E’ giunta alla nostra attenzione un’altra lettera aperta, trasmessa
questa volta da una mamma rattristata da quello che è ormai divenuta la
scuola,una lettera che ci fa comprendere quanto spesso i professori
siano presi dall’applicazione di leggi, norme e quant’altro,
piuttosto che dalla necessità di educare nel giusto modo e con la
giusta coerenza le nuove generazioni.
A seguire il testo della lettera
–Mi duole contestare come la scuola sia andata perdendo col tempo la
propria funzione di formazione, come non sempre assolva al proprio
ruolo, e ciò non solo come madre di un alunno di Scuola Media,
che alla fine dei tre anni si è visto licenziare con un
laconico -sex-, ma anche e soprattutto come Educatrice.
Ho colto lo stupore di mio figlio e anche quello di altri ragazzini
che si sono visti liquidare così, anche perchè i voti in pagella
andavano oltre i -sei-.
Sicuramente questi ragazzi non avranno studiato moltissimo ma, così
come mi è stato chiesto da un ragazzino che invece ha preso -otto-,
immagino che molti si chiederanno: -Allora suo figlio è asino?-.
D’altra parte viene spontaneo chiedermi perchè a mio figlio e ad
altri ragazzini della sua classe sia stato riservato questo trattamento,
constatato che non sono -asini-, ma solo dei ragazzini vivaci e
chiaccheroni e tutto sommato bene educati, mentre ad altri alunni
della stessa classe, che sin dalla prima media hanno dimostrato scarsa
educazione, insultandosi ed insultando pesantemente gli altri, anche in
classe ed alla presenza di compagni e professori e addirittura
sputandosi addosso (etc, etc…), sia stato attribuito un punteggio
superiore.
Altre riflessioni mi sorgono spontanee sul comportamento adottato nel
corso di questi tre anni da alcuni professori.
Diciamolo chiaramente: la classe di mio figlio, negli anni, è stata
etichettata come -difficile- e dal primo momento additata a tutta la
scuola da quegli stessi professori che avrebbero dovuto svolgere il
ruolo di -educatori-(che dovrebbe essere insito nella loro stessa
professione), e non l’hanno fatto, che avrebbero dovuto, con
autorevolezza e imparzialità, avvicinare i ragazzi, e non l’hanno
fatto! ….Devo aggiungere, a scanso di equivoci, che i contatti con i
professori, negli orari di ricevimento, non sono mai mancati ma,
salvo qualche eccezione, ho sempre avuto l’impressione che la classe
fosse presa di mira, e posso garantire di non soffrire di mania di
persecuzione!
E’ amaro soprattutto constatare che nessuno tra gli altri professori
si è mai opposto, forse per una forma di -rispetto- (che in questo
caso chiamerei -connivenza-), nei confronti di chi destinava alla
classe questo trattamento, non considerando i ragazzini per quel che
in realtà sono: esseri delicati, in fase di crescita, bisognosi di
rispetto e cure, anche intellettuali, affinchè venga espressa la loro
parte migliore.
Perchè questo avvenga non devono essere bistrattati, devono essere
trattati con cura, entusiasmati e coinvolti: è chiaro che non tutti
i professori sanno o comprendono ciò (diceva mia suocera, una
Professoressa ed una -Educatrice- in gamba, che amava il proprio
lavoro e che, a dispetto dell’età è sempre stata vicino ai giovani
-attira di piu’ una goccia di miele che una goccia di fiele- ed aveva
ragione!).
Gli insegnati hanno un tesoro immenso tra le mani e spesso lo gettano
via, hanno la possibilità di far comprendere ai loro ragazzi quali
-talenti- possiedono e di valorizzare le loro capacità, e spesso non
lo sanno fare: noi Genitori ci fidiamo dei Professori! E’ un atto di
fiducia affidargli i nostri figli, ma non ci aspettiamo che vengano
trattati così male (e non mi riferisco solo al risultato finale).
E’ facile per un’insegnate pensare e dire -Chi mi ama mi segua-, ma
non tutti gli alunni sono uguali, i ragazzi devono essere
-conquistati-, devono sentire la passione e l’entusiasmo vibrare nella
voce dei Professori per gli argomenti che spiegano.
Inoltre, pretendere che gli alunni stiano fermi,immobili, ed in
silenzio per tutta la durata delle lezioni in un’aula angusta che non
è cresciuta con le loro esigenze di spazio, è veramente troppo!
Sentirsi dire, facendo ricorso ad un luogo comune, che questi ragazzi
sono -asini-, perchè hanno avuto la sufficienza è spiacevole, è
doloroso, soprattutto sapendo (!!!) che, nella Scuola in cui
proseguiranno il loro cammino, il -giudizio- finale della Scuola Media
sarà tenuto in considerazione da altri insegnanti, i quali
-prenderanno nota- e trarranno le loro conclusioni.
E’ così! Ma spero, in cuor mio, che qualche professore -illuminato-
che crede nel proprio ruolo e nel tesoro -in fieri- che gli viene
consegnato, ci sia ancora e che riesca a vedere oltre il voto e il
giudizio che gli vengono comunicati.
Ai bravi Professori chiedo che trovino, nella passione per la
disciplina che professano, la forza di svolgere il proprio ruolo senza
lasciarsi condizionare dai pregiudizi e che trovino il coraggio di
opporsi fermamente quando qualche collega devia dalla -retta via- :
le frustrazioni non si curano sfogandole sui ragazzi! Si possono
svolgere anche altre professioni e non sono soltanto gli -impiegati
fannulloni- a dover essere messi sotto accusa!
Ai ragazzi porgo i miei migliori auguri affinchè vadano avanti nello
studio e diventino, sfruttando le loro capacità, delle persone
veramente colte e preparate, traendo profitto dagli sforzi che i
professori fanno, con competenza e amore, per trasmettere la propria
conoscenza.–
una mamma
