"Con un terremoto di magnitudo 6.3 Messina rischierebbe l'isolamento"

“Con un terremoto di magnitudo 6.3 Messina rischierebbe l’isolamento”

“Con un terremoto di magnitudo 6.3 Messina rischierebbe l’isolamento”

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domenica 20 Gennaio 2019 - 07:09
SOCIETA'

MESSINA – Parola d'ordine: pianificazione. Si è discusso sul tema “Il ruolo fondamentale delle vie d’accesso nella prevenzione sismica”, in un gremito Salone degli specchi a Palazzo dei Leoni, nell'ambito del convegno organizzato dal Rotary Club Messina Peloro presieduto da Elvira Costa. L' evento, durante il quale gli esperti del settore impegnati nell'ambito dello studio per la prevenzione del rischio sismico hanno presentato le loro relazioni, è stato aperto dai saluti dell'assessore comunale all'ambiente Dafne Musolino. Sono seguiti gli interventi dell’assessore comunale alla Protezione civile Massimiliano Minutoli, del direttore del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina Candida Milone, del dirigente del Dipartimento regionale della Protezione civile di Messina Alfredo Biancuzzo, dell’ingegnere capo del Genio civile di Messina Antonio Platania, del presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Messina Francesco Triolo, del delegato del presidente regionale dei geologi Sebastiano Monaco e del dirigente del Demanio regionale Giampaolo Nicocia.

A dare il via ai lavori, la presentazione dell'ing. Edoardo Milio, coordinatore dell'incontro, il quale ha evidenziato la necessità di «considerare, nell'ambito di un piano di prevenzione, sia i singoli edifici sia il tessuto urbano nel complesso. È fondamentale – ha aggiunto – pensare oggi ai percorsi da mettere in sicurezza prima di un possibile evento sismico futuro. La mancanza di soccorsi validi nelle prime 48-72 ore dall’evento sismico, infatti, può provocare un numero di perdite umane pari a quelle dovute all’evento stesso. E della risoluzione delle criticità presenti sul nostro territorio non possono interessarsi solo le istituzioni locali, ma deve diventare con urgenza una priorità regionale e nazionale». «Il nostro piano di protezione civile è un esempio a livello nazionale – ha affermato l'ing. Antonio Rizzo, esperto di protezione civile – ma non basta.

Oggi con un terremoto di magnitudo 6.3 Messina rischierebbe l'isolamento. La città dello Stretto,
vista la peculiarità del suo territorio, deve diventare un'eccellenza nell'ambito dello studio della
prevenzione sismica».

«Si parla spesso delle cosiddette vie di fuga e ancora poco delle vie di accesso in
caso di terremoto», ha evidenziato Antonino D'Andrea, ordinario di strade, ferrovie e aeroporti.
Quest'ultimo ha elencato le particolari criticità di Messina: mancanza di un sistema a rete, presenza di due
strette fasce costiere sedi delle primarie infrastrutture, fragilità del territorio e presenza di numerosi
insediamenti nelle fasce collinari con accessibilità critica e viabilità di accesso priva di alternative.
«Fondamentale – ha sottolineato il geol. Biagio Privitera, responsabile del servizio di protezione civile
della Città metropolitana – affrontare il problema delle infrastrutture viarie con una adeguata
pianificazione». «Per fronteggiare il problema del rischio sismico nel nostro territorio – ha affermato
l'ing./arch. Salvatore Mondello, assessore alle infrastrutture e vice sindaco del Comune di Messina –
servono pianificazione, programmazione e progettazione. L'amministrazione si sta impegnando su questo
fronte e accoglierà le valutazioni emerse nell'ambito di questo importante dibattito».

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