Liegi-Baston-Liegi, Nibali beffato all'ultimo chilometro, vince il kazako Iglinskiy

Liegi-Baston-Liegi, Nibali beffato all’ultimo chilometro, vince il kazako Iglinskiy

Giuseppe Spano

Liegi-Baston-Liegi, Nibali beffato all’ultimo chilometro, vince il kazako Iglinskiy

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lunedì 23 Aprile 2012 - 00:26

Lo squalo dello Stretto raggiunto e superato nel rush finale, terzo Gasparotto

La delusione di Vincenzo Nibali è dipinta sul suo volto, aver cullato un sogno e vederlo svanire a 1.200 metri dall’arrivo lascia nel campione una profonda amarezza.

E lo squalo dello Stretto sa di aver perso una grande occasione, quella che lo avrebbe iscritto di diritto tra i grandi dominatori della Liegi-Bastogne-Liegi, la più antica tra le grandi classiche del ciclismo denominata la “Doyenne”, la Decana.

La corsa inizia con una fase di studio, il primo strappo avviene dopo una quarantina di chilometri dalla partenza ad opera di Dario Cataldo, Simon Geschke e Kevin Ista, raggiunti poco dopo da Habeaux, Honig e Bazzana, un sestetto che riesce a distanziare il resto del plotone di oltre 12′.

I battistrada vengono riassorbiti a 80 km dall’arrivo ma esattamente a 20 km dalla fine Nibali inizia a movimentare la gara, fin qui abbastanza noiosa, guidando il gruppo, composto da Vanendert, Gilbert, Kiserlovski, e in seconda battuta anche da Cunego, Rodríguez, Scarponi, Voeckler e Sánchez, a chiudere sul fuggitivo Rolland.

Sull’impegnativo tratto della Roche aux Faucons, Nibali inizia il suo deciso attacco, a 18 km il leader della Liquigas prende il largo davanti a Voeckler, Kiserlovski, Mollema, Iglinskiy, Moreno, Vanendert, Gasparotto e Gilbert.

Tra gli inseguitori è Gasparotto a tentare uno scatto ai 16 km dal traguardo, ripreso prontamente da Moreno seguito a ruota da Voeckler, Rodríguez, Vanendert, Scarponi, Gilbert, Sánchez, Nocentini, Hesjedal, Rolland, Daniel Martin e Mollema; a 11 km dall’arrivo il 31enne kazako Iglinskiy parte all’inseguimento solitario di Nibali che ha circa una quarantina di secondi di vantaggio e mancano soltanto 10 km.

E qui inizia la sofferenza del campione messinese, la pedalata perde di potenza e fluidità e la Côte de Saint-Nicolas evidenzia le difficoltà del ciclista della Liquigas, il vantaggio di 30” su Maxim Iglinskiy in dote prima della salita, in cima si è ridotto a soli 10″.

Gli ultimi 5 km sono pura adrenalina, da una parte Nibali in affannosa fuga dall’altra la possente pedalata del kazako a far sentire il fiato sul collo, un attacco perfetto quanto crudele, metri contrassegnati da un rassegnato e frenetico voltarsi all’indietro dello squalo che all’ultimo chilometro vede volare via l’uomo dell’Astana trionfante al traguardo con un vantaggio di 21”.

Un vero peccato perché Vincenzo ha sfiorato il trionfo, una delusione racchiusa anche nelle sue dichiarazioni rilasciate dopo l’arrivo: “Ho fatto una bella azione, c’era molto vento sul Saint-Nicolas e ho faticato tanto. Peccato, quando ho visto Iglinsky venire su ho provato a stargli a ruota ma non ci sono riuscito. Volevo fare una bella azione, sapevo che ad aspettare l’ultima salita sarebbe stato più difficile, per cui ho scelto di partire sulla Roche aux Faucons. Iglinskiy è un ottimo corridore, ma se mi avesse superato Gilbert sarei stato più contento. Ho fatto una bella corsa non ho sbagliato niente, mi sono solo mancate un pò le gambe nel finale”.

Per Nibali si è ripetuto il crollo già fatto registrare al “Lombardia” e così sul gradino più alto del podio è salito il “Carneade” Iglinskiy, 9 successi in carriera (non vinceva dal 2010), che ha percorso gli oltre 257 chilometri in 6h 43′ 52″, un capolavoro che illumina un palmares fin qui non esaltante, mentre al terzo posto un altro italiano, Enrico Gasparotto, che si è aggiudicato la volata degli inseguitori. (Giuseppe Spano’)

2 commenti

  1. puzza di bruciato 23 Aprile 2012 11:21

    Forza Nibali… io e tantissimi altri messinesi siamo “ORGOGLIOSI” di Te e della tua bellissima carriera. Sei tra i pochi messinesi che in giro per il mondo non si vergognano di dichiararlo. In verità anche Frassica e la Cucinotta ho sentito spesso che non rinunciano mai a parlare delle Loro origini messinesi….

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  2. Essere messinesi è un privilegio….non tutti sono degni della messinesità….che nei secoli è stata dignità, lotta, ribellione…. ect.
    La piagnucoleria, l’essere antimessinese…orribilmente filocatanese… …è storia della cafonaggine nata nei giorni nostri..
    Chi rappresenta Messina lo fa con orgoglio…fieri della messinesità…. da Nibali a Frassica, alla Cucinotta…..personaggi da amare e che guardano con amore Messina.

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