Lavoro, congedi parentali estesi anche ai nonni

Lavoro, congedi parentali estesi anche ai nonni

Redazione

Lavoro, congedi parentali estesi anche ai nonni

sabato 01 Dicembre 2007 - 09:46

Le donne non sempre riescono a far convivere felicemente maternità e vita lavorativa. Troppo poche le strutture a supporto dell’attività lavorativa e minime le agevolazioni previste dalla legge in favore delle mamme lavoratrici.

“Adesso, però – spiega in una nota Mariella Crisafulli, responsabile del Coordinamento donne della Cisl di Messina – il

disegno di legge delega sulla non autosufficienza, collegato alla Finanziaria 2008, prevede anche una revisione della legge 53 sui congedi parentali.

Si è ritenuto, infatti, indispensabile adeguare la suddetta normativa a quelle che sono le evoluzioni del mondo del lavoro, in moda da assicurare una buona flessibilità ed un’effettiva parità tra madri e padri, superando le rigidità sia sull’età dei figli, che sui rapporti parentali.

Le misure varate nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri, delegano il governo per riordinare la materia estendendo la platea dei beneficiari dei congedi, attualmente limitata ai lavoratori con contratto a tempo indeterminato, anche agli atipici (a tempo determinato, a termine, a progetto).

E’ altresì prevista anche la possibilità di estendere ad altri membri della famiglia, ad esempio i nonni, il diritto ad usufruire dei congedi.

Il provvedimento introduce poi una maggiore flessibilità nei tempi e nei modi in cui questi vengono utilizzati. Ad esempio, superando il limite degli otto anni di età del bambino, oppure offrendo la possibilità alla lavoratrice che abbia scelto di usufruire della maternità con la formula -1 mese prima del parto, e 4 mesi dopo il parto-, di usufruire del quarto mese in modo anche non continuato anche con possibilità di non frazionamento.

Il collegato alla Finanziaria licenziato dal Consiglio dei Ministri prevede, inoltre, la possibilità per le lavoratrici madri di partecipare, se ciò non rappresenta un rischio per la loro salute, a concorsi pubblici, procedure selettive interne, corsi di formazione, anche nei periodi di congedo per maternità. Il provvedimento delega poi il governo ad introdurre il diritto dei neo-genitori a trasformare il proprio rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time, in misura non superiore al 50% e per una durata massima di 12 mesi, per la cura di ciascun figlio minore. Il divieto di licenziamento, oggi vigente solo nei casi di adozione e affidamento, viene esteso anche al periodo di affidamento preadottivo. Prevista, infine, la possibilità per le lavoratrici madri, in caso di decesso del bambino alla nascita o durante l’astensione obbligatoria, di riprendere anticipatamente l’attività lavorativa, possibilità oggi negata prima del decorso dei 5 mesi-.

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