La Federazione Nuova Destra boccia la giunta Accorinti e si prepara alle prossime elezioni

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martedì 30 Giugno 2015 - 06:52

E’ il portavoce Franco Tiano fare l’elenco delle cose che non vanno e ad invitare « tutti di partecipare attivamente e fattivamente alla realizzazione delle linee programmatiche Di un nuovo progetto»

La Federazione Nuova Destra fa un resoconto della « gestione amministrativa della casa “Comune” di Renato Accorinti» e boccia gi amministratori di Palazo Zanca. Il Movimento poltico annuncia che sta iniziando a «lavorare per un valido e alternativo progetto finalizzato al bene comune, aperto a tutte le forze ed agli uomini liberi che amano Messina e hanno voglia di scommettersi, con incisività e capacità, a favore della propria città e delle future generazioni».

In u lungo comunicato è il portavoce Franco Tiano fare l’elenco delle cose che non vanno e ad invitare « tutti di partecipare attivamente e fattivamente alla realizzazione delle linee programmatiche del progetto. Riteniamo – scrive Tiano – sia arrivato il momento per un impegno leale e produttivo a tutela del territorio.

IL DOCUMENTO DELLA LA FEDERAZIONE NUOVA DESTRA

«La Giunta comunale è composta, senza paura di smentita, da una folta rappresentanza della sinistra contestataria, quella che sembrava scomparsa, oltre che da una componente di centro, che artatamente fa capo alla vecchia cordata di sempre. Le operazioni di restyling dei conti sono la comprova di un compromesso per la sopravvivenza politica di chi c’era prima e chi è arrivato da poco. Il programma politico rappresentato ai cittadini durante la competizione elettorale dal sindaco Accorinti si è trasformato in un libro dei ricordi e ha fatto strada ai progetti di sempre, anche quelli fortemente contestati alle Giunte precedenti».

Il fatiscente porto di Tremestieri e la discarica di Pace sono i simboli degli aborti prodotti in questi anni. Non ci sono risultati e spesso si attribuiscono le colpe a quelli che c’erano prima. In parte è vero: ci trasciniamo i guai lasciati dalle vecchie gestioni. Ma siamo convinti che i risultati di una nuova e oculata gestione si sarebbero dovuti già percepire attraverso l’offerta di più servizi e, invece, si continua ad attribuire responsabilità a terzi, producendo quanto di peggio non si era ancora visto.

Riguardo ai rifiuti e al verde cittadino, ad esempio, possiamo affermare che quelli di prima facevano meglio, anche se nella classifica nazionale della vivibilità dei territori del Sole 24 ore risultavamo posizionati agli ultimi posti. Quella che appare evidente è anche l’incapacità di offrire un progetto di sviluppo che possa ridare speranza ai cittadini e soprattutto alle nuove generazioni. Spesso si rispolverano i programmi del famoso 2020 oppure si ipotizzano azioni incentivanti, in luoghi come la Falce, di settori decisamente incompatibili tra loro, come ad esempio la cantieristica, assieme al turismo. Notiamo, inoltre, che la cittadinanza si allontana sempre di più dalla casa “Comune”. Quello che auspicavamo tutti, all’inizio del mandato politico, era un’apertura delle stanze dei bottoni, un coinvolgimento della società, anche la più umile, nelle scelte del palazzo.

Oggi siamo giunti alla necessità di incentivare i controlli da parte delle forze dell’ordine per paura di aggressioni. Quello che doveva essere un forte cambiamento culturale e spirituale tra la componente politica e cittadina si è rivelato un ulteriore fallimento totale. Si auspicava un decentramento degli uffici per decongestionare il traffico cittadino e invece si richiede al ministro della Difesa parte della struttura dell’ospedale militare, in pieno centro città, sul viale Europa, per realizzare un secondo palazzo di Giustizia. E l’assurdo è che si fa passare per un risultato epocale. Lo sarebbe stato se la stessa struttura fosse programmata per realizzare un luogo produttivo, turistico, culturale, ambientale».

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