Viale Giostra: lavori di messa in sicurezza mai terminati. Il V quartiere chiede la convocazione di una commissione d'indagine

Viale Giostra: lavori di messa in sicurezza mai terminati. Il V quartiere chiede la convocazione di una commissione d’indagine

Viale Giostra: lavori di messa in sicurezza mai terminati. Il V quartiere chiede la convocazione di una commissione d’indagine

mercoledì 11 Novembre 2009 - 08:40

I rappresentanti della circoscrizione si rivolgono al prefetto Alecci chiedendo di accertare tutte le responsabilità per il mancato completamento dei lavori. In atttesa di risposta autoconvocano un consiglio straordinario nella sede del Ministero dei Trasporti a Roma

Un ordine del giorno votato all’unanimità dai componenti del V quartiere, in cui si chiede al prefetto Alecci la nomina di una commissione di indagine ed accesso agli atti amministrativi relativi alla messa in sicurezza del viale Giostra che si protrae ormai da oltre dieci anni. Una decisione compatta, che non ha conosciuto colore politico, quella presa nel corso della seduta di ieri pomeriggio, con annessa “auto-convocazione straordinaria” dello stesso consiglio presso il Ministero di Infrastrutture e Trasporti per chiedere spiegazioni rispetto ai fondi staziati dal governo (allora Ministero dei lavori pubblici) per gli interventi mai completati.

La situazione viaria in cui versa il Viale Giostra, affermano i consiglieri, arteria di collegamento di rilevanza strategica per l’intero territorio circoscrizionale, è andata via via congestionandosi a causa dell’accrescere sproporzionato degli insediamenti edilizi che hanno ovviamente determinato un notevole aumento di traffico spesso causa di gravi incidenti automibilistici. Ciò che i rappresentanti della V quartiere vorrebbero capire è come mai i lavori finanziati dall’allora Ministero dei Lavori Pubblici non sono mai stati terminati nonostante l’importo complessivo per la messa in sicurezza si aggirasse intorno al milione di euro.

«A seguito dei controlli e dei riscontri documentali e progettuali – si legge nel documento approvato ieri – il viale Giostra versa in condizioni difficilmente definibili come di effettiva messa in sicurezza, laddove appare evidente come manchino dei requisiti minimi ed essenziali, peraltro previsti dal progetto originario dell’opera, quali: mancata semaforizzazione attiva degli incroci più pericolosi; mancata messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali; mancata collocazione del verde urbano minimo ad assicurare il decoro dei luoghi; mancata messa a livello del manto stradale e dei giunti stradali dell’arteria».

Una situazione più volte denunciata anche attraverso le pagine di questo sito in cui oltre ad essere state documentate le numerose “incongruenze viarie” abbiamo raccontato epidosi di inciviltà urbana che certo non contribuiscono ad attenuare i problemi. Problemi che il consiglio della V circoscrizione ritiene possano essere “aggirati” apportando alcune modifiche al progetto iniziale, quali un sistema di inversione di marcia lungo il tratto basso dell’opera, tra il Viale Regina Elena e la rotatoria dell’isolato 13; l’attivazione e la messa in funzione gli impianti semaforici ivi collocati ma mai operativi; la realizzazione di una immissione diretta dei veicoli dei rioni Ogliastro e Santa Chiara in direzione monte – valle ed in ultimo la collocazione di arredo e verde urbano lungo gli spartitraffico del Viale Giostra.

Tuttavia le modifiche dovranno seguire ad un primo collaudo definitivo dell’opera attraverso la completa erogazione dei fondi da parte del Ministero che “deve verificare se l’intera opera di messa in sicurezza del Viale Giostra risponde adeguatamente al progetto che fu presentato, una decina di anni addietro, al finanziamento ministeriale e sulla base del quale venne erogato il finanziamento medesimo”.Volontà ben chiare quelle che in consiglio di quartiere rivolge al prefetto al quale viene richiesta, oltre la verifica di tutta la documentazione inerente i’iter amministrativo-burocratico di realizzazione, anche l’individuazione di eventuali comportamenti omissivi “per cui sarebbe prevista la possibilità di trasmettere successivamente gli atti relativi all’opera alla Procura della Repubblica di Messina”.

(foto Dino Sturiale)

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