Aicon, si cerca di evitare i licenziamenti. Domani l'incontro in prefettura

Aicon, si cerca di evitare i licenziamenti. Domani l’incontro in prefettura

Giusy Briguglio

Aicon, si cerca di evitare i licenziamenti. Domani l’incontro in prefettura

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giovedì 20 Dicembre 2012 - 10:36

Dopo l'incontro con i vertici regionali a Palermo, è arrivata la notizia che le lettere di licenziamento sarebbero pronte. I lavoratori hanno manifestato davanti alla prefettura, per domani è previsto un altro presidio, mentre si svolgerà l'incontro con il prefetto alla presenza del curatore fallimentare

E’ toccato ai lavoratori di Casa Serena e poi a quelli di Triscele. Adesso l’aria di licenziamento si respira anche per i dipendenti dell’Aicon Yacht. 330 lavoratori che non sanno cosa ne sarà di loro. 330 famiglie in bilico. La questione prosegue a passo di gambero, per ogni buona notizia ne arriva una cattiva. Per ogni sospiro di sollievo un nuovo colpo al cuore. La data fatidica è sempre il 31 dicembre, poi la cassa integrazione scadrà e lo spiraglio di salvezza che si era intravisto martedì sembra essere già svanito. L’impegno della regione si è scontrato con la notizia che le lettere di licenziamento sarebbero pronte a partire. Così riporta Vincenzo Capomolla, dell’Unione Sindacale di Base.

Evidente la rabbia dei lavoratori, che ieri hanno manifestato davanti alla Prefettura. “Eppure proprio in questi giorni l’intervento chiesto e avuto da parte di Prefettura e Regione aveva aperto altre prospettive, sia in termini di continuazione della cassa integrazione che di impegno diretto per cercare soluzioni per l’attività imprenditoriale e per assicurare il futuro dei lavoratori – dichiara il dirigente USB -. Ora invece questa notizia senza senso dei licenziamenti pronti e che abbiamo chiesto e chiediamo che siano bloccati”.

Domani sarà un’altra giornata importante. Alle 11 l’incontro con il prefetto e con il curatore fallimentare, mentre l’Usb chiama a raccolta tutti i lavoratori per presidiare nuovamente davanti alla prefettura. “Le lettere di licenziamento pendenti non ci piacciono. Non è accettabile continuare a pensare ad un futuro fatto di licenziamenti, tagli e chiusure, soprattutto in questa terra. E questo chiama in causa direttamente tutti, dalle istituzioni, ai governi nazionale e locale fino a ciascuno di noi – ha concluso Capomolla”. (Giusy Briguglio)

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