La riflessione. Zona Falcata, dal degrado alla rinascita. Ma per adesso è solo sconforto

La riflessione. Zona Falcata, dal degrado alla rinascita. Ma per adesso è solo sconforto

La riflessione. Zona Falcata, dal degrado alla rinascita. Ma per adesso è solo sconforto

giovedì 02 Dicembre 2010 - 08:56

Di seguito la testimonianza di una studentessa del liceo “F. Bisazza” che dopo aver effettuato con la scuola una visita nella zona della Real Cittadella, commenta quanto visto. I messinesi? “Buddaci” ma la storia può cambiare. Invitiamo gli studenti ad inviare gli scatti effettuati durante la giornata

Non è la prima volta che ci capita di pubblicare la riflessione, l’opinione, il commento, di qualche lettore che decide di condividere sulle pagine di Tempostretto.it il proprio disappunto, la propria indignazione o semplicemente vuole epsrimere un’idea diversa sui fatti che riguardano la città e non solo. In questo caso però -La riflessione- che di seguito leggerete assume un significato in più, perchè ad averla -partorita- è una studentessa del liceo -Bisazza- che dopo avere fatto visita con i compagni di scuola nella Zona Falcata, esprime il proprio pensiero su quanto osservato. Uno sguardo libero da condizionamenti il suo, ben capace di vedere il degrado che contraddistingue quell’area ma che al tempo stesso va oltre le vergogne presenti sperando in un futuro che sia migliore per la città dello Stretto e soprattutto per i suoi cittadini, quelli che come lei oggi sono studenti ma domani diventeranno lavoratori. Con l’augurio che i messinesi, da tutti conosciuti come -buddaci- possano finalmente far parlare di sè in modo diverso, perchè -la storia può essere cambiata-.

“Buddaci”!Ecco come noi Messinesi siamo definiti!Pesci dalla bocca larga,gente che ha sempre parlato senza mai lottare fino in fondo per ciò in cui credeva (se credeva),senza mai avere il coraggio,la determinazione di ribellarsi a un sistema malato,il cui vero interesse non è il bene dei cittadini ma il bene proprio!Un sistema che non fa altro che contagiarci,spegnendo pian piano il nostro amore per la città,rendendoci deboli,convinti di essere impotenti di fronte a tutto ciò!

Ma la storia è fatta per cambiare,per ribellarci a quello che va contro i nostri principi!Proviamo,per una volta davvero,a distruggere quello scetticismo che pervade i Messinesi,quella sensazione di inutilità,di sconforto,che sta invadendo anche i giovani,rendendoli inermi e passivi! Passivi a ciò che sentono,che vedono,passivi persino quando si trovano di fronte a una zona ricoperta da scarpe rotte,profilattici usati,ruote di gomma,rane,topi,frigoriferi,elettrodomestici,dove non si ha la sicurezza nemmeno di ciò che si respira!Penserete stia parlando di una discarica…purtroppo no!

E’ la nostra Zona Falcata ridotta così da decenni di storia,dal menefreghismo e dall’ignoranza della gente,da un sistema politico che permette la creazione di un inceneritore,di una discarica per le auto della polizia in disuso,proprio là,proprio in una delle zone più belle,più ricche dal punto di vista non solo naturale,ma anche culturale della nostra città!Di fronte a tutto questo i messinesi non protestano ma preferiscono indignarsi,rassegnandosi poi all’idea che “non si può fare niente”! “Che posso fare io se nessuno se ne occupa?In ogni caso ci vorrebbe troppo tempo,è inutile!Poi arriva la mafia,se ne impadronisce e tutto ritorna come prima!Poi arrivano gli incivili e iniziano nuovamente a buttare lì i loro rifiuti e tutto ritorna come prima!

Ma perché??Ma perché dobbiamo sempre aspettare che gli altri si occupino di qualcosa che a noi per primi riguarda?? Perché dobbiamo sempre credere che non si possa fare niente,perché tutto ciò che viene fatto deve per forza diventare proprietà dei mafiosi??

Sarò troppo ottimista,ma io credo ancora alla vecchia frase VOLERE è POTERE,credo ancora nei valori della famiglia,credo in Messina,credo nel cambiamento,credo che un giorno saranno i mafiosi a giudicare noi come un’organizzazione forte,e non il contrario,credo ancora che nelle cose bisogna crederci fortemente,credo ancora nelle rivoluzioni,nelle ribellioni di persone che si sono stancate di non avere ascolto!Credo che la Zona Falcata, dove le Quinte del liceo “Bisazza” sono state in visita lo scorso mercoledì, meriti di essere visto,di essere conosciuto da vecchie e nuove generazioni!E spero,che anche in loro possa nascere,come è nato in me,una tale rabbia che ti fa sentire vivo,forte,protagonista di questa nostra storia!Spero che non passi troppo tempo prima che la Zona d’Arte falcata venga rivalutata dai suoi cittadini,bonificata,pulita e possa essere un’attrazione per i turisti,attrezzata di strutture confortevoli,con un grande prato su cui poggiare monumenti antichi che parlino dei nostri antenati e della nostra storia,una storia che oggi noi dobbiamo cambiare!

Giorgia Abate

(foto Sturiale)

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