Il prezioso ritrovamento della vena d'acqua del monte Scudiddaru

Il prezioso ritrovamento della vena d’acqua del monte Scudiddaru

Il prezioso ritrovamento della vena d’acqua del monte Scudiddaru

sabato 18 Ottobre 2008 - 22:28

Amam all'opera sin dal mese di febbraio

Si sarebbe attivata sin dallo scorso inverno, l’Azienda Meridionale Acque Messina Spa, con sopralluoghi effettuati in cantiere dal presidente dell’azienda Domenico Battaglia, dal direttore generale Luigi La Rosa, dal dirigente Amam Marcello Romano, dai tecnici della Ghizzoni Spa.

Troppo importante il rinvenimento della vena d’acqua, dalla portata di venticinque litri al secondo, nella galleria scavata all’interno del monte Scudiddaru, dalla ditta che sta realizzando il metanodotto: emergerebbe da un carteggio e dalle lettere inviate alla società che ha in appalto i lavori, nonché dalle note inviate al prefetto e al sindaco della città in data 18 settembre 2008. Sin dal primo sopralluogo ad oggi, si sono susseguiti una serie di incontri che, con l’avvento della nuova amministrazione, hanno visto l’interessamento, oltre che dei tecnici dell’Amam, anche dell’assessore ai Lavori pubblici Gianfranco Scoglio.

L’Amam Spa ha chiesto sin dal primo ritrovamento di poter utilizzare l’acqua e per questo ha avviato contatti con il Genio Civile. E’ stata persino avviata la pratica di concessione per lo sfruttamento.

Ed in questo senso procedeva l’incontro che si è tenuto il 15 ottobre scorso al Comune nella sede dell’assessorato ai Lavori pubblici. A parteciparvi, oltre ai tecnici dell’Amam e dell’assessorato ai Lavori pubblici, anche il dirigente della Snam Rete Gas ing. Russo. Proprio quest’ultimo, però, adducendo problemi di sicurezza, ha escluso la possibilità di convogliare l’acqua lungo la galleria.

Il presidente dell’Amam Domenico Battaglia comunque esclude che la questione si sia definitivamente chiusa e, trattandosi di un bene prezioso e comune, si dice certo della possibilità di avviare nuovi contatti e in questo senso chiede il sostegno da parte di tutte le Istituzioni. L’Amam, in assenza di una soluzione, dovrà individuare la falda acquifera ricorrendo a pozzi trivellati e/o sbarramenti dell’alveo del torrente, con la speranza di riuscire a trovare parte della quantità già disponibile all’interno della galleria Scudiddaru.

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