Costi e modalità di pagamento" veniva riportato che "L’Ente aggiudicatario dovrà corrispondere ai lavoratori la retribuzione alle scadenze previste dal CCNL vigente, osservando tale adempimento anche in presenza di sospensione del pagamento da parte del Comune".

C'è da chiedersi, quindi, come mai anche in passato i lavoratori pativano come adesso le "pene dell'inferno" senza che i sindacati, tranne in qualche rarissimo caso, avessero proceduto formalmente in loro sostegno agganciandosi appunto, all'intervento sostitutivo da avviare attraverso l'atto propulsivo a cui fa riferimento Zaccone.

Pertanto, prima di sparare sul mucchio o sull'operato di una Commissione guardando la "pagliuzza nell'occhio" di chi ha voluto soltanto approfondire un aspetto del complesso settore dei servizi sociali svolgendo i propri compiti d'istituto, si farebbe bene a guardare prima la "trave" che si ha nel proprio di occhio, fermo restando che nessuno vuole certamente svilire il ruolo prezioso dei sindacati quando questo viene svolto non soltanto con striscioni, sit-in o comunicati stampa ad "effetto annuncio", ma anche con atti scritti che riescano a determinare positivamente le sorti dei lavoratori che, occorre ricordare, pagano per essere tutelati.

Si rispediscono quindi al mittente le accuse di populismo, posto che quanto meno, grazie a questa seduta di Commissione, si è riusciti a fare chiarezza sulle responsabilità e sulle competenze di tutti, compresa quelle dell'Amministrazione a cui comunque nessuno dei commissari, al contrario di quanto asserisce il sindacato, ha tessuto lodi per la gestione complessiva dei servizi, finora certamente farraginosa. Infatti, di contro, non si può non essere d'accordo con i sindacalisti quando affermano che le responsabilità di questa Amministrazione sono palesi nei ritardi cronici dei pagamenti delle fatture alle cooperative. A tal riguardo ricordo agli autorevoli esponenti del sindacato che il gruppo dell'Udc ha di fatto sfiduciato la giunta Accorinti, avendo depositato alla Segreteria Generale del Comune un atto formale di mozione di sfiducia firmata, oltre che dal sottoscritto, anche da altri 7 colleghi, con l'auspicio che possano aumentare alla fatidica soglia di 16 per farla approdare in aula e tentare di chiudere definitivamente questa ennesima brutta stagione politico-amministrativa».

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