Lunedì prossimo incontro a Palazzo Zanca per la Vara e i Giganti

Lunedì prossimo incontro a Palazzo Zanca per la Vara e i Giganti

Redazione

Lunedì prossimo incontro a Palazzo Zanca per la Vara e i Giganti

martedì 01 Luglio 2008 - 15:46

In vista degli appuntamenti estivi di Vara e Giganti il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, ha convocato per lunedì 7 luglio, alle ore 12, a palazzo Zanca un incontro, con i dirigenti della Soprintendenza ai beni culturali, i dirigenti e tecnici comunali interessati e la rappresentanza del comitato Vara per un incontro preparatorio per le due manifestazioni d’agosto.

L’Amministrazione comunale intende così programmare i due eventi e le manifestazioni collaterali, nel rispetto del criterio di recupero della tradizione. L’istituzione della processione della Vara risale infatti al periodo in cui il re Ruggero il Normanno entrò a Messina, dopo la vittoria riportata sugli Arabi. Avendo fatto prigionieri il musulmano Grifone e la moglie Mata, li obbligò a seguirlo durante il suo ingresso in città, per assistere al suo trionfo, fino alla porta del Duomo. In testa al corteo si trovava una statua di donna a cavallo, rappresentante la Madonna, e dietro il clero, i nobili, col Conte in testa. Da ciò prese il via l’usanza, datata dal 21 settembre 1197, di portare in processione le statue del conquistatore, dei vinti e della Vergine Assunta, tra la folla festante ed acclamante. L’uso di portare in processione la statua dell’Assunta pare abbia origini più remote; infatti la tradizione risale ai primi tempi del Cristianesimo quando in un villaggio dell’Asia Minore, vicino ad Efeso, dove probabilmente ha soggiornato Maria dopo la morte di Gesù, ogni anno, il 15 agosto, si portava in processione una statua della Madonna. Questa processione si ripeté fino al periodo in cui arrivò a Messina Carlo V, reduce dalle vittorie sui pirati turchi, quando cioè il Senato cittadino incaricò il Radese, famoso architetto del tempo, in collaborazione col Maurolico, di costruire una macchina grandiosa che rappresentasse l’Assunzione della Vergine Maria. Nacque così la struttura alta quasi venti metri, una piramide umana di oltre un centinaio di bambini, incoronati di fiori che osannavano la Vergine Maria, sorretta e portata in processione da un gruppo di persone, guidate da un capo che ordinava la sosta e la ripresa della marcia, mentre una folla festante danzava tutt’intorno. Questa macchina fu poi perfezionata dal genero del Radese, Giovannello Cortese e dal maestro Jacopo Scidi, i quali la modificarono mettendo ai piedi uno scivolo di legno -oggi in acciaio- per essere trascinata sull’asfalto.

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