Annuncio ufficiale di Bluferries. Dal 29 settembre niente navi al porto storico

Annuncio ufficiale di Bluferries. Dal 29 settembre niente navi al porto storico

Ma. Ip.

Annuncio ufficiale di Bluferries. Dal 29 settembre niente navi al porto storico

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venerdì 12 Settembre 2014 - 23:21

Il vettore pubblico impiegherà solo due navi al porto di Tremestieri mentre la terza, fino ad oggi in servizio al porto storico, rimarrà di riserva. A rischio oltre 30 posti di lavoro. L’Orsa chiede un incontro immediato in Prefettura, mentre Cgil, Cisl e Uil si appellano alle istituzioni nazionali e locali

Adesso è ufficiale. Bluferries ha comunicato alle organizzazioni sindacali la scelta di dismettere la nave in servizio al porto storico a partire dal prossimo 29 settembre. La società di Fs ha intenzione di continuare ad operare solo tramite le due navi attive al porto di Tremestieri per il trasporto dei mezzi pesanti. E’ da qui che deriva l’80 % degli incassi di Bluferries che invece non riesce ad accaparrarsi il traffico leggero e quello pedonale, quasi interamente appannaggio del vettore privato, Caronte e Tourist.

Ma perché accade questo? Secondo l’Orsa, “Bluferries evita di scommettere sul trasporto auto anche perché paga l'iva, al contrario dei vettori privati. Ci chiediamo quando l’Antitrust deciderà di fare la voce grossa. La gestione della terza nave costa 4 milioni di euro all’anno e si incassano cifre irrisorie, a dire dell’azienda”.

Allarme lanciato sul sacrificio dei posti di lavoro, considerato “non più tollerabile”. Il sindacato autonomo ha appoggiato l’amministrazione comunale nella battaglia contro i tir ma adesso avanza critiche per aver “emesso ordinanze indiscriminate senza aver certezza di soluzioni alternative a garanzia dei servizi essenziali”.

Pessimismo anche sul futuro del porto di Tremestieri, sia dal punto di vista infrastrutturale sia per il bando di gestione che prevede l’onere della manutenzione contro l’insabbiamento in carico ai privati, che hanno disertato la gara. E un’Autorità Portuale che “farebbe impallidire Ponzio Pilato” – affermano il segretario regionale Mariano Massaro ed il segretario provinciale del settore trasporti, Michele Barresi. “Se Bluferries ad ottobre abbandona il porto storico – proseguono – la Sicilia rischia il definitivo isolamento. Nel fine settimana e durante le ore notturne sarà impossibile attraversare lo Stretto e se si aggiunge che al bando ex metromare, in scadenza il prossimo 15 settembre, potrebbero decidere di non partecipare Bluferries e Ustica Lines, non ancora pagate per la proroga fino al 31 dicembre, ne viene fuori un quadro che ufficializza il fallimento dei governi, cittadino, regionale e nazionale, in tema di trasporti. E stavolta non esistono i presupposti per un’ulteriore proroga agli attuali gestori. Con questo scenario appare evidente come i diritti di continuità territoriale e mobilità dell'area dello Stretto non sono nell'agenda di questo Governo ed evidentemente anche la politica cittadina non è un'interlocutrice autorevole così come i piani avveniristici sull'area metropolitana dello Stretto del Sindaco Accorinti diventano carta straccia rispetto alla incapacità politica di progettare un sistema di traghettamento funzionale ed efficiente tra le due sponde. In tale contesto, amministrazione comunale e politica cittadina che sino ad oggi hanno evidentemente fallito nel tentativo di reperire le risorse per garantire un servizio di mobilità dignitoso al popolo dello Stretto, dovrebbero convincere in tempi brevissimi quello stesso Governo che li ha snobbati a trovare risorse per garantire la permanenza di una nave della flotta pubblica nel porto storico”.

Per l’Orsa gli esuberi sarebbero quantificabili in 25 marittimi e 11 nell’indotto, escluse le attività commerciali che ruotano intorno al porto, e sarebbe già pronta la mobilitazione. Il sindacato ha chiesto al prefetto di convocare tutte le parti interessate in un tavolo di concertazione no stop. La proposta è quella di individuare orari plausibili, anche notturni, in cui sia consentito a Bluferries di traghettare i tir al porto storico.

Numeri simili anche quelli di Cgil, Cisl e Uil, che prevedono una riduzione di organico da 105 a 75 unità, per la rideterminazione dei turni e la soppressione di alcune corse settimanali, a cui si sommano le ricadute dell’indotto rappresentato da biglietteria, piazzale, ormeggio e servizi di pulizia. Sul versante dei servizi, invece, anche Trenitalia sarà di conseguenza costretta a non poter più garantire l’attraversamento passeggeri per i treni a lunga percorrenza, vista anche l’impossibilità di Rfi Navigazione a far transitare gli utenti dalla rampa di accesso ancora sequestrata dopo il tragico incidente di qualche anno fa.

Per Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, che hanno contestato la decisione aziendale ritenendola irricevibile, si concretizza in questo modo la scomparsa del vettore pubblico nel segmento passeggeri ed auto che viene di conseguenza assorbito per intero dalla concorrenza privata. “Scompare così anche l’ultimo straccio di continuità territoriale che dovrebbe essere garantita dallo Stato e che, nei prossimi mesi, data la scarsità di risorse aggiuntive che si profila per il bando di gara del trasporto veloce, potrebbe addirittura mettere definitivamente in ginocchio i pendolari – scrivono in una nota congiunta le tre organizzazioni sindacali – . Diventa così necessario un intervento immediato da parte delle istituzioni nazionali e territoriali per chiarire una volta per tutte se la mobilità nello Stretto debba essere lasciata alla libera iniziativa imprenditoriale o se invece debba essere regolata e garantita così come prevede la Costituzione riferendosi alla libera circolazione dei cittadini”. Le federazioni di categoria, insieme a Cgil Cisl Uil, invieranno specifica richiesta ai governi nazionale e regionale nelle prossime ore.

24 commenti

  1. risultato di amministrazioni di xxxxxxx e di un popolo imbelle!

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  2. risultato di amministrazioni di xxxxxxx e di un popolo imbelle!

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  3. Mi (Vi) domando come è mai possibile che le FF.SS. facciano pagare l’I.V.A. sui titoli di passaggio mente le società private no???? precisamente da un po’ di tempo sui titoli di passaggio delle società private non vi è ‘I.V.A. del 22% (ventidue per cento), però il costo dei biglietti è rimasto uguale, alla faccia dell’aumento….. si sono aumentati gli introiti del ben 22%. Altro che crisi aziendale.

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  4. Mi (Vi) domando come è mai possibile che le FF.SS. facciano pagare l’I.V.A. sui titoli di passaggio mente le società private no???? precisamente da un po’ di tempo sui titoli di passaggio delle società private non vi è ‘I.V.A. del 22% (ventidue per cento), però il costo dei biglietti è rimasto uguale, alla faccia dell’aumento….. si sono aumentati gli introiti del ben 22%. Altro che crisi aziendale.

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  5. E si permettono anche di ricattare la città con la minaccia dei licenziamenti.
    Siamo stati ridotti al rango di vassalli.

    Salvatore

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  6. E si permettono anche di ricattare la città con la minaccia dei licenziamenti.
    Siamo stati ridotti al rango di vassalli.

    Salvatore

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  7. I sindacati dovrebbero avere la decenza di stare zitti. Blu ferriera è stata creat apposta da Rfi allo scopo di rendere il xxxxxxxxxxx. Dov’erano i sindacaleisti allora? I tir in città non ci devono passare ne di giorno e ne di notte.

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  8. I sindacati dovrebbero avere la decenza di stare zitti. Blu ferriera è stata creat apposta da Rfi allo scopo di rendere il xxxxxxxxxxx. Dov’erano i sindacaleisti allora? I tir in città non ci devono passare ne di giorno e ne di notte.

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  9. COME! COME! COME! Potreste chiarire e spiegare meglio il discorso IVA? GRAZIE

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  10. COME! COME! COME! Potreste chiarire e spiegare meglio il discorso IVA? GRAZIE

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  11. Adesso mi spiego i 40 euro di tariffa a/r in giornata, contro i 37 proposti dai franzi con la Caronte.

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  12. Adesso mi spiego i 40 euro di tariffa a/r in giornata, contro i 37 proposti dai franzi con la Caronte.

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  13. E’ ovvio che l’unica via di collegamento ferroviario tra Sicilia e il resto d’Europa si può’ realizzare nello Stretto di Messina……nel mondo attuale le merci di ogni tipo viaggiano nei TIR attraverso rotte navali internazionali che una volta raggiunto il porto di destinazione continuano il loro viaggio verso le piattaforme continentali, lontano dal mare, su rotaia…….con il treno.
    In Europa dal Mediterraneo, ogni giorno migliaia di TIR raggiungono attraverso la linea ferroviaria tutto il continente, dal nord Italia, alla Svizzera, dal Belgio, all’Austria, dalla Germania, all’Ungheria etc….etc….
    La Sicilia poteva e doveva essere la piattaforma ideale per lo scambio nave/treno dei TIR, con porti ricettivi in varie località dell’isola. I TIR avrebbero raggiunto Messina su rotaia, e nelle aree oggi dismesse ed abbandonate delle ferrovie si sarebbero formati i convogli per ogni destinazione….con poco investimento la creazione di lavoro ed il mantenimento dell’eccellente officina.
    Tutta la. Sicilia avrebbe avuto vantaggi enormi in termini di risparmio sul costo dei trasporti con maggiore velocità, e grande sviluppo della rete ferroviaria…
    Purtroppo la Sicilia, che e’ isola, ma non e’ assolutamente una vera regione, solo amministrativamente……ma specie le grandi città hanno interessi diversi, anche contrapposti…..cosi nel tempo ognuno ha badato al suo orticello, senza capire che ci sono delle leggi naturali cui non si può andare contro….Palermo e Catania hanno puntato molto sul movimento aeroportuale…che attenzione e principalmente un movimento povero fatto da passeggeri…..in balia delle compagnie aeree…..hanno anche una linea di collegamento navale con Napoli….poca cosa…..
    La vera potenzialità resta la ferrovia, nel mondo, specie in Europa il grande movimento di merci e passeggeri sfrutta la ferrovia……..
    La Sicilia resta emarginata e paghera’ un prezzo salatissimo, senza alcun collegamento ferroviario, solo con piccole quantità di merce che viaggia lentamente e con grandi costi sul gommato, subirà aumenti considerevoli sulle merci importate e sara’ poco appetibile e competitiva la produzione siciliana per i costi elevati dell’ unico sistema di trasporto disponobile…….che consente di trasportare lentamente ma a caro prezzo, piccole quantita….mentre convogli enormi, veloci ed economici raggiungono ogni località continentale europea velocemente e a basso costo.
    La regione Sicilia si e’ totalmente disinteressata del collegamento ferroviario tra la Sicilia ed il resto del mondo….forse lo ha ritenuto un problema messinese…..il dramma, l’emarginazione e di tutta l’isola…..tutti i siciliani pagheranno un salatissimo prezzo….

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  14. E’ ovvio che l’unica via di collegamento ferroviario tra Sicilia e il resto d’Europa si può’ realizzare nello Stretto di Messina……nel mondo attuale le merci di ogni tipo viaggiano nei TIR attraverso rotte navali internazionali che una volta raggiunto il porto di destinazione continuano il loro viaggio verso le piattaforme continentali, lontano dal mare, su rotaia…….con il treno.
    In Europa dal Mediterraneo, ogni giorno migliaia di TIR raggiungono attraverso la linea ferroviaria tutto il continente, dal nord Italia, alla Svizzera, dal Belgio, all’Austria, dalla Germania, all’Ungheria etc….etc….
    La Sicilia poteva e doveva essere la piattaforma ideale per lo scambio nave/treno dei TIR, con porti ricettivi in varie località dell’isola. I TIR avrebbero raggiunto Messina su rotaia, e nelle aree oggi dismesse ed abbandonate delle ferrovie si sarebbero formati i convogli per ogni destinazione….con poco investimento la creazione di lavoro ed il mantenimento dell’eccellente officina.
    Tutta la. Sicilia avrebbe avuto vantaggi enormi in termini di risparmio sul costo dei trasporti con maggiore velocità, e grande sviluppo della rete ferroviaria…
    Purtroppo la Sicilia, che e’ isola, ma non e’ assolutamente una vera regione, solo amministrativamente……ma specie le grandi città hanno interessi diversi, anche contrapposti…..cosi nel tempo ognuno ha badato al suo orticello, senza capire che ci sono delle leggi naturali cui non si può andare contro….Palermo e Catania hanno puntato molto sul movimento aeroportuale…che attenzione e principalmente un movimento povero fatto da passeggeri…..in balia delle compagnie aeree…..hanno anche una linea di collegamento navale con Napoli….poca cosa…..
    La vera potenzialità resta la ferrovia, nel mondo, specie in Europa il grande movimento di merci e passeggeri sfrutta la ferrovia……..
    La Sicilia resta emarginata e paghera’ un prezzo salatissimo, senza alcun collegamento ferroviario, solo con piccole quantità di merce che viaggia lentamente e con grandi costi sul gommato, subirà aumenti considerevoli sulle merci importate e sara’ poco appetibile e competitiva la produzione siciliana per i costi elevati dell’ unico sistema di trasporto disponobile…….che consente di trasportare lentamente ma a caro prezzo, piccole quantita….mentre convogli enormi, veloci ed economici raggiungono ogni località continentale europea velocemente e a basso costo.
    La regione Sicilia si e’ totalmente disinteressata del collegamento ferroviario tra la Sicilia ed il resto del mondo….forse lo ha ritenuto un problema messinese…..il dramma, l’emarginazione e di tutta l’isola…..tutti i siciliani pagheranno un salatissimo prezzo….

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  15. Ma come il sig. Massaro ora critica il sindaco mentre prima era al suo fianco a protestare contro i tir sul cavalcavia? Gli si è sviluppata ora tutta l’intelligenza per capire? Cose da pazzi siamo proprio alla frutta…e cu nnavi a sabbari?

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  16. Ma come il sig. Massaro ora critica il sindaco mentre prima era al suo fianco a protestare contro i tir sul cavalcavia? Gli si è sviluppata ora tutta l’intelligenza per capire? Cose da pazzi siamo proprio alla frutta…e cu nnavi a sabbari?

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  17. Dite cosa possiamo commentare, indicate sopratutto cosa non dobbiamo dire, a chi non andare contro…..come pilotare un commento gradito alla politica di Tempostretto……e poi parlare di democrazia, liberta di espressione, di pensiero….a comando……
    Ovviamente….no ……..la verità sara’ sempre testimone della storia…..il tempo e’ sempre un giudice inflessibile…….

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  18. Dite cosa possiamo commentare, indicate sopratutto cosa non dobbiamo dire, a chi non andare contro…..come pilotare un commento gradito alla politica di Tempostretto……e poi parlare di democrazia, liberta di espressione, di pensiero….a comando……
    Ovviamente….no ……..la verità sara’ sempre testimone della storia…..il tempo e’ sempre un giudice inflessibile…….

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  19. X Indiscreto,
    Mi permetto cercare di spiegarlo, terra terra.
    Sino alla fine del 2013, tutte le società facevano pagare l’IVA del 22% su tutti i biglietti.
    xxxxxxxxxxx Ha deciso di non assoggettare i biglietti all’IVA, facendoci pagare sempre il biglietto come prima. Altre società la fanno da sempre pagare e risulta sui biglietti. Ovviamente il 22% lo continuiamo a pagare, con la differenza che prima il 22% la società lo versava all’Erario, ora “se lo mette in tasca la xxxxxxxxx”.
    Semplice.

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  20. X Indiscreto,
    Mi permetto cercare di spiegarlo, terra terra.
    Sino alla fine del 2013, tutte le società facevano pagare l’IVA del 22% su tutti i biglietti.
    xxxxxxxxxxx Ha deciso di non assoggettare i biglietti all’IVA, facendoci pagare sempre il biglietto come prima. Altre società la fanno da sempre pagare e risulta sui biglietti. Ovviamente il 22% lo continuiamo a pagare, con la differenza che prima il 22% la società lo versava all’Erario, ora “se lo mette in tasca la xxxxxxxxx”.
    Semplice.

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  21. Non licenzieranno nessuno, per il semplice fatto che nessuno è assunto. Sono tutti ingaggiati con contratti a viaggio. Appunto per mantenere il precariato totale. SI riorganizzeranno i turni d’imbarco e qualcuno dovrà restare a casa più di quanto era abituato a fare…

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  22. Non licenzieranno nessuno, per il semplice fatto che nessuno è assunto. Sono tutti ingaggiati con contratti a viaggio. Appunto per mantenere il precariato totale. SI riorganizzeranno i turni d’imbarco e qualcuno dovrà restare a casa più di quanto era abituato a fare…

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  23. AH! AH! AH! Poveri messinesi. Mi rivolgo a coloro che si sono opposti alla realizzazione del Ponte sullo Stretto e che hanno condannato Messina regalando profitti ingenti ai traghettatori e la disperazione a 15.000 pendolari. L’incapacità di guardare allo sviluppo conferma la nostra decadenza e arretratezza!!

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  24. AH! AH! AH! Poveri messinesi. Mi rivolgo a coloro che si sono opposti alla realizzazione del Ponte sullo Stretto e che hanno condannato Messina regalando profitti ingenti ai traghettatori e la disperazione a 15.000 pendolari. L’incapacità di guardare allo sviluppo conferma la nostra decadenza e arretratezza!!

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