SOS da via D'Amore: rifiuti, erbacce e trappole per passanti

SOS da via D’Amore: rifiuti, erbacce e trappole per passanti

Cesare Giorgianni

SOS da via D’Amore: rifiuti, erbacce e trappole per passanti

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lunedì 11 Novembre 2019 - 08:03

I residenti lamentano disagi. C'è poi il capitolo "galleria Santa Marta"

Giungono numerose segnalazioni, da parte dai residenti nella via Vincenzo D’Amore e nel viale Italia, in merito alla grave situazione di precarietà in cui versa l’intera scalinata che collega le due arterie in questione all’altezza della galleria “Santa Marta”: quest’ultima utilizzata quale rifugio antiaereo durante i bombardamenti subiti dalla nostra città nella Seconda Guerra Mondiale.

Erbacce e “trappole”

Oltre che la presenza di erbacce, deiezioni canine e rifiuti di ogni genere, visto che da tempo non viene “visitata” dagli operatori ecologici, la gradinata presenta “trappole” di ogni tipo per i passanti. Essa, infatti, non è dotata di ringhiere, né di passamano e sul suo piano di calpestio sono presenti insidiose mattonelle sporgenti e buche provocate dalla loro mancanza. Il tutto, in una “cornice” di abbandono creata anche dagli alberi che, da anni, non vengono adeguatamente curati o potati. E dire che la scalinata in questione, che nella sua parte più bassa “scorre” ai fianchi del tunnel, viene percorsa giornalmente da centinaia di persone che la utilizzano per accorciare un percorso altrimenti decisamente più lungo per portarsi da una parte all’altra del quartiere.

La Galleria Santa Marta

Ma, nel richiamare l’attenzione delle Autorità comunali competenti su questo collegamento pedonale, il cronista non può non sollevare un altro interrogativo proprio in merito alla sottostante galleria che unisce la stessa via D’Amore (quindi la via Santa Marta ndr) alla via Protonotaro e quindi direttamente alla via Tommaso Cannizzaro. Un percorso di circa 800 metri, utilizzato come riparo dalle improvvise incursioni aeree degli Alleati nel 1943, oggi colpevolmente “dimenticato” e abbandonato nonostante la grande importanza che potrebbe invece avere per fluidificare la viabilità nel centro cittadino. Attualmente il lungo “cunicolo” ospita mercatini artigianali temporanei solo nelle parti iniziali di entrambe le aperture.

L’ex rifugio antiaereo “Santa Marta”, ci racconta la “nostra” storia, negli anni della Grande Guerra contribuì a salvare la vita a molti messinesi. Chi, tra i nuovi amministratori, sarà in grado di fornire l’input necessario per riaprirlo al transito veicolare perché possa oggi “salvare” gli automobilisti, alleggerendo il traffico ed evitando i frequenti “congestionamenti”?

Cesare Giorgianni

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