Udienza a Messina per l'avvocato di Siracusa coinvolto nel clamoroso caso giudiziario
MESSINA – Terza richiesta di patteggiamento dell’avvocato Giuseppe Calafiore, imputato a Messina per il così detto caso Siracusa. Il legale d’affari ha proposto di definire la propria posizione, in primo grado, con la pena di 7 mesi e 7 giorni, in continuazione con la condanna a 2 anni e 9 mesi già patteggiata a Roma. La Procura di Messina ha prestato il consenso e ora dovrà decidere il giudice a decidere se ratificare o no il patteggiamento. Si torna in aula il prossimo 22 febbraio per sciogliere la riserva.
La tangente a Verdini
Alla scorsa udienza di dicembre la Procura ha chiesto di riqualificare una delle imputazioni: non più finanziamento illecito ai partiti ma corruzione. L’accusa riguarda la somma da 300 mila euro che il legale di Siracusa avrebbe corrisposto all’ex senatore Denis Verdini, condannato a 2 anni in primo grado. Proprio il verdetto del settembre scorso va ora al vaglio dei giudici di secondo grado di Messina, a partire appunto da oggi.
Il Sistema Siracusa
L’accusa è tornata la vaglio dopo l’annullamento del patteggiamento dal parte della Cassazione. Calafiore è al centro dell’inchiesta, divisa in più tronconi processuali, con l’accusa di reggere, insieme al collega Piero Amara (nella foto) la rete di una serie di rapporti poco chiari volti a garantire benefici ai propri clienti e “coperture” di vario genere anche in Tribunale.
