Attacchi di panico: una patologia sempre più diffusa, ma oggi guarire è possibile

Attacchi di panico: una patologia sempre più diffusa, ma oggi guarire è possibile

Attacchi di panico: una patologia sempre più diffusa, ma oggi guarire è possibile

mercoledì 08 Luglio 2009 - 10:49

Spesso si tratta di segni legati alla solitudine esistenziale dei nostri tempi

Chiarire e tentare di offrire una riflessione congiunta sul disturbo da attacchi di panico, una patologia che sempre più spesso si manifesta anche in soggetti che, apparentemente, conducono una vita cosiddetta “normale” o che ritengono di essere lontani da questo disturbo. E’ il tema affrontato presso il Palazzo della Cultura di S. Teresa di Riva, in provincia di Messina, nell’ambito della conferenza-dibattito dal tema “Attacchi di panico: terapia farmacologica o psicoterapica?”. L’evento, promosso dall’Istituto di Gestalt H.C.C. Italy, Scuola di Specializzazione in Psicoterapia, di cui è direttore Margherita Spagnuolo Lobb, è stato fortemente voluto dalla dottoressa Ermelinda Cicala, medico e psicoterapeuta, e dalla dottoressa Daniela Maimone, psicologa e psicoterapeuta.

Al tavolo dei relatori, il prof. Antonino Petralìa, professore aggregato di Psichiatria alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania, che ha delineato, nel suo intervento, le caratteristiche cliniche del panico, dal punto di vista dell’approccio e delle terapie farmacologiche. La patologia valutata dal punto di vista psicoterapico è stato il leit motiv dell’intervento della dottoressa Margherita Spagnuolo Lobb, che ha evidenziato come gli attacchi di panico siano un “segno della solitudine esistenziale dei nostri tempi”, all’interno di una società “liquida” (riferendoci a Baumann) che non “contiene”. Da qui deriva – ha aggiunto la dottoressa Spagnuolo Lobb – un sentire “liquido”, senza confini né contenimento”. Inoltre, con riferimento alle relazioni sempre più complicate e spesso assenti (si pensi al dilagare del virtuale e delle relazioni intessute solo tramite internet), la direttrice dell’Istituto di Gestalt H.C.C. Italy ha sottolineato che “ciò di cui c’è bisogno oggi, è anche sentire il proprio corpo, spesso dimenticato…”.

A conclusione degli interventi in programma e ai successivi quesiti posti dal numeroso pubblico in sala, è emerso che non esiste un’unica strada da percorrere per affrontare gli attacchi di panico; dunque la diatriba tra Farmacoterapia o Psicoterapia, posta nel titolo provocatoriamente scelto per il convegno, si è conclusa con una formula prevedibile, ossia Farmacoterapia e Psicoterapia. Entrambe sono risultate essere necessarie, e talvolta in contemporanea, per una cura che aiuti a ”imparare a sentire il proprio corpo, attraverso una relazione che contiene e che cura”. I lavori sono stati moderati dal Dottore Michele Cannavò, psichiatra, che ha curato anche la mostra fotografica dal titolo “Sensi e Gestalt”. La mostra, con suggestivi scatti a tema, ha fatto da cornice alla conferenza e resterà visibile presso Villa Ragno fino a martedì 14 luglio.

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