Il tema al centro del Forum “Pht e i suoi Peptidi: vecchi e nuove conoscenze”. Organizzatore del convegno il prof. Antonino Lasco
L’osteporosi, la sua incidenza nella società ed i progressi compiuti dalla Medicina per tentare di contrastare una malattia molto diffusa soprattutto nei
soggetti anziani, sarà al centro del Forum “PTH e i suoi Peptidi: vecchie e nuove conoscenze” che si terrà giovedì 7 maggio al Centro Congressi del Policlinico dalle 9,30 alle 18. All’importante appuntamento scientifico, organizzato dal prof. Antonino Lasco, Direttore della Scuola di Specializzazione in Geriatria dell’Università di Messina, parteciperanno qualificati ricercatori in campo endocrinologico e del metabolismo dell’osso dell’università di Messina, Torino e Palermo.
Il Forum sarà articolato in due sessioni. La prima con inizio alle 9,30 sarà dedicata alla fisiopatologia diagnostica e terapia delle malattie paratiroidee. La seconda tratterà l’epidemiologia dell’osteoporosi a Messina, le terapie chirurgiche delle fratture da fragilità e quelle mediche dell’Osteoporosi Severa. In primo piano i costi per la salute pubblica di questa grave malattia e le opportunità diagnostiche e terapeutiche offerte dal servizio sanitario nel territorio cittadino. L’Osteoporosi colpisce in particolare le donne dopo la menopausa. Dai 50 anni in su ed entro i primi 10 anni dalla scomparsa delle mestruazioni, la donna perde fino al 15% di massa ossea.
Nell’uomo, la perdita inizia prima –dai 40 anni in su- ma è più lenta e graduale. Un corretto stile di vita, sane abitudini alimentari, una moderata attività fisica rappresentano ancora oggi le più importanti forme di prevenzione. Il Dipartimento di Medicina Interna del Policlinico è il Centro di Eccellenza a Messina per la diagnosi e cura dell’Osteoporosi. Qui vengono trattati anche 2000 casi all’anno: numeri da autentica malattia sociale.Il Forum PTH e i suoi Peptidi:vecchie e nuove conoscenze è un evento ECM accreditato dal Ministero della Sanità. Ha ottenuto ben 7 crediti. Si rivolge agli ortopedici, agli endocrinologi, ai medici di Medicina Generale.
