Cantiere aperto ed un gran numero di operai al lavoro

Sempre alta la nostra attenzione sul patrimonio archeologico della città. Ci rechiamo sui cantieri del palazzo Colapesce alle spalle di via La Farina, sede dell’importante ritrovamento archeologico riconsegnato alla città come il sito ove si generò la nascita stessa dell’antica Zancle. Ma anziché trovare il sito protetto e ben custodito, come ci saremmo aspettati dopo il nostro ultimo intervento, troviamo invece il cantiere aperto ed una grande colata di cemento in corso e, nessun direttore dei lavori presente. Ad accorgersi di noi è uno degli operai che appena notato il fotografo si appresta a chiederci se siamo della sopraintendenza, e perché? Cos’hanno da temere? E perché non è presente nessun membro di questa istituzione durante la colata di cemento che, seppur realizzata a margine del sito archeologico posto in luce, nasconderà per sempre una porzione di suolo sul quale non ci è stato comunicato se siano mai stati fatti saggi cognitivi, o qualsiasi altra forma di esplorazione, vista l’adiacenza con quanto posto in luce? Chi ci comunica quale sia stata la risultanza alla quale è pervenuta la commissione dei BB.CC.AA riunitasi per decidere in merito al sito in oggetto. Inoltre chi è al controllo dell’area durante la presenza degli operai? Tante domande alle quali dubito si possa trovare una risposta serena e soddisfacente, visto che ovviamente l’interesse è quello di condurre a termine il progetto edilizio iniziato, ma si sappia che i cittadini messinesi hanno imparato a riconoscere le loro “proprietà- e date le domande che giungono in redazione , non sono disposti ad accettare compromessi a ulteriori perdite del patrimonio cittadino, e noi ovviamente siamo dalla loro parte.