Occhi puntati su Palermo, in provincia i comuni “sotto osservazione” dei partiti sono Barcellona e Lipari. Clima avvelenato a Santa Teresa e a Fiumedinisi

Tutto è pronto per quello che può essere a tutti gli effetti considerato un test di primavera per partiti e movimenti politici, nel momento in cui l’antipolitica sembra prevalere nell’opinione pubblica, in una fase che qualcuno individua come nuova transizione tra una seconda repubblica che ha fallito ed una terza di cui non si conoscono ancora volti, simboli e prospettive. Domani e lunedì si vota in 148 comuni, 2 milioni di siciliani andranno alle urne e si determineranno sindaci, giunte e consigli comunali di 44 comuni del messinese, un anno prima delle elezioni che sanciranno chi, dopo Buzzanca, amministrerà Messina ma, soprattutto, pochi mesi prima che a Palermo si decida chi, dopo Lombardo, governerà la Regione. Ecco che il test assume un significato forte, fortissimo, in Sicilia e nella nostra provincia. Su scala regionale è fin troppo ovvio che tutti i riflettori saranno puntati sulle amministrative di Palermo.

Qui ci sono dodici candidati, ma al di là dei nomi sotto “osservazione” della politica ci sono le alleanze: Pdl e Udc hanno fatto “cartello” con Grande Sud per sostenere Massimo Costa, il Pd, invece, corre insieme a Sel con il candidato venuto fuori dalle turbolente primrie, Fabrizio Ferrandelli. Primarie che hanno sancito la spaccatura con Italia dei Valori, che insieme ad altri partiti della sinistra appoggia Leoluca Orlando; quindi c’è Alessandro Aricò, che potrà contare sul Terzo Polo (Mpa, Fli e Api) e sul Mps (Movimento popolare siciliano). Per il resto, movimenti civici, i grillini con Riccardo Nuti, ma anche il Movimento dei Forconi con Accardo. In questo caso sarà interessante “pesare” il cosiddetto voto di protesta, considerato il momento storico che la politica sta attraversando. Urne aperte, giusto per citare i capoluoghi, anche a Trapani e ad Agrigento.

Nella nostra provincia gli occhi dei partiti sono puntati su Barcellona, Lipari e Santa Teresa di Riva. In riva al Longano Pdl e Udc sono affiancate nel sostenere Catalfamo, Mpa, Fli e Pd appoggiano Marte, terzo “incomodo” è Santi Calderone, con Maria Teresa Collica che è espressione della sinistra più… a sinistra. A Lipari Marco Giorgianni ha riunito attorno a sé una coalizione ampia che vede insieme Pd, Udc, Fli e una parte dell’Mpa. Dall’altra parte c’è Grasso, espressione del Pdl e dell’Mpa ufficiale. Ma anche il Pdl si è spaccato, con Ciccio Rizzo che ha deciso di correre da solo. Completano il quadro Pietro Lo Cascio, che raduna la sinistra, ed Ersilia Pajno, con una lista civica in appoggio. Campagna elettorale vivace a Santa Teresa, dove il “vulcanico” Cateno De Luca ha deciso di candidarsi a sindaco per sfidare l’uscente Morabito (corazzata, per lui, formata da Pdl, Pd e Udc), aggiungendosi a Lo Schiavo (Fli) e a Palella. Lo stesso De Luca è protagonista a Nizza, dove è assessore designato di Mimma Brigandì (che contende la fascia tricolore a Giacomo D’Arrigo, Pd, e all’uscente Giuseppe Di Tommaso), e soprattutto a Fiumedinisi, dove il clima è avvelenato dall’ultima pensata di De Luca, che dichiaratamente punta a conquistare sia maggioranza che “opposizione” con due candidati sindaco a lui vicini, Rasconà e Sentineri, contro il quale prova la scalata Repici. Infine alleanze tremendamente “trasversali” a Villafranca Tirrena: il Pdl si è diviso tra Matteo De Marco (area Formica e Garofalo) e Pietro Costagiorgiano (area Nania-Buzzanca), stesso discorso per l’Udc (con De Marco c’è Naro, con Costagiorgiano c’è D’Alia). Terzo candidato, Pietro Argurio, espressione delle altre forze politiche. CORRELATO L’ELENCO COMPLETO DEI CANDIDATI A SINDACO DELLA PROVINCIA DI MESSINA.