Nel 2009 un bambino su tre e' a rischio
Nel 2009 l’Anoressia e’ una delle malattie piu’ diffuse nel mondo giovanile soprattutto in quello femminile. Un incubo che ha inizio tra i banchi di scuola e che pian piano si concretizza fin all’ eta’ piu’ matura. Quanti ragazzi e ragazze vedono il cibo come un nemico e gli scheletrici modelli e modelle, un ideale da raggiungere con la fatitica taglia n.38.
Anche a costo di digiuni forzati, gia’ a 7-8 anni le anoressiche di oggi, con corpicini gracili e un futuro a rischio, senza accorgersene arrivano ad uno stato di salute che giorno dopo giorno potrebbe essere a rischio.
Nel 2009 -Un bambino su tre, ancor prima di aver compiuto i 12 anni d’eta’, e’ a rischio anoressia-. A lanciare l’allarme e’ Fabiola De Clercq, presidente dell’Aba, l’Associazione per lo studio e la ricerca sull’anoressia, la bulimia e i disordini alimentari.
-L’ossessione del corpo perfetto – spiega la dottoressa De Clercq, un tempo anoressica e bulimica, oggi impegnata in prima linea nella guerra contro i disordini alimentari – e’ sempre piu’ precoce, e questo soprattutto perche’ i bimbi assorbono gli stimoli che arrivano dal mondo esterno come spugne. Osservano le loro madri sempre piu’ intente ad andare in palestra e mettersi a stecchetto, adottano dalla tv modelli in cui a vincere e’ sempre la bellezza intesa come eccesso di magrezza. E trasformano in punti di riferimento personaggi che a volte lanciano messaggi capaci di minare il loro equilibrio-.
Il riferimento, in particolare, e’ alla modella britannica Kate Moss, finita nella bufera nei giorni scorsi per aver inneggiato alla magrezza. -Messaggi pericolosi e controprudenti, di cui davvero non abbiamo bisogno-, bacchetta la presidente dell’Aba.
Anche perche’ i numeri parlano di una vera e propria epidemia sul fronte dei disturbi alimentari. -Anoressia e bulimia – fa i conti De Clercq – interessano ormai piu’ di 3 milioni di italiani. E soprattutto tra i giovanissimi stiamo registrando un vero e proprio ‘boom’-.
Alle elementari -soprattutto le bimbe, ma anche i maschietti perche’ ormai queste patologie non fanno piu’ differenze di sesso – assicura De Clercq – si scambiano le diete prese a casa e seguite dalle loro madri. A volte non resistono al richiamo delle leccornie, e cosi’ per non ingrassare si provocano il vomito.
Sognano di essere ‘magre da morire’ ancor prima di aver spento le 12 candeline sulla torta, spesso gia’ a 8-9 anni. Troppo piccole per capire che -di anoressia si muore – sottolinea la presidente dell’Aba – si tratta infatti della malattia psichiatrica che conta il piu’ alto numero di vittime-. Il 15-20% di chi fa i conti con questa patologia, stando ai dati confermati dalla stessa Associazione, perde la vita.
E quando l’anoressia colpisce troppo presto i rischi lievitano e i danni si fanno ancor piu’ grandi. -Se la malattia sopraggiunge prima dello sviluppo – spiega De Clercq – ci sono conseguenze sulla crescita, ma anche maggiori possibilita’ di perdere la propria fertilita’. Le mestruazioni rischiano di non arrivare mai, e le giovanissime anoressiche corrono il pericolo di rimanere in un limbo, eterne Peter Pan che non riusciranno a mettere al mondo figli”
-Compreso il ricorso alle droghe – spiega De Clercq -. Le ragazzine assumono ectasy per reggere il ritmo dello studio e le notti in discoteche. Pasticche che mandano giu’ con l’acqua, niente alcol per non ingurgitare calorie-. E anche la cocaina si trasforma spesso in un alleato nella guerra ai chili da buttar giu’. -Un fenomeno, quest’ultimo – riconosce la presidente dell’Aba – diffuso maggiormente nelle donne piu’ avanti con gli anni. La ‘dama bianca’ diventa un’escamotage per liberarsi dell’appetito, e accelerare l’ascesa nell’inferno dell’anoressia-.
Sperando in una riflessione globale che possa far sapere e capire che l’anoressia e’ un grave rischio per la salute umana.