Gli “abitanti” di Bisconte non sono solo quelli del complesso ‘189 alloggi’

Gli “abitanti” di Bisconte non sono solo quelli del complesso ‘189 alloggi’

Gli “abitanti” di Bisconte non sono solo quelli del complesso ‘189 alloggi’

sabato 21 Febbraio 2009 - 09:19

Eternit, immondizia, scarti edili regnano sovrani lungo la strada, nei dintorni delle abitazioni e in un campetto di calcio

Oggi vi raccontiamo un’altra “faccia” di Bisconte, non quella del complesso “189 Alloggi” Iacp e dunque di politiche di risanamento o diritto alla casa, ma di ciò che vi sta intorno. Una situazione anch’essa simbolo del degrado cittadino, ennesima delle emergenze di Messina. Una discarica a cielo aperto che, forse per la posizione decentrata, sembra essere stata dimenticata: una realtà disastrosa quella che ci si trova davanti percorrendo la strada che corre lungo l’area di Bisconte.

Il minor “pericolo”, è rappresentato dai sacchetti di immondizia accatastati sul ciglio della strada: i fagotti di plastica stretti l’uno accanto all’altro attendono di essere raccolti e passare così a “miglior vita”: ogni giorno si aggiungono nuovi colorati amici, ora più pieni ora meno pieni, che al freddo e al gelo aspettano di essere portati via, per la serie anche loro insomma hanno diritto ad una “casa”. A rubar loro la scena ci pensano però anche gli scarti di materiale edile: mattoni rotti, arnesi abbandonati ed arrugginiti si confondono tra l’erba e la sterpaglia che contorna lo spazio circostante. E tuttavia, nonostante l’impegno profuso da immondizia e scarti edilizi per riuscire a scalare la vetta e raggiungere così il gradino più alto del podio nella classifica della vergogna, il primo posto non può che essere assegnato a “lui”, l’eternit. Non “ingombra” troppo, le lamiere in alcuni casi sono ordinatamente riposte l’una su l’altra, si spera anch’esse in attesa di essere portate via (e in questo caso sarebbe meglio accelerare i tempi), in altri invece si mimetizzano con il resto della “vegetazione”.

Percorrendo qualche metro, invece, la “partita” della vergogna entra nel vivo, proprio al centro di un campetto di calcio: a far capire che si tratta di un rettangolo da gioco, ci pensano le porte che si intravedono all’orizzonte con ancora qualche brandello di rete pendente. Tutto intorno la desolazione, a fare il tifo per chi ancora lì coraggiosamente, e forse anche con un pizzico di sana incoscienza, tira calci al pallone, il pubblico d’eccezione che vi abbiamo appena fatto conoscere: immondizia, erbacce ed eternit, supporters forse poco “rumorosi” ma sicuramente sempre presenti.

(reportage Dino Sturiale – cliccare su photogallery)

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