«Oltre al personale adibito al mantenimento dei servizi essenziali e di pubblica sicurezza, devono essere vaccinati solo i soggetti sani di età compresa fra 6 mesi e 27 anni che possono presentarsi nei centri vaccinali senza nessuna attestazione medica».

Sull’influenza A sono stati spesi fiumi di parole e di inchiostro, ma sull’erronea denominazione di “suina”, sui vaccini volti a prevenirla, sulle cause di contrazione del virus e sugli effetti che lo stesso avrebbe provocato si è anche speculato, non vi è stata grande chiarezza. Fortunatamente i ben pensanti sono stati sostituiti da veri esperti e tutti i dubbi, o quasi, sulla temuta A/h1n1 sono stati fugati.

A scriverci oggi è il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Messina, Nunzio Romeo, che sente il dovere di rivolgersi alla cittadinanza, al fine di evitare che la stessa metta in atto comportamenti non corretti che potrebbero creare difficoltà al sistema assistenziale. Se nella prima fase sono rimasti “ingolfati” i pronto soccorso, adesso c’è il rischio che accada lo stesso per i centri vaccinali, adesso che i vaccini sono a disposizione delle autorità sanitarie.

«A tale riguardo i cittadini devono ricordare che – scrive Romeo – come da disposizioni ministeriali, oltre al personale adibito al mantenimento dei servizi essenziali e di pubblica sicurezza, devono essere vaccinati solo i soggetti sani di età compresa fra 6 mesi e 27 anni che possono presentarsi nei centri vaccinali senza nessuna attestazione medica».

Le persone al di sopra dei 27 anni e fino a 65 che rientrano nelle categorie a rischio, e cioè i soggetti affetti da pluripatologie (malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, malattie dell’apparto cardiocircolatorio, diabete mellito ed altre malattie metaboliche), per poter essere vaccinati necessitano invece di una apposita scheda che va compilata e firmata dal proprio medico di famiglia.

La raccomandazione di Romeo è quella di evitare di rivolgersi ai Centri vaccinali predisposti dall’Azienda Sanitaria Provinciale solo se si rientra nelle predette categorie a rischio, evitando in tal modo il sovraffollamento dei presidi sanitari preposti alle vere esigenze di vaccinazione.

«Colgo l’occasione – ha concluso il Presidente dell’Ordine – per rivolgere un invito agli ultra sessantacinquenni, in quanto quasi certamente immunizzati, a non presentarsi presso i centri vaccinali ai quali, invece, consiglio vivamente la vaccinazione per l’influenza stagionale che, per meglio intenderci, è quella che annualmente effettuano presso lo studio del proprio medico di famiglia».

Da noi contattato, Romeo sottolinea come a Messina soltanto il primo caso, quello della signora Giovanna Russo, ha purtroppo portato al decesso del paziente.

Nei nosocomi cittadini sono stati registrati circa cento casi di “tampone positivo” e tutti risolti per il meglio. Emblematico il caso di un giovane ventottenne in dialisi che dopo aver contratto il virus e ricevuto le cure del caso, è perfettamente guarito dall’influenza.

Da Romeo viene dunque confermato l’invito ad affidarsi ai medici di famiglia, che hanno già raccolto circa 2000 casi di influenza, tutti risoltisi positivamente.

Romeo ci informa inoltre che se le condizioni metereologiche migliorano, calerà di conseguenza la tendenza ad ammalarsi, in ogni caso le dosi di vaccino in città si aggirano intorno alle 90 mila unità: un numero sufficiente per superare quasi indenni, a parte qualche giorno al caldo sotto le coperte, questa ondata di virus che adesso fa un po’ meno paura.