Lettera aperta di una mamma delusa dal sistema scolastico

Lettera aperta di una mamma delusa dal sistema scolastico

Lettera aperta di una mamma delusa dal sistema scolastico

martedì 14 Luglio 2009 - 08:49

E’ giunta alla nostra attenzione un’altra lettera aperta, trasmessa

questa volta da una mamma rattristata da quello che è ormai divenuta la

scuola,una lettera che ci fa comprendere quanto spesso i professori

siano presi dall’applicazione di leggi, norme e quant’altro,

piuttosto che dalla necessità di educare nel giusto modo e con la

giusta coerenza le nuove generazioni.

A seguire il testo della lettera

Mi duole contestare come la scuola sia andata perdendo col tempo la

propria funzione di formazione, come non sempre assolva al proprio

ruolo, e ciò non solo come madre di un alunno di Scuola Media,

che alla fine dei tre anni si è visto licenziare con un

laconico -sex-, ma anche e soprattutto come Educatrice.

Ho colto lo stupore di mio figlio e anche quello di altri ragazzini

che si sono visti liquidare così, anche perchè i voti in pagella

andavano oltre i -sei-.

Sicuramente questi ragazzi non avranno studiato moltissimo ma, così

come mi è stato chiesto da un ragazzino che invece ha preso -otto-,

immagino che molti si chiederanno: -Allora suo figlio è asino?-.

D’altra parte viene spontaneo chiedermi perchè a mio figlio e ad

altri ragazzini della sua classe sia stato riservato questo trattamento,

constatato che non sono -asini-, ma solo dei ragazzini vivaci e

chiaccheroni e tutto sommato bene educati, mentre ad altri alunni

della stessa classe, che sin dalla prima media hanno dimostrato scarsa

educazione, insultandosi ed insultando pesantemente gli altri, anche in

classe ed alla presenza di compagni e professori e addirittura

sputandosi addosso (etc, etc…), sia stato attribuito un punteggio

superiore.

Altre riflessioni mi sorgono spontanee sul comportamento adottato nel

corso di questi tre anni da alcuni professori.

Diciamolo chiaramente: la classe di mio figlio, negli anni, è stata

etichettata come -difficile- e dal primo momento additata a tutta la

scuola da quegli stessi professori che avrebbero dovuto svolgere il

ruolo di -educatori-(che dovrebbe essere insito nella loro stessa

professione), e non l’hanno fatto, che avrebbero dovuto, con

autorevolezza e imparzialità, avvicinare i ragazzi, e non l’hanno

fatto! ….Devo aggiungere, a scanso di equivoci, che i contatti con i

professori, negli orari di ricevimento, non sono mai mancati ma,

salvo qualche eccezione, ho sempre avuto l’impressione che la classe

fosse presa di mira, e posso garantire di non soffrire di mania di

persecuzione!

E’ amaro soprattutto constatare che nessuno tra gli altri professori

si è mai opposto, forse per una forma di -rispetto- (che in questo

caso chiamerei -connivenza-), nei confronti di chi destinava alla

classe questo trattamento, non considerando i ragazzini per quel che

in realtà sono: esseri delicati, in fase di crescita, bisognosi di

rispetto e cure, anche intellettuali, affinchè venga espressa la loro

parte migliore.

Perchè questo avvenga non devono essere bistrattati, devono essere

trattati con cura, entusiasmati e coinvolti: è chiaro che non tutti

i professori sanno o comprendono ciò (diceva mia suocera, una

Professoressa ed una -Educatrice- in gamba, che amava il proprio

lavoro e che, a dispetto dell’età è sempre stata vicino ai giovani

-attira di piu’ una goccia di miele che una goccia di fiele- ed aveva

ragione!).

Gli insegnati hanno un tesoro immenso tra le mani e spesso lo gettano

via, hanno la possibilità di far comprendere ai loro ragazzi quali

-talenti- possiedono e di valorizzare le loro capacità, e spesso non

lo sanno fare: noi Genitori ci fidiamo dei Professori! E’ un atto di

fiducia affidargli i nostri figli, ma non ci aspettiamo che vengano

trattati così male (e non mi riferisco solo al risultato finale).

E’ facile per un’insegnate pensare e dire -Chi mi ama mi segua-, ma

non tutti gli alunni sono uguali, i ragazzi devono essere

-conquistati-, devono sentire la passione e l’entusiasmo vibrare nella

voce dei Professori per gli argomenti che spiegano.

Inoltre, pretendere che gli alunni stiano fermi,immobili, ed in

silenzio per tutta la durata delle lezioni in un’aula angusta che non

è cresciuta con le loro esigenze di spazio, è veramente troppo!

Sentirsi dire, facendo ricorso ad un luogo comune, che questi ragazzi

sono -asini-, perchè hanno avuto la sufficienza è spiacevole, è

doloroso, soprattutto sapendo (!!!) che, nella Scuola in cui

proseguiranno il loro cammino, il -giudizio- finale della Scuola Media

sarà tenuto in considerazione da altri insegnanti, i quali

-prenderanno nota- e trarranno le loro conclusioni.

E’ così! Ma spero, in cuor mio, che qualche professore -illuminato-

che crede nel proprio ruolo e nel tesoro -in fieri- che gli viene

consegnato, ci sia ancora e che riesca a vedere oltre il voto e il

giudizio che gli vengono comunicati.

Ai bravi Professori chiedo che trovino, nella passione per la

disciplina che professano, la forza di svolgere il proprio ruolo senza

lasciarsi condizionare dai pregiudizi e che trovino il coraggio di

opporsi fermamente quando qualche collega devia dalla -retta via- :

le frustrazioni non si curano sfogandole sui ragazzi! Si possono

svolgere anche altre professioni e non sono soltanto gli -impiegati

fannulloni- a dover essere messi sotto accusa!

Ai ragazzi porgo i miei migliori auguri affinchè vadano avanti nello

studio e diventino, sfruttando le loro capacità, delle persone

veramente colte e preparate, traendo profitto dagli sforzi che i

professori fanno, con competenza e amore, per trasmettere la propria

conoscenza.

una mamma

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