Il popolo-elettore indica la Luna ma l'Europa-Medea guarda il dito. E lo morde

Il popolo-elettore indica la Luna ma l’Europa-Medea guarda il dito. E lo morde

Rosaria Brancato

Il popolo-elettore indica la Luna ma l’Europa-Medea guarda il dito. E lo morde

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domenica 03 Giugno 2018 - 06:49

Io sono per l'Europa dei popoli, quella nata anche a Messina, quella che unisce le anime e le storie. Ma mentre l'Europa dei popoli ha fame e indica la luna, l'Europa delle banche e dei poteri guarda il dito. E si comporta come Medea

Finalmente abbiamo un governo. Ci son voluti quasi 3 mesi ma ce l’abbiamo. Plauso alla signorilità di Cottarelli, che ha dimostrato massimo rispetto per le Istituzioni e grande capacità di mettere al primo posto l’interesse del Paese, ed al presidente Mattarella che ha mantenuto nervi saldi e schiena dritta anche quando intorno andavano in scena crisi d’isteria collettive.

Quanto accaduto però sul caso Savona. Le scene di un’Italia sull’orlo di una crisi di nervi, quando Conte ha portato il nome di Savona come ministro dell’economia con il successivo no del Presidente Mattarella, con tanto di montagne russe dello spread e reazioni di mezza Europa, scaturiscono, da un grosso equivoco.

Il popolo indica la luna, ma il potere guarda il dito.

Gli elettori del 4 marzo indicano all’Europa la luna, ma chi comanda in Europa, nonché parte del mondo politico italiano (quello che ha perso alle Politiche) guarda il dito.

Nessuno in Italia oggi vuol tornare al Medio evo, al baratto, alla lira o al sesterzo, ma un dato è lampante e chi aspira a governare l’Italia non può fingere di ignorarlo.

Oggi ci sono due Europe: quella delle banche, della politica, dei tedeschi, dei francesi, dell’alta finanza, della borsa e quella dei popoli, che la borsa invece ce l’ha vuota.

L’Europa vera, quella che amo, è l’Europa dei popoli, e non a caso è nata nel cuore del Mediterraneo, a Messina se vogliamo essere pignoli, terra ospitale per eccellenza. Siamo una città di mare, aperti ad ogni cultura, nelle nostre vene scorre sangue di ogni genere, greco, arabo, normanno, siamo stati la mamma dell’Unione Europa e adesso siamo diventati figli di un dio minore.

L’Europa non è matrigna, è peggio, è QUELLA CHE UCCIDE I FIGLI. E’ Medea.

Di questo però non se ne accorgono nei Palazzi, se ne accorge solo la gente normale.

Faccio parte di quella piccola borghesia ridotta alla fame dall’introduzione dell’euro.

Da italiana so di fare parte di quel gruppo che gli europei chiamano con disprezzo PIGS (maiali) anche se in realtà è un acronimo e sta per Portogallo, Italia, Grecia, Spagna. Siamo Pigs perché non stiamo al passo finanziariamente, ma in una famiglia nessuno chiama il fratello maiale.

Da siciliana ogni giorno mi chiedo perché i pomodori di Pachino devono essere mandati al macero per consentire a quelli turchi, con dazi minori di finire nella mia insalata o nella mia pizza. Mi chiedo la stessa cosa per le arance e per il grano. Me lo chiedo ogni volta che un ragazzo siciliano va a Londra non per fare il genio, ma il pizzaiolo o il lavapiatti. Se mi chiedete chi negli anni passati ha votato sì per aiutare la Turchia e mettere in ginocchio la Sicilia ve lo posso dire (se vi chiedete se è stato il Pd vi dico sì, compresi gli eurodeputati del sud). Da siciliana mi chiedo perché siamo lasciati soli nella gestione dei flussi dei migranti. Da italiana mi chiedo perché il made in Italy viene ostacolato e non favorito.

Non mi sento sovversiva nel rivendicare i diritti e la dignità degli italiani in un momento in cui da Bruxelles o da Berlino qualcuno decide in che modo dosare l’ossigeno, se toglierlo e far salire lo spread se non ti piace un ministro, o farci la respirazione bocca e bocca se cediamo alla paura di fare la fine della Grecia.

Io stavo dalla parte della Grecia. Ho tifato disperatamente per loro. L’Italia oggi è la Cenerentola dell’inizio della favola, quando del Principe non c’è neanche l’ombra e lei è trattata come una sguattera dalla matrigna e dalle sorellastre. Nessun politico in Italia ha messo becco in occasione delle formazioni dei governi in Francia o in Germania. Sui nostri premier e ministri gli altri Paesi invece sì, titoloni e spread che sale e che scende. Siamo come i bimbi monelli della classe con la maestra pronta a mettere Pierino alla berlina. E stanno tutti a guardare la luna e non il dito. Non si chiedono PERCHE’ un popolo intero ha scelto quelle persone per essere governate. Non si chiedono come stiamo veramente. Trovo semplicemente assurda l’idea dell’impeachment e ritengo frutto di un’isteria collettiva quelle reazioni scomposte. Ciò non toglie che penso che i governi, per quanto qualcuno nelle stanze dei fili del potere mondiale li possa considerare sgangherati o non linea con i propri desiderata, debbano sceglierli i cittadini del proprio Paese. Altrimenti le elezioni non hanno più senso. Nelle ore del no a Conte e dell’ipotesi Cottarelli la mia mente è andata a quando, nei primi giorni di novembre 2011 Berlusconi è stato portato alle dimissioni per far posto a Mario Monti. Sono antiberlusconiana da 20 anni eppure quanto accaduto a fine maggio 2018, mi ha fatto vedere sotto altra luce quei fatti del 2011 che portarono al governo dell’austerità, voluto soprattutto dall’Europa.

Per Berlusconi è stato usato lo stesso criterio. Berlusconi era indifendibile: su di lui gravavano inchieste, scandali di ogni tipo e dipingeva un’Italia ricca che non esisteva da tempo. Ma per “farlo fuori” è stato usato il grimaldello dell’economia. E’ caduto sui bilanci, sulla legge di stabilità. E mentre lui rassegnava il mandato lo spread (che all’epoca l’italiano medio pensava fosse un aperitivo poco alcolico) saliva vertiginosamente. Poi vennero Monti (nominato senatore 4 giorni prima) e il suo governo dell’austerità. Decise l’Europa, non quella dei popoli, ma quella del potere economico-finanziario.

Non so quanto durerà il governo Lega-M5S e non mi piacciono quelli che di mestiere fanno i gufi “vediamo quanto durano questi qui”. Non penso che Savona dichiari guerra alla Banca Europea, Di Maio piazzi l’esercito alle porte di Berlino o Salvini bombardi Lampedusa. Aspettiamo di vedere cosa realmente faranno, sebbene le prime dichiarazioni del ministro Fontana e dello stesso Salvini non lascino ben sperare. Nessuno si è chiesto nei mesi scorsi: ma perché Salvini è in costante ascesa nei sondaggi? Perché chiunque abbia posizioni critiche nei confronti dell’UE incontra il favore della gente? Non guardate l’effetto, cercate la causa.

Ecco perché quello che più mi preoccupa è che noi, i popoli dell’Europa, continuiamo a indicare la luna, quella luna diventata nera come la notte intorno, scura come la fame, ma chi ha in mano le chiavi del potere, continua a guardare il dito.

L’Europa delle banche sta uccidendo l’Europa dei popoli, come Medea.

Rosaria Brancato

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