Si celebra oggi la Giornata Mondiale per la lotta all’Aids, malattia che, dopo avere trovato per anni spazio nelle pagine dei media in quanto descritta come la nuova “peste-, da qualche tempo ha smesso di suscitare interesse, quasi come se il problema fosse isolato a quelle popolazioni più derelitte del continente africano per le quali spesso riteniamo ingiustamente di non potere fare niente.

Eppure, di Aids si ammalano, solo in Italia, circa quattromila persone all’anno. Il Ministero della Salute stima che il virus venga trasmesso per via sessuale nel 65% dei casi e, anche se è esponenzialmente diminuito il tasso di mortalità, purtroppo cresce il numero dei contagiati.

Negli anni, dunque, le terapie antiretrovirali sono riuscite ad ottenere un decremento della mortalità ma, il trascorrere del tempo, ha fatto sì che si modificasse anche l’identikit di coloro che si infettano. Non c’è più la prevalenza di drogati e soggetti di facili costumi; oggi il virus viene trasmesso in massima parte per via sessuale anche tra coppie consolidate. Colpa delle scappatelle? Probabile, ma ciò che è certo è che questi dati allarmanti hanno portato alla caduta di un altro tabù.

Adesso, infatti, la campagna promossa dal Ministero della Salute è totalmente volta ad incrementare l’uso del profilattico che, come ha dichiaro il Ministro Livia Turco, “non deve essere visto come un problema in quanto serve a proteggere se stessi e gli altri-. Ed allora, ecco i nuovi slogan: “Usa il preservativo, nell’amore non rischiare-, ed ancora “Un piccolo gesto di responsabilità per evitare una malattia terribile-.

Ma dalle parole si passerà anche ai fatti: un’intesa tra il Ministero della Salute e l’associazione che rappresenta le aziende distributrici di profilattici sul territorio nazionale porterà per un po’ di tempo alla ripartizione di preservativi a condizioni particolari o addirittura a titolo gratuito attraverso i consultori ed altre strutture sanitarie.