Sit in di protesta degli studenti del Seguenza: "Non siamo numeri"

Sit in di protesta degli studenti del Seguenza: “Non siamo numeri”

Redazione

Sit in di protesta degli studenti del Seguenza: “Non siamo numeri”

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martedì 10 Dicembre 2019 - 10:37

Numerose le contestazioni che hanno portato alla manifestazione di protesta. Foto di Ahmed Abdellah

Sit in di protesta questa mattina degli studenti del Seguenza a piazza Unione Europea in merito ad una serie di problematiche e criticità che riguardano il liceo.

“Non siamo comparse”

In primo piano l’impossibilità di assumere un ruolo integrante nella vita quotidiana scolastica, vissuta invece da studenti-comparse visti come semplici numeri e iscritti in un sistema basato solo sull’efficienza didattica e che non lascia spazio alla crescita sociale e morale dell’individuo. Nel documento vengono citati alcuni esempi.

foto di Ahmed Abdellah

LE MOTIVAZIONI

1-Formazione che non permette la crescita morale e sociale dell’individuo

2-Danneggiamento dell’identità scolastica

3-Abolizione dell’importo obbligatorio di 75 euro a studente ad inizio anno per la partecipazione a qualsiasi corso di studio, attività o viaggio didattico.

4-Suddivisione della popolazione studentesca in base alle capacità economiche delle famiglie

5-locali e impianti non a norma (decreto ministeriale 18 dicembre 1975)

6- quantità insufficiente di bagni e conseguente malfunzionamento dei servizi igienici.

Studenti di serie A e di serie B

Gli studenti contestano l’abolizione di una tradizione decennale del liceo, ovvero la gita scii a Tarvisio nonchà la limitazione a due sole alternative di viaggi didattici con un’ampia differenza di costo per l’adesione. La conseguenza è una divisione della popolazione studentesca in due schieramenti impliciti, formati da studenti di serie A e studenti di serie B, a seconda delle capacità economiche dei ragazzi e delle loro rispettive famiglie. Si lamenta la disapprovazione del sondaggio e della scelta comune elaborata dai ragazzi maturandi per la destinazione del viaggio di quinto anno 

75 euro obbligatori

La contestazione è per l’importo, in una scuola pubblica, praticamente obbligatorio e solo apparentemente facoltativo di 75 euro ad alunno ad inizio anno. Se non viene pagato la conseguenza è l’esclusione da qualsiasi attività, viaggio didattico, o corso di studio mattutino o extracurricolare .

Gli studenti hanno chiesto un incontro con il sindaco De Luca e se questo non dovesse avvenire entro venerdì sono pronte nuove manifestazioni di protesta

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