Ieri sera sul palco della 70 Fiera Campionaria di Messina i presenti hanno assistito all’esibizione serale di musica live di due gruppi messinesi uno presente sulla scena da diversi anni, uno invece -appena nato-…non abbiamo saputo resistere..e poco dopo la fine dello spettacolo li abbiamo incontrati per uno rapido scambio di opinioni ed emozioni nel dietro le quinte.
Enzo Caruso,che ha dato un importante contributo per gli aspetti logistici e storici della rievocazione della battaglia di Lepanto, e da molti anni ormai presente su diversi aspetti della società messinese,cosa cerca di esprimere con la poetica popolare dei Truvatura?
-Il nome Truvatura- racconta Enzo Caruso, -deriva dal sciliano antico e significa tesoro nascosto, il canto popolare è qualcosa che nasce dal popolo e va dimenticato, dunque per noi andarlo a ricercare è veramente una caccia al tesoro. Il canto popolare era stato pensato per poter raccontare il presente, cioè una rivoluzione comportava sempre una canzone, se si doveva cantare a una donna si faceva una serenata.-
Non è quindi possibile riferirsi solo al passato popolare, ma bisogna continuare a farlo evolvere,questo dunque il messaggio che la musica dei Truvatura vuole esprimere, arricchendo il loro sound con la musica contemporanea del mediterraneo e la musica moderna, con l’attenzione ai testi, che continuano a raccontare il presente proprio come facevano i vecchi canti.
In quest’ultima esibizione in concerto, intitolato -La croce e la Luna-, due i pezzi inediti presentati: Mala Razza, un testo antico cantato da Domenico Modugno che adesso è eseguito da diversi cantanti come Roy Paci e Carmen Consoli; canzone che rappresenta un modo per riscattare il nostro essere siciliani. Yana è invece una particolare serenata, una canzone ideata in base all’antica Angelica dell’Orlando Furioso, donna a cui tutti gli
uomini tendono, ma che non si concede mai a nessuno, così da venire considerata una gran ‘bugiarda’.
Il pezzo inedito dedicato da Enzo Caruso alla sua Messina in questa 70^ campionaria è stato -Mala Razza-, perchè -è inutile lamentarsi ma bisogna emergere, e questa fiera campionaria ha dato veramente un significativo esempio a questa città di demotivati e di persone che sono sempre senza speranze, per far capire che le cose che apparentemente stanno per morire sono possibili da recuperare nel momento in cui c’è qualcuno che ci crede.-
Alla fine di questa chiaccherata, cambia la scena tra le note della canzone che rappresenta la Fiera di quest’anno…
Giovanni Bronamonte, Amitt Darimdur e Nunzia Giordano, tre ragazzi che non superano i 20 anni d’età, sono parte della 70 campionaria, essi hanno infatti il compito di interpretare quella che è divenuta la -sigla- della fiera di quest’anno. Sostenuti dal produttore Lillo Guerrera il loro gruppo -Rap e Melody- nasce dal desiderio di presentare un tipo di musica che riesca a invogliare il pubblico all’ascolto utilizzando due stili musicali differenti, l’impronta rap accostata a melodie piu’ commerciali.
Tutto parte da un singolo lavoro, ma in vista di un progetto futuro, probabilmente l’idea di un cd vero e proprio.
-A livello emotivo-, raccontano i ragazzi, -è stata una grande emozione poter cantare qui in fiera, un’esprienza del tutto nuova, il pubblico è stato accogliente non ci siamo sentiti per niente a disagio, un pò di paura forse inizialmente, ma poi sappiamo che siamo qui per far divertire le persone, per fargli passare una serata piacevole e per farci ascoltare,quindi una volta sul palco,a contatto con la gente, dimentichiamo tutto.-
