Proposta la certificazione ambientale dei prodotti e servizi del Parco dell’Alcantara

Proposta la certificazione ambientale dei prodotti e servizi del Parco dell’Alcantara

Proposta la certificazione ambientale dei prodotti e servizi del Parco dell’Alcantara

martedì 17 Novembre 2009 - 09:30

Un marchio di qualità per i prodotti e servizi del settore agroalimentare nell’area del Parco Fluviale dell’Alcantara. Presentato ieri lo studio di fattibilità relativo all’istituzione di una certificazione ambientale in grado di promuovere le produzioni tipiche locali attraverso una più incisiva identificazione e valorizzazione con un marchio unico rilasciato secondo specifici disciplinari, che oltre a garantirne la provenienza dall’area dell’Alcantara , prevedono cicli produttivi di rispetto ambientale ed antinquinamento, parametri di qualità e rintracciabilità.

Presenti all’incontro l’esperto Angelo Cantoni che ha redatto lo studio di fattibilità, il commissario dell’Ente Parco Giuseppe Castellana e l’agronomo Filippo Zullo per lo stesso Ente, Gino Savoja per la Confederazione Italiana Agricoltori di Messina, Robertò Schilirò per il Consorzio Turistico Valle Alcantara, Santi Gentile in rappresentanza delle Pro Loco del comprensorio, Nicola Manitta per l’Unci – associazione di categoria,Gaetano Currò esperto agro-forestale in rappresentanza del Comune di Motta Camastra. “Il nostro obiettivo è quello di riuscire ad istituire un marchio di certificazione ambientale attraverso il metodo di Agenda 21, dove il Parco deve diventare un valore aggiunto al territorio, ai prodotti, ai servizi”- dice Giuseppe Castellana commissario straordinario dell’Ente Parco, e continuando “peraltro noi rispetto ad altre aree protette dove sono state sperimentate iniziative simili abbiamo fattori che ci privilegiano in tal senso, ovvero un territorio tutto sommato circoscritto e che si trova nel più importante distretto turistico siciliano e con una ricca e variegata produzione agro-alimentare, come le pesche di Moio, le noci di Motta Camastra, i vini di Castiglione Sicilia,le nespole di Calatabiano,ecc.” Attraverso soprattutto la filiera corta i prodotti così certificati potrebbero trovare una maggiore quotazione e più facile commercializzazione.

Dopo la presentazione dello studio di fattibilità inizia adesso l’azione di sensibilizzazione ed informazione sul territorio per coinvolgere privati, produttori, associazioni di categoria, ecc.

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