Pizzo in videochiamata, gli estortori vogliono scalare le gerarchie criminali a Messina? VIDEO

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Alessandra Serio

Pizzo in videochiamata, gli estortori vogliono scalare le gerarchie criminali a Messina? VIDEO

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domenica 21 Dicembre 2025 - 07:30

D'Amato : "Crimine in fermento, non è escluso che volessero mettersi in proprio". Chi sono i 3 arrestati

MESSINA – C’è fermento tra i clan cittadini. E pur restando il clan Lo Duca quello predominante nella zona centro sud-cittadina, non è escluso che alcuni emergenti tentino di “alzare la testa” e formare un gruppo autonomo, mettendosi in proprio per scalare le gerarchie criminali.

E’ questa l’ipotesi alla quale lavora la Direzione distrettuale antimafia di Messina, dopo l’operazione che ieri ha inchiodato 3 dei 4 responsabili della tentata estorsione in videochiamata dal carcere ai danni della ditta Cosedil.

Lo ha confermato nella conferenza stampa il procuratore capo di Messina Antonio D’Amato, commentando gli arresti di Giovanni Aspri, Giuseppe Surace e Salvatore Maiorana, indagati insieme a un minore dopo la denuncia dell’imprenditore impegnato nei lavori di risanamento di Fondo Fucile. I tre sono accusati di tentata estorsione aggravata e aspettano ora il confronto col giudice per difendersi, assistiti dagli avvocati Salvatore Silvestro e Antonello Scordo.

Chi sono i tre estortori e emissari del pizzo

Tutti hanno precedenti alle spalle. Surace è considerato il referente per l’area di Provinciale, storicamente “base operativa” dei Lo Duca. A febbraio scorso è stato condannato definitivamente a 10 anni e 8 mesi, proprio insieme ai Lo Duca, alla fine del processo sui nuovi boss della zona (leggi: definitive le condanne al processo Provinciale)

In passato era stato coinvolto nell’operazione Dominio che aveva fatto luce sugli affari del clan di Mangialupi e che ipotizzava che al vertice del gruppo ci fosse Alfredo Trovato. Una ipotesi quest’ultima (quella di Trovato come boss) che si è sgonfiata nel corso dei giudizi, ma che ha confermato che Mangialupi resta la più grossa piazza di traffico di droga cittadina. Il gruppo graviterebbe oggi intorno all’influenza dei Lo Duca, secondo gli inquirenti.

Emergenti pronti a scalare le gerarchie criminali?

Ed è in questo ambito che opera anche Salvatore Maiorana, che era in carcere dopo la condanna per la gambizzazione del pregiudicato Marcello Nunnari sul viale Europa, nella estate del 2023. In quella occasione era stato appunto arrestato con uno dei Lo Duca. Anche in quella occasione le intercettazioni avevano svelato il fermento in atto all’interno della criminalità organizzata cittadina, che si stava riorganizzando.

Gruppi in fermento ma la pax mafiosa regge

Ma era emersa anche la conferma, per gli investigatori messinesi, che il gruppo di Mangialupi e Provinciale siano saldamente legati nella “pax mafiosa” che vige ancora oggi in città. Con loro è stato arrestato oggi un 24enne dal cognome “pesante”, Giovanni Aspri, che era già alla sorveglianza speciale malgrado la giovane età. In questo quadro, alcuni gruppi si stanno riorganizzando e vogliono emergere autonomamente? Saranno gli sviluppi delle indagini a svelarlo.

2 commenti

  1. Anche dal carcere danno ordini quindi rimetterli in libertà dopo un tot di anni che senso ha?

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  2. Ma l’estorsione è un metodo mafioso di mille anni fa. Presentarsi a chiedere soldi è una pratica che poteva andare bene negli anni 80 ad aziende poi così espostete mediaticamente per via della campagna di risanamento.
    Ha fatto benissimo il titolare a denunziare subito e senza indugio, io lo ammiro.
    Quando lo stato vuole ha prove fondate e mezzi in abbondanza per imporsi contro certe pratiche.
    Piuttosto chiederei al governo un inasprimento delle pene per questo tipo di reati piuttosto che per rave o blocchi stradali, perché queste attività criminali uccidono l’economia e lo spirito di una comunità.

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