Dopo la trasferta palermitana, più chiaro il percorso da intraprendere

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giovedì 20 Ottobre 2011 - 08:58

La Cisl Fp considera l’incontro all’Assessorato regionale al Lavoro «una tappa importante per il futuro dei lavoratori socialmente utili» e promette che come sindacato continuerà a sostenere la vertenza fin quando non ci sarà una risoluzione positiva e definitiva»

La grave situazione degli oltre 6000 lavoratori non ancora contrattualizzati in servizio negli enti pubblici e nel privato sociale quali cooperative e parrocchie su tutto il territorio siciliano è stata al centro dell’incontro tenutosi a Palermo presso l’Assessorato regionale al Lavoro. Presenti alla riunione il capo di gabinetto Virga, la dirigente Livolsi ed una delegazione della Cisl Fp, composta da Mario Basile e Vincenzo Caldara per la segreteria regionale, Calogero Emanuele e Gianfranco Di Maria, segretari territoriali di Messina e Caltanissetta e Roberto Isgrò coordinatore provinciale di Messina.
Sotto la sede dell’assessorato, contemporaneamente, si è svolto un sit in di circa duecento lavoratori che vivono con un sussidio di disoccupazione di 540 euro mensili.
“La soluzione – affermano i rappresentanti della Cisl Funzione Pubblica – é quella di procedere a una modifica di legge che consenta l’utilizzo dei lavoratori del privato sociale nei vari Enti pubblici in quanto la fase dei progetti originari é ampiamente esaurita”.
Durante l’incontro è stato chiarito che “lo status di LSU non si perde anche nel caso di dimissioni da soci di cooperative” chiarendo anche che “non é consentito dare vita a nuove convenzioni senza ricorre all’evidenza pubblica”.
In Sicilia la vertenza Lsu riguarda circa 6000 persone, dei quali 2000 nel privato sociale come cooperative e parrocchie. Durante la riunione si è convenuto che gli Lsu interessati “devono poter avere un contratto, anche utilizzando le società partecipate regionali e facendoli confluire nell’istituendo ruolo unico regionale. Per fare ciò – spiega la Cisl Fp – é necessario un intervento legislativo e quindi si é convenuto di dare vita a un tavolo congiunto tecnico e politico da tenere presso la commissione lavoro entro il mese di ottobre”.
“L’incontro con i vertici dell’Assessorato – concludono i sindacalisti della Cisl – rappresenta una tappa importante per futuro di questa platea di lavoratori e come sindacato continueremo a sostenere la vertenza fin quando non ci sarà una risoluzione positiva e definitiva”.

Un commento

  1. e bravi sindacati come stanno cercando di far quadrare il tutto, pero’ non tengono conto di altre problematiche, 1 la regione siciliana è ai limiti di spesa corrente, 2 un ruolo unico mi sa difficile perchè di certo non passerà in aula e sarà bloccato dal commissario, 3 farebbe comodo a tanti altri disoccupati in questo periodo di crisi avere il sussidio di disoccupazione e a voi frega solo di questi precari e non tutto il contesto, 4 la regione e gli enti pubblici hanno tanti di quei dipendenti che fra poco finisce cole la Grecia con un piano di licenziamenti di altre 30000 impiegati, 5 il lavoro non è un diritto esclusivo di questi pochi ma di tutti, 6 facciamoli rientrare come status di lavoratori, come quelli della Aicon, quelli della Smeb, Fiat di Termini Imerese e di tutti quei lavoratori che stanno per essere licenziati e che nessun ente mai li assumerà.
    Hanno diritto ad un lavoro quelle persone che stanno per essere licenziate? se si non li licenziano se non hanno diritto ad un lavoro questi come fanno ad averlo quelle delle coop ed essere protette dagli enti pugglici e dalla regione e percepire un sussidioo di disoccupazione senza aver mai veramente lavorato?
    Se le regole vanno bene per loro allora si diano da fare perchè diano tutti i disoccupati il sussidio di disoccupazione, se questa regona non vale, se ne stiano a casa sia loro che i sindacati venduti e collusi.

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