Cronaca di un'insolita 'giornata di spesa'

Cronaca di un’insolita ‘giornata di spesa’

Cronaca di un’insolita ‘giornata di spesa’

venerdì 17 Ottobre 2008 - 15:33

Pasta, formaggio, latte, e altri beni alimentari di prima necessità quelli che i volontari della Croce Rossa distribuiscono un paio di volte al mese

Via Giordano Bruno, ore 8.30 Si ritrovano qui di buon’ora i tanti concittadini che, così come testimonia la foto, fanno la fila di fronte la sede della Croce Rossa Italiana in attesa di sentir chiamato il proprio nome e cognome e conquistare così una “busta della spesa- . Pasta, formaggio, latte, burro, beni di prima necessità che si considera talmente scontato avere negli scaffali di casa propria, quasi da non farci più caso. Non per tutti però la realtà è questa.

Un “popolo- composto per la maggior parte da donne, più o meno adulte, che tenendo i propri figli o nipotini per mano, una o due volte al mese, a seconda della quantità di beni che la Croce riesce a raccogliere e quindi a distribuire, si ritrovano in una delle stradi centrali della città, attendendo di portare qualcosa a casa.

Arriviamo giusto in tempo per scambiare con loro qualche parola e capire meglio come funzioni questo “rito della distribuzione-. Giusto in tempo perché non appena i giovani volontari della Croce Rossa , da tutti considerati abbastanza disponibili e pazienti, iniziano a “chiamare l’appello-, lo sguardo e l’attenzione di tutti si rivolge verso quella porta della speranza.

La distribuzione vera e propria delle buste della spesa «Inizia intorno alle dieci – ci spiega una signora, che di anni ne avrà circa una settantina, in fila come molte altre coetanee – ma non è detto che si riesca sempre ad avere qualcosa». La signora con cui parliamo viene qui da circa due anni, diversamente da un’altra donna che vedendoci parlare si incuriosisce e ci avvicina, trascinando con sé il carrellino della spesa di cui è munita: «Io vengo solo da tre settimane, perché ho iniziato ad avere dei problemi a camminare e non posso girare per andare a fare la spesa» , e senza troppa esitazione mi mostra una gamba, la sinistra, “facendomi vedere- la ragione delle sue difficoltà.

Il criterio con cui viene effettuata la consegna delle buste e il motivo per cui c’è chi si allontana con uno o due pacchi, non è quello del “chi arriva prima- ma, come ci spiega un altro gruppetto di signore, questa volta più giovani, dipende dalla classificazione fatta sulla base dei certificati di dichiarazione dei redditi e stato di famiglia che ognuno deve possedere e mostrare ai responsabili della Croce Rossa non appena arriva di fronte la sede. «Funzione un po’ come un passaparola, tra di noi cerchiamo di far girare la voce, soprattutto tra parenti, se lo si riesce a sapere con qualche giorno di preavviso, tempo necessario per potersi procurare i documenti, ben venga, altrimenti tutto rimandato al prossimo mese».

Viene dunque da fare un’amara riflessione pesando come anche in casi di estremo disagio come quello che stiamo documentando, c’è chi, nella sfortuna, sarà “più fortunato- perché è riuscito ad avere “la soffiata- giusta-. Una verità che ci viene confermata anche da un’altra ragazza che, a dispetto della giovane età, usufruisce dell’aiuto della Croce Rossa da ben tredici anni. A portarla per la prima volta sua zia, forse tenendola per mano esattamente come lei, oggi, fa con il suo bambino. E proprio a proposito dei più piccoli ci spiega che per chi ha bambini, fino a due anni di età, è possibile avere un’ulteriore “sovvenzione alimentare-.

Intorno alle 9.45, prima rispetto alla tabella di marcia, un responsabile della Croce Rossa si affaccia alla porte invitando tutti a fare “silenzio-, il momento è arrivato. Per coloro che attendevano sul marciapiedi di fronte per evitare -la ressa- è tempo di avvicinarsi, la speranza è che l’alzata mattutina sia valsa a qualcosa e che soprattutto non si torni a casa a mani vuote.

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