Un infarto ha portato via Gianni Parlagreco. E’ successo ieri e questa notizia non avremmo mai voluto darla. Parlagreco è stato un vero imprenditore messinese del cinema. Ha voluto e saputo rischiare intorno ad un’attività che molti hanno ciclicamente dato per spacciata ma che, nonostante tutto, continua ancora ad accompagnare i sentimenti delle persone. Come non ricordare la determinazione con cui assunse la gestione del cinema Odeon, riaperto e restituito alla città grazie all’impegno di un gruppo di cittadini, riuniti in un comitato che si oppose all’ennesima definitiva chiusura di una prestigiosa sale cinematografica a Messina. Come non citare la lungimiranza di un uomo così appassionato del proprio mestiere da riuscire a coglierne l’evoluzione prima degli altri: parla di questo la creazione della multisala Iris, accanto all’omonimo cinema che diversi anni fa a Ganzirri su scomode sedie di legno con le immagini proiettate al muro, raccoglieva la voglia di cinema e di nuove avventure sociali di molti giovani messinesi. Questa sintesi ideale tra il nuovo che si imponeva e la tradizione che restava nei cuori degli spettatori, Parlagreco la propose nel suo modo di concepire la Multisala, con uno stile e una programmazione cinematografica, che non erano stravolti da logiche esclusivamente mercantiliste ed estranee al puro gusto del film. E questo, nonostante nelle sue sale si potesse vedere di tutto: dalla pellicola commerciale a quella un po’ più raffinata. Negli ultimi anni, con il prepotente insorgere di grandi strutture che hanno stravolto i fragili equilibri esistenti nel mercato locale, Parlagreco sentiva che il suo modo di fare impresa cinematografica subiva duri colpi ma non si arrendeva, cercava nuove strade anche se la tentazione di mollare emergeva talvolta dalle sue parole. Si sentiva solo nella sua battaglia quotidiana per tenere acceso il sempre più flebile lume del cinema, sentiva l’assenza delle istituzioni soprattutto. Da qui la decisione d lasciare la gestione del cinema Odeon, chiuso nel silenzio generale dai proprietari, che finalmente per loro, sono riusciti realizzare il primigenio obiettivo di trasformarlo in un grande magazzino. Che tristezza.

Oggi raccontiamo l’assenza di Parlagreco, come uomo prima di tutto, come padre, come marito ma anche come imprenditore che sa dialogare con il futuro e come persona di cinema. Ci mancherà Gianni Parlagreco, e crediamo anche ad una parte importante di città. Alla sua famiglia va il pensiero affettuoso di Tempo Stretto.