Piemonte, il Comitato: "L'obiettivo è salvare il Neurolesi?". La Uil: "Vogliamo fatti concreti"

Piemonte, il Comitato: “L’obiettivo è salvare il Neurolesi?”. La Uil: “Vogliamo fatti concreti”

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Piemonte, il Comitato: “L’obiettivo è salvare il Neurolesi?”. La Uil: “Vogliamo fatti concreti”

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giovedì 10 Settembre 2015 - 13:27

Sul Piemonte continua il dibattito. A intervenire sono il Comitato salvare l'ospedale e la Uilfpl. Il presidente Minasi si chiede se il progetto reale sia quello di salvare il neurolesi, mentre la Uil pone l'accento sulla questione risorse.

Il dibattito sul Piemonte non si ferma in attesa delle decisioni dell’assessore regionale Gucciardi in merito alla “formula” che dovrà salvare il Pronto soccorso.

Dopo gli interventi dell’Udc e della Cisl si registrano le note del Comitato salvare l’ospedale Piemonte e della UilFpl.

“La proposta di legge in un primo momento abbracciata da tutti (parlamentari, sindaco, tutte le sigle sindacali, tutti i comitati), noi compresi, in un protocollo del novembre 2014 che avrebbe salvato l’Ospedale si è rivelata una bufala- scrive il presidente del Comitato, Marcello Minasi-. Prova ne è prima l’accordo scritto tra i direttori generali dell’Azienda Papardo–Piemonte e dell’IRCSS, che escludeva il Mcau (il pronto soccorso), e poi con le recenti dichiarazioni del prof. Bramanti che confessa il vero problema: l’IRCSS Neurolesi ha bisogno di posti autorizzati, perché i suoi non avranno il rinnovo dell’autorizzazione sanitaria. In poche parole dateci letti autorizzati. Il progetto è sacrificare un ospedale del centro città per salvare il Neurolesi? Siamo in prima linea per cercare una soluzione al problema dell’Istituto della Fondazione, che non può e non deve chiudere. Pensiamo a locali che potrebbe mettere a disposizione la stessa Azienda al Papardo, l’Ospedale Margherita o il Policlinico luogo naturale per la ricerca e l’assistenza.”

Il Comitato si sofferma poi sul problema legato alle risorse economiche, dal momento che proprio nel corso dell’incontro di lunedì il dg dei Neurolesi, Aliquò ha ribadito che il Pronto soccorso potrà essere mantenuto se si trasferiscono le risorse adeguate. A questo punto il Comitato si chiede, visto che a stanziare le somme sarà la Regione perché non salvare direttamente il Piemonte?

“Ci chiediamo, se il Governo regionale decidesse di destinare risorse finalizzate al mantenimento del nostro Ospedale, la strada più facile sarebbe quella di colmare il deficit dichiarato dal direttore generale Vullo, e che, con il Piemonte in piena attività, potrebbe contare anche sugli oltre 1000 trasferimenti in altre strutture che sono stati fatti in un anno dal Pronto Soccorso stesso. In questo caso non ci sarebbe bisogno di nessuna legge, e non si dovrebbe scomodare il Governo Nazionale per modificare la mission dell’IRCSS (che a tutt’oggi non potrebbe avere un Pronto Soccorso con le sue specialistiche di base)”.

Le dichiarazioni di Vullo a proposito dei costi e il problema delle risorse sono al centro anche della nota della Uil-Fpl che attraverso il segretario generale Pippo Calapai, invita l’assessore alla Sanità, Baldo Gucciardi, a dare seguito a quanto annunciato lunedì “L’’assessore a differenza del suo predecessore ha preso una posizione netta rispetto al destino dell’ospedale Piemonte. Tuttavia, si aspettano segnali concreti da Palermo. Invece, ci allarmano perché altamente fuorvianti, le cifre fornite dal manager dell’azienda sanitaria Papardo-Piemone, Michele Vullo, che lunedì ha parlato di 28 mln di euro di costi complessivi per il Piemonte, e di 12 mln del valore della produzione. Le cifre fornite sono fuorvianti perché non tengono conto degli oltre 1.000 ‘drg’ (ovvero prestazioni effettuate presso altre strutture convenzionate, per carenza di posti al Piemonte). I costi indicati sono calibrati rispetto agli originari 121 posti letto e non sui 78 previsti al Piemonte dalla nuova distribuzione dei posti letto. Conti alla mano il disavanzo del Piemonte rientra nella norma fisiologica di tutte le aziende ospedaliere. Infine, mi chiedo quale sia il valore della produzione del Pappando da quando s’è insediato Vullo, e qual è quello delle altre aziende sanitarie?”.

R.Br.

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