In un Natale senza luci gli auguri di Tempostretto ai sognatori che creano la speranza

In un Natale senza luci gli auguri di Tempostretto ai sognatori che creano la speranza

Rosaria Brancato

In un Natale senza luci gli auguri di Tempostretto ai sognatori che creano la speranza

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martedì 24 Dicembre 2013 - 15:28

In un Natale amaro e senza luminarie la redazione di Tempostretto vuol fare gli auguri a tutti i lettori attraverso le vostre storie, piccole e grandi, il vostro modo di trascorrere le feste. Quando nulla intorno ci ricorda che è Natale e niente riaccende i sorrisi allora è arrivato il momento di creare la speranza. Perchè la speranza non è un pensiero, è un'azione.

E’ difficile quando intorno non c’è nulla che accenda il Natale riuscire a trovare le parole giuste. Mai come quest’anno cammini e non ti accorgi che è Natale, perché non ci sono indizi, mai come quest’anno una città spoglia e senza luci è lo specchio delle nostre vite. Siamo più poveri dello scorso anno e sembra che a ricordarcelo ci si mettano pure il viale S. Martino senza colori e calore, il centro senza isola pedonale ed allegria ed ogni strada che appare spoglia. E allora per un cronista diventa difficile trovare le parole quando intorno non c’è nulla che te lo faccia ricordare il Natale, sembra un giorno qualsiasi di un inverno che guardandolo oggi ti sembra non dover mai diventare primavera.

Ma è proprio quando le luci si sono spente e l’albero di Natale a piazza Cairoli sembra quel che resta di un ombrello spezzato dal vento e non ci sono luminarie né piantine (così almeno quest’anno nessuno le ruba), non c’è l’isola pedonale con i piccoli e grandi eventi, non ci sono tracce del Natale, che dobbiamo, in ogni modo cercare la parola giusta. Dobbiamo trovare la speranza là dove ci sembra deserto e persino sorridere ci appare impossibile. La speranza non è un pensiero, la speranza è un’azione. La speranza non è la stella cometa che un dio ha piazzato sulla stalla per dare un segnale ai magi e ai pastori, la speranza è Giuseppe che ha portato accanto alla mangiatoia un bue e un asinello affinchè alitassero sul suo bimbo e lo salvassero dall’assideramento. La speranza non è l’angelo che avvisa i Re magi, sono Baldassare, Melchiorre e Gaspare che si mettono in cammino. La speranza è un gesto. La speranza non è stare seduti in una panchina ad aspettare che qualcuno metta un albero di Natale decente nella piazza, la speranza è dire: lo faccio io. Anzi, è farlo. E’ in quel preciso momento che inizia il cambiamento. Ed è questo l’unico augurio per questo Natale magro e amaro, l’augurio che ognuno di noi accenda la lampada con le sue mani senza bisogno che arrivi l’elettricista ad aiutarci.

Quando non riusciamo a trovare intorno a noi la speranza è il momento di crearla. La speranza è una decisione e da quell’istante diventa l’arma che ti apre la strada e l’anima della battaglia.

In questo Natale senza luci la redazione di Tempostretto ha pensato di dare spazio a tutte le “luminarie interiori”, sperando che il governo Letta non ci faccia pagare le tasse pure per quelle. A chi ha fame si dà il pane, quando non c’è pane l’unica cosa che possiamo fare è donare parole, siano esse di coraggio, di fiducia, di conforto o saggezza. Per questi giorni senza luminarie vi regaliamo il Natale dei messinesi, vi raccontiamo le loro piccole grandi storie e come in una famiglia allargata vogliamo sederci alla tavola e accanto al caminetto tutti insieme. Vi raccontiamo le storie della Messina che combatte pur soffrendo, della Messina che crea la sua speranza. Leggendole potremo riconoscere un’emozione anche nostra, un ricordo, una sensazione, riconoscere un vicino, un parente, noi stessi, ci accorgeremo di uguali delusioni e stessi progetti. Il Natale quest’anno ve lo raccontiamo attraverso i vostri occhi e i vostri cuori e queste storie sono il nostro piccolo dono.

Quindi Buon Natale a chi quest’anno non può fare regali, li farà solo ai bambini, perché il Natale è loro. Buon Natale a chi non ha abbassato la saracinesca e tira dritto anche se a volte non si chiude solo perché costa troppo persino farlo. Buon Natale a chi quella saracinesca l’ha dovuta abbassare e passeggia per le strade vuote di acquirenti e sorrisi, ricordando feste diverse. Buon Natale a chi sarà in negozio fino a sera, sperando che a varcare quella soglia siano in tanti. Buon Natale a chi guarda le vetrine perché non può fare altro e gli è rimasto solo il diritto di sognare. Buon Natale ai migranti del Palanebiolo e per favore, per una volta, non dite “ah, ma loro sono musulmani che gliene frega del Natale”, per una volta zittiamo il razzista che è dentro di noi. Buon Natale a chi non ha il lavoro, ma ha le braccia, le gambe e la testa per non arrendersi mai. Buon Natale a chi aspetta una catena di stipendi ma continua a lavorare. Buon Natale ai giovani che ritornano a casa dopo i mesi passati a studiare lontano e a ricordare la pasta ‘ncaciata della mamma che come la fa lei non la fa nessuno, Buon Natale alle famiglie che stanno occupando la scuola di Paradiso, perché quando la famiglia di Gesù ha trovato un tetto nessuno li ha buttati fuori dalla stalla contestandogli che non erano in graduatoria. La povertà non conosce classifiche, mette tutti nella stessa fila, quella dell’ultimo banco. Buon Natale ai commensali e ai volontari delle mense dei poveri e ai lavoratori di Tirrenambiente che hanno rinunciato al pacco di Natale per far sì che per un anno la mensa di Sant’Antonio funzionasse. Buon Natale ai ragazzi del Pinelli che, occupando l’ex Teatro in fiera ci hanno ricordato l’amore per la cultura. Se qualcuno dell’amministrazione “dal basso” gliel’avesse chiesto, avrebbero illuminato le feste con idee, spettacoli, creatività, il guaio è che nessuno gliel’ha chiesto sprecando un’occasione per ascoltare sul serio quello che avevano da dire. Il Pinelli non è una medaglietta da esporre come uno slogan e poi dimenticare.

Buon Natale a chi è solo in famiglie sempre più piccole da diventare fragilissime ed a chi è solo in mezzo ad una folla che non fa compagnia. Buon Natale a chi ha paura del futuro, a 18 anni o a 50 e quel buco nero nello stomaco è talmente grande da divorare le notti. Buon Natale ai lettori di Tempostretto che ci aiutano ogni giorno ad essere migliori. Buon Natale a quei sognatori che non si arrendono mai e che con un gesto creano la speranza.

Buon Natale a tutti voi, da tutti noi.

Rosaria Brancato

19 commenti

  1. Buon Natale

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  2. Carissima Rosaria BRANCATO, sono appena rientrato da un pomeriggio passato tra le vie di quello che io consideri uno dei PARCHI URBANI COMMERCIALI tra i più grandi d’Italia, il quadrilatero intorno al VIALE SAN MARTINO, devo dire con la presenza di griffe che nulla abbiano da invidiare a quelle delle grandi città. Questo PARCO URBANO COMMERCIALE in pectore ha una forma geometrica ideale e invidiabile, il quadrilatero, che si presti a non disperdere un numero incredibile di negozi, specializzati nella vendita di articoli di vario genere. TEMPOSTRETTO tenta cocciutamente di far rivivere il senso di comunità, ma i nostri commercianti non riescono nemmeno ad organizzare luminarie proprie. Sono stato colpito dalle luci spente delle BANCHE presenti in questo quadrilatero commerciale, le stesse BANCHE che abbiano chiuso i ribinetti del credito, perdendo la funzione per cui hanno ragione di esistere, insieme a quella sociale, prova ne sono le loro luci spente. I commercianti devono credere a quel PARCO URBANO COMMERCIALE, e CAMBIARE MESSINA DAL BASSO insieme a RENATO sindaco, capire, finalmente, che debbano riconquisate i clienti perduti, i calabresi, i messinesi della provincia, i catanesi, i crocieristi, quel PARCO URBANO COMMERCIALE deve accogliere, non respingere i nostri visitatori. L’economia messinese in difficoltà non basta più a mantenere questo consistente numero di negozi, abbiamo bisogno delle genti di altre comunità, dobbiamo comprenderlo, senza perdere tempo in inutili e pretestuose polemiche politiche. Dobbiamo imparare ad ACCOGLIERE, fummo dei maestri, abbiano le risorse umane per farlo, penso alla musica dei giovani messinesi del CONSERVATORIO e ai tanti complessi musicali, ai cantastorie dei nostri miti, alla tradizione dei pupi, non manca nulla per avere successo, ricordiamoci chi fummo nel passato anche prossimo. MARIEDIT ha comprato i suoi regali a Messina, non ho voluto tradire i miei concittadini commercianti e i loro commessi. BUON NATALE.

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  3. Angelo Silipigni 24 Dicembre 2013 19:56

    Perchè non fate “il personaggio NEGATIVO dell’anno”?
    Ecco le doverose nomination:
    Renato Accorinti
    Felice Calabró
    Francantonio Genovese e gentile consorte
    Franco Rinaldi e gentile consorte
    Giuseppe Buzzanca e gentile consorte
    Antonio Ruggeri
    Gianpiero D’Alia
    Elio Sauta
    Melino Capone e famiglia
    Francesco Tomasello
    Calogero Ferlisi
    ……

    Ne mancano parecchi

    Buon Nataleeeeeeee

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  4. Ringrazio e ricambio gli auguri di buon Natale, carissima Rosaria e insieme a Te tutta l’équipe di Tempostretto! Non sono brava come Te, anche perché in questo momento,china ,sulla tastiera, mi scorrono lacrime amare… e lascio posto alle mie riflessioni personali! Ma credimi, è meglio tacere almeno oggi..
    I miei più calorosi auguri giungano a tutti i Messinesi di buona volontà… Seguiamo la stella cometa con fiducia e speranza e troveremo, spero, la strada maestra che ci farà risalire la china per il benessere di tutti. Se tutti stiamo un pò meglio anche la nostra amata città sarà più bella come lo è in questo momento la nuova Piazza della Repubblica PS.Tantissimi Auguri di Buon Natale anche a tutti commentatori di Tempostretto!

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  5. auguri alla redazione di tempostretto

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  6. buon natale tranne che ai politici tutti

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  7. La speranza ci sta tutta…ma siamo anche fatti di una parte materiale che ha necessità di cose materiali, il più elementare…mangiare e senza una soldo non compri nemmeno quello.
    delle luminarie ce ne freghiamo . Una volta si diceva..nella peggiore delle ipotesi andiamo a zappare, ma nemmeno questo ci è dato di fare, dovresti possedere un terreno, attrezzature e ti farebbero pagare le tasse anche sul nulla.
    Non resta che la certezza, per chi ha fede, che l’uomo non è solo…e che l’umanità cambi interamente ..non c’è nè basso né alto, c’è solo da cambiare tutti insieme ed ..urgentemente!

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  8. e Buon Natale sia.io aggiungo una nota positiva: da qualche tempo sono aumentate le presenze di volontari che affiancano e aiutano le famiglie in difficoltà ed i senza tetto della città. Se cercavo qualcosa di bello in questo Natale, io l’ho trovata. Il resto che sento, leggo e mi riporta rancori e spiacevoli emozioni, lo rimando al mittente. Auguri a chi resta in piedi sempre e comunque 🙂

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  9. CastorinaCarmelo 25 Dicembre 2013 11:09

    Ringrazio “TEMPOSTRETTO” per gli spazi concessi alle “persone” alle idee che essi vogliono esprimere e che sono sinonimo di Democrazia vera e partecipata e ringrazio la Redazione per il lavoro pregevolmente svolto fino ad ora.
    Consentitemi una riflessione circa la mancanza di luminarie e quant’altro.
    Tutti noi Messinesi abbiamo assistito da sudditi e non da cittadini consapevoli allo scempio della Cosa Pubblica Messinese perpetrato da un Amministrazione liberamente eletta e precedente a questa che “allegramente” ha lasciato una voragine di debito di oltre cinquecento milioni di Euro lasciando vuote le casse Comunali.Queste azioni concrete non sono una “calamità naturale” simile ad un temporale o altro ma sono il frutto di chi amministrato in maniera diciamo allegra
    Qualcuno dovrà darne conto alla cittadinanza e la Magistratura si sta muovendo in questo senso.
    Quindi senza qualche luminaria forse rifletteremo meglio.

    Auguri a tutti.

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  10. Tanti auguri a Messina, affinché la città possa avere :

    1) un’efficiente servizio di gestione dei rifiuti urbani ;
    2) una rete stradale che non metta a repentaglio l’incolumità
    di chiunque vi cammina ;
    3) una rete stradale che non danneggi gli autoveicoli ;
    4) case sicure e non costruite con cemento depotenziato ;
    5) una rete di servizi efficienti (acqua, luce e gas) per ogni casa, palazzo o condominio che vengono costruiti.
    6) il completo ripristino funzionale dell’ ex Istituto Marino di Mortelle, affinché esso sia veramente di tutti e non solo luogo di “catechesi e preghiera” (E SE CHIAVI DEVONO ESSERE, SIANO QUELLE DI PIETRO (PAUCIS, PAUCA VERBA). Ricordiamoci che tante persone disabili, grazie a questo luogo, hanno potuto fare il bagno a mare e prendere un po’ di sole.

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  11. ” Messina una città malata”

    Messina della mia giovinezza
    Messina che splendea di bellezza

    Messina che ricordo com’era
    Messina di Nunnari e Irrera

    Messina dei lidi di Mortelle
    Messina delle serate belle

    Messina delle baracche
    Messina delle baldracche

    Messina della vara
    Messina spesso amara

    Messina du sciroccu
    Messina du piscistoccu

    Messina du ” comu annamu cumpari”
    ….. cca semu camu a fari”

    Messina chiù nun campa è suttirrata
    …ma non di ora e mancu di na misata!

    Messina della fiera e della passeggiata
    Messina amareggiata

    Messina dei lecchini
    Messina dei cu.. chini

    Messina in doppia fila
    Messina nun si camina

    Messina da pignulata
    Messina non spazzata

    Messina dei fannulloni
    Messina delle raccomandazioni

    Messina dei laureati
    Messina dei disoccupati

    Messina da pasta n’caciata
    Messina cunsumata

    Messina da Madunnina
    Messina ballerina

    Messina che sogna di essere più civile ed ordinata
    Messina che spera di non essere rassegnata

    Messina che guarda le sue bellezze
    dall’alto delle sue fortezze
    Messina di Don Minicu cu pani cunzatu
    chi risuscita puru u malatu!

    Messina di buddaci ma chi a mia assai mi piaci!!!!

    “Ippocrate”

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  12. Auguri a tutti di un felice e sereno Natale! Spero che possiate accogliere la Speranza nei vostri cuori, prego perché possiamo tutti quanti collaborare insieme.
    Aggiungo qualcosa alla “provocazione” (le vecchie abitudini sono dure a morire,eh? Almeno per Natale si poteva risparmiare quest’altro tentativo!) inserito in questo articolo: il Natale non é fatto di luci accese, il Natale non é fatto di passeggiate sulla via dei mille, il Natale non é per le mangiate con i parenti,…il Natale non é nella realtà fisica.
    Il Natale é dentro di noi, la Speranza é dentro di noi. Non possiamo lasciarla morire. A tutte quelle persone che si ritrovano nelle peggiori situazioni possibili, li voglio pensare oggi e nel mio domani…auguro a loro uno speranzoso Natale che possa aprire un futuro migliore per tutti.

    Auguri!

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  13. La mancanza delle luminarie non mi crea disagio. Il disagio che provo è il disastro totale e la mancanza di partecipazione di tutti a questo momento straordinario di crollo della città e di ogni cosa che ne faccia parte, dal dissesto urbano, alla mancanza di civiltà, alla totale negligenza di ognuno a fare la propria parte. Non mancano solo le luminarie ma una vera e propria partecipazione sociale e solidarietà oltre che all’orgoglio di sentirsi figli di questa città. Non ho mai visto tanta immondizia e strade sporche. Nessun operatore ecologico che fa il suo dovere. Tante auto con persone volgari col volume della radio a manetta, senza che nessuno dica e faccia niente. Tanti parcheggi presi di mira da portoghesi abituali. Tanti vigili che tollerano cose che in nessuna altra città tollera : “Bancarelle abusive (a centinaia) telefonate durante la guida, mancanza di cintura e casco, parcheggi selvaggi in seconda e terza fila e nelle rotonde (vedi viale Europa) …. e non voglio aggiungere altro. Sono ritornato da 6 mesi in questa città e non sembra vero tutto ciò che vedo, lo schifo che riesco a percepire oltre la già nota forma di parvenza (si, perchè quì bisogna apparire e basta) e la mancanza totale di competenze, mi lascia basito. Come fa un popolo a vicere nell’assoluto menefreghismo totale? … Vogliamo parlare di luminarie …. Io mi scaldo il cuore quando faccio qualcosa per la mia città …..

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  14. Una cosa che le BANCHE dovrebbero fare, sarebbe quella di ritornare ad esser tali. In buona sostanza, dovrebbero smetterla di sprecare denaro con chi lavora in nero. Ma ne avranno il coraggio ?????????

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  15. La mia città

    Nella mia città
    c’è stato un tempo ormai passato.
    Ho attraversato le sue strade
    colme di profumi e colori
    dove la vita andava laboriosa
    tra vetrine sfavillanti giochi di ragazzi.
    La Madonnina del porto
    riluceva nel continuo andirivieni
    di navi ed aliscafi.
    L’Estate della dolce vita dello Stretto
    tra musica film…
    Tutto ormai perso.
    Dove sei ora mia città?
    Non ti riconosco più.
    Freddo sentire…
    Aria rarefatta tra cantieri chiusi
    saracinesche di negozi
    per sempre abbassate
    facce scure di gente senza lavoro.
    Mi perdo tra le tue vie
    nel ricordo dei fasti passati.
    Non c’è più colore
    i giorni si trascinano lenti
    nel tuo morire sempre di più
    affondando nelle acque dello Stretto. Cristina Lania (Anima E Oceano)

    Sono nata a Messina nel 1963, ho vissuto sempre fuori tranne che nel 1969 e tornata definitivamente nel 1979. Ho visto morire la città negli anni tra il Viale tagliato in due per fare posto a Villa Dante, la chiusura di negozi storici, l’andare via dei giovani e tanto altro…Mi auguro che possa risorgere questa città che amo.

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  16. CastorinaCarmelo 25 Dicembre 2013 19:15

    Convengo in toto con quanto evidenziato dall’amico Andrea e sono convinto che siamo in molti a constatare questo malcostume.Ma siamo in pochi rispetto agli altri nostri concittadini che se ne fregano di tutto e di tutti, e che fanno la differenza tra una città e un luogo di appena sopravvivenza……Forse qualcosa lentamente sta cambiando con questa nuova Amministrazione, ma il percorso è lungo difficile e pieno di insidie, c’è dietro l’angolo la voglia di certi messinesi CON LA “m” (minuscola) di ritornare a depredare Messina ed i Messinesi quelli con la “M” (Maiuscola) CHE VOGLIONO LA RINASCITA MORALE CIVILE ED ECONOMICA DELLA NOSTRA BELLA CITTA’
    BUON NATALE.

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  17. Buon Natale a Tempostretto ed anche a lei sig.ra Brancato malgrado il suo articolo, come al solito del resto, è connotato da toni aspri, risentiti e di critica non costruttiva che nulla hanno a che fare con gli auguri di Buon Natale!

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  18. sergio indelicato 26 Dicembre 2013 11:40

    Un certo Enzo Ferrari diceva che nella vita la sfortuna o la sfortuna non esistono;

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  19. sergio indelicato 26 Dicembre 2013 12:09

    Un certo Enzo Ferrari diceva che nella vita la sfortuna o la fortuna non esistono per il semplice fatto che sono gli uomini a creare le condizioni e non le condizioni a creare l’uomo. Chi sta nella strada da 30 anni e per lavoro segue lo sviluppo del lavoro altrui come il sottoscritto vede la speranza per questa città un chimera per le dinamiche sociali che muovono Messina. La ns. città di divide in un 75% di terziario impiegatizio che, da sempre ha il secondo se non il terzo lavoro, una borghesia fondata su rendite catastali acquisite in tempi passati(quando l’usura era una lecita forma di finanziamento pubblico)e il 5% di liberi professionisti che professionisti liberi non sono per ovvie ragioni il resto ,mi riferisco ai servizi, è destinato presto a soccombere per ragioni economico finanziarie molto più grandi dell’aspetto locale. Esiste poi un’aspetto poco noto ai più ovvero la incredibile sequela di figure da 4 soldi rimediate nel tempo grazie alla pochezza degli amministratori; mi riferisco quando vennero a Messina importantissimi imprenditori in occasione di una raduno automobilistico internazionale lasciati fuori dalla porta prima dal sindaco e poi dal presidente della provincia ,alla visita di S.E. Mons Sodano(n°2del Papa) idem con patate , in ultimo ma non meno grave , la donazione da parte del consolato russo del monumento in occasione dell’anniversario del 28 dicembre ricambiato con una (calorosa) stretta di mano.
    Che dire di alcuni imprenditori russi disposti ad investire in un impianto di riciclaggio di pneumatici scavalcati da una importantissima riunione pre-vara.
    Vorrei dire agli illusi che continuano a nascondersi dietro un dito che il tempo degli scarsi e dei furbi è (finalmente) finito e che ,di fatto, la ns. mentalità di furbacchioni( in quanto scarsi appunto) ci ha etichettati. Chi ragiona con la mentalità diversa dalla nostra ha già preso il posto che ci eravamo ritagliati in secoli di storia e da quella porta non si rientra più.Buon Natale e felice 2014

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