Rischio dissesto idrogeologico. Cos'è stato fatto dopo gli incendi estivi?

Rischio dissesto idrogeologico. Cos’è stato fatto dopo gli incendi estivi?

Rischio dissesto idrogeologico. Cos’è stato fatto dopo gli incendi estivi?

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martedì 28 Novembre 2017 - 08:02

Cosa si è fatto finora e cosa si sta facendo per la messa in sicurezza dei circa 500 ettari di aree boschive distrutte totalmente dal fuoco?

“Cosa si è fatto in questi ultimi mesi, dopo i devastanti incendi della scorsa e state, per prevenire e fronteggiare i rischi legati al dissesto idrogeologico del nostro territorio?”. E’ questo il preoccupante interrogativo che il consigliere comunale Libero Gioveni, in vista anche delle possibili future forti precipitazioni che caratterizzeranno questo inverno, rivolge all’Amministrazione, specie dopo le chiare e inquietanti espressioni riferite nel settembre scorso in Aula da alcuni geologi.

“Le colline incendiate questa estate sono del tutto prive di vegetazione.” – dissero i tecnici in sede di Commissione consiliare – “Temiamo quindi che, a differenza di quando piove in quelle colline ricche di verde laddove l'acqua si infiltra quasi tutta nel terreno, alle prime piogge torrenziali il 90% dell'acqua scivolerà a valle portandosi dietro tutto quello che incontrerà".

Cosa si è fatto finora e cosa si sta facendo per la messa in sicurezza dei circa 500 ettari di aree boschive distrutte totalmente dal fuoco? "Penso, per esempio – ricorda Gioveni – alle colline di Spartà, Annunziata alta, San Michele, Piano Torre, Catarratti, Camaro Superiore, San Jachiddu, contrada Catanese, Bordonaro ecc. Dopo, infatti, la dichiarazione dello stato di calamità per Messina del luglio scorso e le rassicurazioni fornite dall’ex governatore Crocetta – afferma l’espon ente del gruppo misto – urge conoscere dal sindaco Accorinti e dall’assessore al la protezione civile Pino:

1. a che punto sia l’iter per la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo che sarebbe dovuto essere consequenziale proprio alla dichiarazione dello stato di calamità;

2. a che punto sia l’iter per la stima dei danni subiti;

3. a che punto siano i processi amministrativi e tecnici avviati con tutti gli organi preposti finalizzati alla ricostruzione ambientale e al rimboschimento del le nostre colline; 4. se siano state individuate delle priorità di intervento e in quali zone del territorio comunale".

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