L'addio dello specialista al Papardo diventa anche un caso politico. Il Direttore Generale Sirna cerca di chiudere la questione, ma il vicesindaco di Messina chiede che venga fatta chiarezza sulla gestione dell'ospedale
Dopo le dimissioni annunciate dal primario del reparto di cardiochirurgia dell’ospedale Papardo di Messina dott. Valero Mazzei e le precisazioni di ieri del Direttore Generale della struttura dott. Gaetano Sirna, non si sono fatte attendere le reazioni del mondo politico.
Concrete quelle del deputato regionale dell’Udc Giovanni Ardizzone (nella foto), che ha scritto un’interrogazione indirizzata all’assessore regionale alla sanità Massimo Russo, puntando l’indice sulla gestione del Papardo e chiedendo l’intervento del governo regionale.
«Recentemente, lo stesso assessore alla Sanità è stato in visita all’Ospedale Papardo, accompagnato dal Direttore Generale, in un veloce, quanto inutile, sopralluogo nel quale venivano mostrati alcuni reparti, che rappresenterebbero, a dire della dirigenza, l’eccellenza in sanità – scrive il vicesindaco di Messina. Invece, l’interrogante faceva notare all’assessore le carenze e le disfunzioni dell’intera struttura sanitaria, che, solo sulla carta, è ospedale di emergenza di terzo livello, in quanto non è garantito in sede, per l’intero arco delle 24 ore, come dovrebbe essere, il servizio di radio diagnostica; non è previsto il servizio di terapia intensiva in neonatologia; il personale assegnato al Pronto soccorso è sottodimensionato e, ripetutamente, per sopperire alle carenze si fa ricorso a personale di altri reparti con cospicuo aumento di costi; che molti medici negli ultimi due anni hanno dato le loro dimissioni; che in quella sede, inoltre, l’interrogante ha evidenziato le disfunzioni sistemiche in cardiochirurgia».
Secondo Ardizzone non possono essere ignorate né le dichiarazioni del dott. Mazzei, che notoriamente ha portato il proprio reparto a livello di eccellenza, lasciando oggi il nosocomio, lamentando che -in Sicilia le cose non cambieranno mai, anzi potranno solo peggiorare. Chiunque lavora in un certo modo dovrebbe avere garanzia: in fondo offriamo un bene chiamato salute. Ma qui la programmazione non esiste. Esistono il clientelismo, gli orticelli, il millantato credito sulla pelle della povera gente-. Ma neanche quelle del presidente del consiglio dell’Ordine dei medici di Messina, che commenta le dimissioni del noto cardiochirurgo con la considerazione che -…la città perde un valido professionista, che non ha avuto le risposte giuste, né il supporto né le risorse per portare avanti un settore difficile e costoso-.
Sempre per il rappresentante centrista all’Ars, le gravi dimissioni di Mazzei e le considerazioni del presidente dell’ordine dei Medici, impongono l’avvio di una immediato indagine sulla gestione dell’Ospedale Papardo. Lo stesso chiede se «risulta a verità che il Direttore Generale ha avviato la richiesta di coprire il posto lasciato vacante dalle dimissioni del dott. Mazzei e se la direzione generale ha rappresentato all’assessore le motivazioni delle dimissioni del Dott. Mazzei. Se non ritiene, altresì, che le dimissioni del Dott. Mazzei e le considerazioni del Presidente dell’ordine dei medici, meritino approfondimento per fare chiarezza sulla gestione del Papardo. A tal fine, se non reputa opportuno ritornare per un nuovo sopralluogo al nosocomio nel quale venga data la possibilità a tutti i dipendenti ed ai medici, reparto per reparto, di rappresentare le esigenze proprie di un ospedale di emergenza di terzo livello, che a causa della gestione rischia, nel tempo, il declassamento».
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