La differenziata sarà l'unica salvezza, ma Messina è pronta?

La differenziata sarà l’unica salvezza, ma Messina è pronta?

Francesca Stornante

La differenziata sarà l’unica salvezza, ma Messina è pronta?

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lunedì 25 Novembre 2013 - 01:30

L'amministrazione non ha ancora chiarito quali saranno i criteri per risparmiare effettuando la differenziata. Il dato di partenza è che la città produce circa 500 tonnellate al mese di differenziata su 9mila di immondizia. Messinambiente punta a potenziare il porta a porta commerciale.

Anche la nuova settimana che inizia oggi a Palazzo Zanca vedrà l’attenzione concentrata su uno degli argomenti clou di questo ultimo periodo: la Tares. C’è ancora chi sostiene che era possibile rimanere alla vecchia Tarsu, chi dichiara guerra alla tassa sui rifiuti che è stata introdotta due settimane fa dall’Amministrazione Comunale e dal Consiglio. In questi giorni al voto dovrà andare il piano tariffario varato dall’Assessore al Bilancio Guido Signorino. Un piano che però non è ancora passato sotto la lente d’ingrandimento della I Commissione Bilancio e che non si sa ancora quando approderà in aula. La certezza è che il tempo stringe. La prima rata della Tares è stata fissata al 16 dicembre e senza l’approvazione delle tariffe non si potrà far nulla.

Parlando di Tares si è ricominciato a parlare in maniera seria di raccolta differenziata. Due concetti indivisibili perché solo differenziando si può risparmiare sul costo della gestione dei rifiuti che con la Tares ricade interamente sui cittadini. Messina è però una delle città italiane con la soglia più bassa di differenziata, negli ultimi anni non si è spinta oltre il 7%, e probabilmente non è neanche pronta per affrontare subito un cambiamento tanto radicale.

Per capire qual è il dato di partenza basti pensare che normalmente la città riesce a produrre tra le 500 e le 600 tonnellate al mese di differenziata su una produzione mensile di rifiuti di circa 9mila tonnellate. Da Messinambiente spiegano che per iniziare a parlare di risparmio la quantità al mese di differenziata dovrebbe attestarsi sulle 3mila tonnellate. In questo modo si ridurrebbe la mole di immondizia che la società porta in discarica, facendo così abbassare costi di discarica e trasporto che oggi ruotano intorno ai 10 milioni di euro annui.

Come fare? Ci sono le isole ecologiche di Spartà, Pace, Tremonti, Gavitelli Tremestieri e Pistunina dove ogni giorno dalle 7 alle 19 ogni cittadino può portare i suoi rifiuti già differenziati. Ci sono i normali cassonetti colorati per la differenziata che si trovano per strada anche se nel tempo si sono ridotti nettamente: dagli iniziali 360 per tipologia, oggi se ne contano 190. Un numero che non è sufficiente per coprire interamente la città. Per questo Messinambiente sta pensando di creare veri e propri ecopunti destinati ai residenti delle varie zone che in questo modo diventerebbero punto di riferimento per chi vuole differenziare e spesso non riesce a trovare i cassonetti bianchi, gialli e verdi. Queste semplici indicazioni però valgono sul piano generale. Cioè, se tutti domani iniziassero a differenziare si inizierebbe ad avere un riscontro nel calo del costo totale del servizio anche se per entrare a regime però ci vorrebbero almeno due o tre anni, spiegano ancora dalla società di via Dogali. Ma la Tares prevede sconti individuali su chi è virtuoso. Considerato che la nuova tassa avrà effetti pesanti sia sui normali cittadini che, soprattutto, su determinate categorie di commercianti ciò che in questo momento la gente vuole capire è come poter ottenere degli sconti. Su questo punto però non si possono ancora dare delle risposte. L’amministrazione sta studiando i criteri e le modalità attraverso cui ognuno potrà dimostrare di aver differenziato, il regolamento prevede che la possibilità di riduzioni si può ottenere anche sulla tassa 2013, quindi su un servizio di cui la gente ha già usufruito. Il problema rimane come dimostrare di aver differenziato perché ad oggi, chiariscono ancora da Messinambiente, non esistono sistemi certi. Ad esempio le isole ecologiche non sono dotate di un sistema informatizzato, dunque il primo passo sarà attrezzare i centri affichè ogni utente possa dimostrare quantità e qualità dei rifiuti differenziati portati alle isole. Anche i commercianti potranno servirsi delle isole ecologiche ma devono tenere presente che al momento non si possono scaricare più di 50 tonnellate al giorno.

Proprio per i commercianti Messinambiente in questi giorni sta tentando di potenziare la raccolta a porta a porta. Un sistema che già funziona con discreti risultati, ma anche in questo caso impossibile stabilire quanto è stato virtuoso chi lo ha utilizzato nel 2013. Se però aumentasse il numero dei commercianti che aderiscono si potrebbe subito ridurre di molto la quantità totale di immondizia cittadina da portare in discarica La società ha distribuito dei moduli che si possono reperire nelle sedi delle Circoscrizioni, a Palazzo Zanca e nella sede di via Dogali e che servono, solo ai commercianti, per aderire all’iniziativa. Il porta a porta commerciale funziona così: tutti i giorni, alla chiusura serale, ogni commerciante può lasciare i rifiuti differenziati fuori dalla propria attività. Concordando poi orari ed eventualmente giorni (non tutti producono una quantità tale da richiedere un servizio quotidiano) gli uomini di Messinambiente passeranno a raccogliere tutto. Il Commissario Armando Di Maria lancia un appello a tutti i commercianti messinesi perché questo sarebbe un primo passo importante, la società è pronta a mettere in campo più uomini e mezzi se dovesse essercene bisogno.

Dunque, se si effettuasse in modo capillare la differenziata ci sarebbe la possibilità di spendere molto meno per portare l’immondizia a Motta S. Anastasia o, come accadeva prima, a Mazzarrà S. Andrea. Carta, cartone, vetro, plastica, alluminio, acciaio vengono infatti portati da Messinambiente presso la piattaforma di Pace per la selezione e l’imballo e poi spediti nei centri di recupero e riutilizzo. Fino ad ora però le quantità sono state davvero esigue. Forse sarebbe il momento di iniziare tutti a fare qualche sacrificio, per il bene della città e per quello delle proprie tasche. In attesa di sapere da Palazzo Zanca come si intende incentivare i ciitadini.

Francesca Stornante

9 commenti

  1. io i sacrifici li faccio da quando mi sono trasferito in questo immondezzaio e il risultato è che a fronte dei 360 euro pagati lo scorso anno dovrò pagarne (stando ai “si dice”) circa 600.

    è scandaloso come ci si rivolga sempre alla cittadinanza e si richiami all'”inciviltà”. sono becere scuse di chi è incapace.

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  2. puzza di bruciato 25 Novembre 2013 11:26

    Sui rifiuti ci stanno speculando tutti.. principalmente il comune.. per andare a pieno regime la differenziata ha bisogno di un paio di anni di rodaggio, la tassa è alle porte!!!! Non vendeteci fumo, a messina solo pochi incivili lasciano le buste fuori e solamente perchè i cassonetti non vengono svuotati..
    Il problema è che ci sono le casse vuote e si sta in tutti i modi cercando di estorcere danaro ai messinesi…

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  3. La realtà è che è vero il Comune voglia risparmiare con la differenziata, ma è anche assolutamente credibile che non voglia riversare il risparmio sui cittadini, ma trattenerlo nelle casse del Comune stesso e distribuirlo a impiegati e dirigenti vari sotto forma di voci aggiuntive in busta paga, che crisi e disavanzo hanno notevolmente ridotto negli ultimi tempi.

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  4. Vabbè, ma non pegherai più l’IMU!!!Cosa volevi di più? Un lucano???
    Ti ricordo che la TARES è una legge dello Stato che riunisce sia l’IMU (chiamata in altro modo…ma sempre quella è) che la tassa sui rifiuti…e che NON ha riduzioni su figli/familiari a carico (anzi più siete in famiglia più pagate!!!)

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  5. I centri di raccolta sono pieni,
    sono andato Sabato al centro di Tremonti ed è stato quasi impossibile differenziare pochi chilogrammi di plastica e carta.
    Impiegati ” non troppo motivati”, consigliavano di buttare la spazzatura nei cassonetti, tanto secondo loro non serviva a nulla.

    W MESSINA…….
    GRAZIE ATO3…………

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  6. beh… è evidente che alcuni (come lei) neppure sanno di coa parlano. scrivete tanto per scrivere qcsa…

    la tares non è “obbligatoria”. per l’esattezza si può dire che “certamente” il prossimo anno verrà sostituita.

    per il 2013 è data facoltà ai comuni di mantenere invariato il vecchio sistema tarsu. chi non lo fa è evidentemente in malafede nel momento in cui non spiega il “perchè” aumenta a dismisura l’imposizione, rifugiandosi nell’affermazione “è colpa del governo”.

    per quel che rigurada l’imu, si tratta di tutt’altro genere di tassa che solo in via marginale, qualora inserita nel conto tares, va allo stato (basterebbe leggere le tabelle dello stesso regolamento – ridicolo – messinese).

    ma appare evidente che perdere tempo con lei e con altri commentatori di questo sito è del tutto inutile perchè a stento capite quel che viene scritto.

    mi spiace essere così ineducato, ma la cecità e la partigianeria mi danno enorme fastidio.

    proprio il paragone sull’imu (tassa sacrosanta!!!) non regge per via delle detrazioni e delle facilitazioni che l’imu prevedeva.

    la tares in salsa messinese è un pastrocchio immondo volto a fare cassa con i soliti fessi che, come me, pagano tutto. questa amministrazione dovrebbe ritirarsi in buon ordine riconoscendo la propria totale inadeguatezza.

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  7. Nel leggere i commenti mi pare emerga che i messinesi pur di non pagare le tasse sui rifiuti, ma in generale, alcuna tassa o contravenzione, preferirebbe una amministrazione che le risorse economiche le trovasse in finanziamenti dello stato o della regione o della cassa depositi e prestiti, anche con la consapevolezza che i debiti così contratti in futuro non potranno mai essere onorati. Tanto cosa ci importa. In futuro chissà a carico di chi sarà questo onere o ulteriori disservizi .Senza dubbio questa amministrazione è inadeguata nel realizzare , quindi, quanto questi messinesi desidererebbero. Quando ci faremo grandi ….. capiremo tante cose.

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  8. lei che invece è già grande ritiene corretto questo modo di procedere che prevede:
    – nessuna differenza per fasce di reddito
    – nessuna differenza per zone diverse
    – nessuna agevolazione per famiglie numerose, che anzi sono fortemente penalizzate
    – nessuna chiarezza sulle eventuali (e per nulla scontate) premialità
    – nessuna forma di giustizia sociale
    – nessun contato con la realtà economica congiunturale
    – nessuna capacità di contrazione della spesa che rimane ancorata ben oltre i 40 milioni di euro

    e non continuo per stanchezza nel dovere ripetere l’ovvio.

    beh… beato leei che è grande… e capisce tante cose…

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  9. Ha ragione caro Luigi I:
    “perdere tempo con lei e con altri commentatori di questo sito è del tutto inutile perchè a stento capite quel che viene scritto”…
    Già che ci siamo le faccio un paio di appunti, magari impara qualcosa:
    E’ vero che si potrebbe ancora per quest’anno optare per la Tarsu anziché per la Tares, ma solo per i comuni che non avevano ancora un bilancio previsionale per il 2013 (e vabbè, Messina non l’ha ancora…) salvo compensare però con la fiscalità generale eventuali costi del servizio che restano scoperti..:”
    E questo, caro Luigi I l’ha dimenticato di scrivere? O più semplicemente NON LO SA???
    Che facciamo?
    Ci “inventiamo” una nuova tassa per compensare? La differenza ce li mette tutta lei?
    Per quanto riguarda l’IMU , se non aveva capito (E NON L’HA CAPITO!..) la mia era solo una battuta in riferimento ad uno slogan nazionale (abbiamo tolto l’IMU, abbiamo abbassato le tasse, abbiamo invertito la rotta…ecc..)ripetuto fino alla noia, fumo negli occhi dei cittadini/dei contribuenti.
    So benissimo la differenza – notevole – tra le due tasse così come avevo appena appena accennato (detraibilità, agevolazioni ecc…),ma lei era (E’) evidentemente accecato dal non capirne la sottigliezza…
    Chi è che scrive tanto per scrivere qlcs???
    La invito ad essere più attento e preciso la prossima volta, non sapere con “chi” si sta dialogando può essere un arma a doppio taglio, non credo sia un “disonesto” (parafrasandola), né credo sia “inadeguato”, penso piuttosto non sia adeguatamente informato…

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